22.5.19

tappa tempiese del progetto Viaggio in Sardegna: 377 Project di Sebastiano dessany

N.b  per   i  lettori  vecchi e nuovi  , foissi  ed  occasdsionali per   segnalazioni  di   difficoltòà  di lettura    da parte  di chi mi  legge   dai social   su  cui  metto alcune righe  iniziali    ,  i  rifermenti    consigliati fatta  (  siti per  approfondire    ,  libri , film ,   canzoni  , ecc  )    saranno messi   ,  in via  sperimentale  ,  in chiusura  post




Dopo 11 anni , da quel che interpretato dall'introduzione http://377project.com/il-progetto/   al  suo  diario di  bordo ,   di assenza dalla Sardegna, Sebastiano Dessanay ha voluto riprendere i contatti con la sua isola attraversandone tutti i comuni, per incontrare la gente del posto, ascoltare i loro racconti e vivere insieme a loro esperienze uniche. Motivo della scelta, la mancanza dell’isola ma anche ritrovare quell’uomo sardo che per diverso tempo aveva abitato la sua persona. del suo percorso, dove descrive   con dirette    fb  e    video   il suo viaggio in bici.  nella  tappa  tempiese (  lunedì  20 maggio 2019   di     cui  trovate    ai lati  alcune  foto    (  le  altre insieme  ad alcuni video  le   trovate   sui miei social    istangram   e  facebook  mia  :   bacheca    e  nostra   pagina   , e ci ha parlato del suo diario  \ moleskina  dove non solo riporta le sue sensazioni, ma anche la sua musica che nasce spesso dall’improvvisazione  e dall'ispirazione .  Ma per  noi  dell'associazione  la sardegna  vista  da  vicino  l'ha  fatto  con le  sue  foto  
L'incontro   prima  alla  libreria  bardamu 





e  poi  all'associazione  culturale fotografica    la  sardegna  vista  da  vicino





e  poi la  cena    in pizzeria   hanno ulteriormente  confermato in pieno   le  prime  impressioni  avute    dalla lettura  dei aggiornamenti  facebook     trovate  sopra  l'url della  pagina  e    del  suo blog   e  da  un articolo  riportato  da me     su questo  blog    su  di lui  . Infatti la descrive  la descrizione  

 di  https://cantonmarittimo.jimdo.com/2018/12/31/viaggio-in-sardegna-377-project/











C’è chi parte per affrontare viaggi avventurosi e impegnativi, quasi epici, in capo al mondo, a piedi, in bici, in Vespa, in barca a vela, in barca a remi, o con modalità di trasporto ancora più particolari e improbabili.Sono i moderni esploratori, viaggiatori e sognatori allo stesso tempo, alla ricerca di esperienze e sensazioni autentiche, sempre più rare in un mondo appiattito dalla globalizzazione.
Ma non sempre è necessario andare lontano, magari a decine di migliaia di chilometri di distanza da casa.
L’impresa che può arricchire di emozioni, lasciando un segno indelebile nella propria vita la si può trovare molto più vicino, quasi dietro l’angolo.
Così come si possono offrire suggestioni interessanti anche per chi ti segue a distanza, senza che queste arrivino necessariamente da località esotiche e remote.
Perché questa è una caratteristica, questa volta positiva di un mondo social sempre connesso in rete, la condivisione da parte dei moderni viaggiatori, passo dopo passo, del proprio percorso. [....  continua  sul  sito   ]
Quindi    vale  questa  citazione   fatta mia   presa     da  uno   tanti account  che  taggano la sua bacheca  facebook

“La persona speciale e quella che basta un attimo per notarla, un ora per apprezzarla è una giornata intera per renderla indimenticabile” Questo sei stato e sarai per me dopo la giornata di ieri..❤️
grazie per aver condiviso con me e la mia famiglia questa tua tappa e per il fascino che mi hai tramandato di questo tuo percorso. Spero che il mio piccolo contributo nella tua giornata di ieri sia stato all altezza delle tue aspettative per quello che sarà il tuo progetto finale! Grazie di cuore
  
Un    tipo alla Philippe  Daverio   insomma   un ottimo compagno di strada




IL progetto di Sebastiano lo  trovate
sul web:
http://377project.com/
su Facebook:
https://www.facebook.com/377project/
https://www.facebook.com/sebastiano.dessanay
su Instagram: 
https://www.instagram.com/377project/

Libreria Bardamu
https://www.facebook.com/libreriabardamu/
la sardegna vista da vicino
https://www.facebook.com/La-Sardegna-Vista-da-Vicino-291471094257704/

Colonna  sonora
  • Riportando tutto a  casa   -  Mcr   in particolare le  canzoni  : Ninna  nanna    e  il bicchiere  dell'odio  (   anche  se  poi  è un  arrivederci   ) 
  • Le  radici e  le  ali    -  Gang  
  • La  terra  , la  vita  ,  una  questione  privata   - Csi   in particolare   le  canzoni  : del mondo, esco 
  • radici -Francesco Guccini   in particolare  il vecchio  ed il bambino  , radici
  • Le radici ca tieni (con testo  ) - Sound  System 


 

20.5.19

lettera aperta ai collettivi femministe - canagliecatanesi catanesi che vogliono boicottare il catania porn fest dal 24 al 26 maggio.

Care esponenti  delle  canaglie catanesi
Leggendo il vostro  comunicato   di cui  riporto  sotto uno  stralcio ( per    il miei   40 lettori 😛🤣  che  trovate integralmente  qui  https://www.facebook.com/notes/canagliecatanesi/catania-odia-le-donne/856507124703576/


Catania odia le donne?
CANAGLIECATANESI·



Festival del patriarcato e mistica del servizio sessuale
Nel giro di poche settimane la città di Catania vedrà avvicendarsi, in una sorta di staffetta etero-patriarcale, il Catania PornFest (titolo: Vieni?) e il Festival Siciliano della Famiglia (titolo: Per Servire, Servire). In un modo o nell’altro, si tratta pur sempre di mettere un sesso al lavoro, di legittimare l’idea che le donne sono il sesso e che soltanto entro questi limiti, più o meno elastici, ma sempre presidiati dal dominio maschile, esse potranno determinarsi e desiderare. Tanto basta a ricordarci che la politica antifemminista si presenta in molte forme, capaci di coabitare nello spazio pubblico. A volte avanza con la faccia tradizionalista delle destre al governo e dei loro simpatizzanti dichiaratamente fascisti, altre volte con la maschera modernizzatrice del neo-liberalismo, e altre volte ancora con un’aureola indie e “contro-culturale” calata sul principale dispensatore di aggressività maschile contro le donne e i corpi femminilizzati: il pene eretto. A quest’ultima categoria appartiene il primo degli eventi in programma, il PornFest, una tre giorni di proiezioni, letture e performance, incluso un concorso di cortometraggi porno aperto a professionisti e dilettanti, che il Teatro Coppola ospiterà dal 24 al 26 maggio. Negli intenti di chi la organizza, la manifestazione si propone di «sospendere la cupa e forzosa clandestinità del consumo di materiale pornografico», al prezzo di 22 euro di abbonamento. Curioso il richiamo a una «cupa e forzosa clandestinità» da sospendere, quasi che in Sicilia vigessero norme di censura da regime dittatoriale, quasi che procurarsi materiale pornografico costringesse l’utenza a una pericolosa discesa agli inferi, quando una connessione a internet è più che sufficiente. Evidentemente, per solleticare l’interesse del pubblico occorre alimentare l’impressione che il consumo pornografico sia una pratica minoritaria estigmatizzata a cui restituire dignità trasgressiva. La realtà, però, è un’altra. [..... continua qui 

non vi biasimo ed avete ragione , ed a dirlo è un porno dipendete . Infatti certi film o spezzoni di film o racconti non mi lasciano niente e certi attrici fra cui la nappi sono totalmente asservite come .... al maschio dominante . Pero il porno , ovviamente quello fatto bene e di qualità  : << rappresenta un'enorme parte della cultura in cui viviamo. Non possiamo semplicemente ignorare il porno, dobbiamo partecipare e discutere di questo genere così influente.>> Erika Lust. Erika Lust, pseudonimo di Erika Hallqvist (Stoccolma, 1º gennaio 1977) una regista porno . Infatti     1)  ci  sono  un alta  percentuale  di  donne  che vedono  ( bisogna vedere se passivamente    per    far  contento  noi maschi allupati o perchè  gli piace  )  . 2) ci  sono delle registe  porno che  raccontare la pornografia da un altro punto di vista. 


image: https://www.si24.it/wp-content/uploads/2014/04/leragazzedelporno.png


 da  https://www.si24.it/

Le ragazze del porno, dodici registe per raccontare la pornografia da un altro punto di vista. Le donne coinvolte nel progetto sono Erika Z. Galli, Martina Ruggeri e Mara Chiaretti, Tiziana Lo Porto, ideatrice del progetto, Anna Negri, Regina Orioli, Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina, Monica Stambrini e Roberta Torre. Le protagoniste di questa storia hanno tra i 25 e i 70 anni e sono tutte professioniste di cinema, televisione, teatro e video arte. Sono loro il gruppo di registe che nel 2012 hanno deciso di lavorare insieme su alcuni film pornografici ed erotici.
Ma il progetto non è un caso isolato al mondo. Infatti un progetto simile è stato realizzato in Svezia da Mia Engberg con l’antologia di cortometraggi “Dirty Diaries”. Ma qualcosa di simile è successo anche in Spagna ad opera di Erika Lust. Anche in Francia alcune registe sono state coinvolte nelle antologie di corti “X-Femmes”, prodotte da Canal +, mentre il Danimarca, la casa produttrice fondata da Lars Von Trier è stata pioniera nella produzione di film porno girati da donne e destinati al pubblico femminile.(.....Read more at https://www.si24.it/2014/04/02/le-ragazze-del-porno-dodici-registe-per-raccontare-lerotismo-e-la-pornografia ) 
Se  invece  di boicottare    avreste  chiesto     uno sazio   proponendo  film  di  queste  registe    o  film di  uomini    che  sono  contrari ad  una  visione maschilista     nel sesso  avereste fatto più bella  figura  . Infatti  : << per combattere la pornografia Mainstream patriarcale, per mostrare corpi queer non-binary, per fare un altra politica di imagine sul corpo fuori del etero-patriarcale, per educazione sessuale, per creare una rete LGBTIQ_* performativa a catania e per creare una energia inclusiva e non esclusiva ! >> ( Fabienne Linda Lebowsky  ovvero  https://www.facebook.com/linda.lebowsky6  )  . E poi  con  il boicottaggio    rischiatre  di  fargli ancora  più  pubblicità  ed  oindirre  gli indecisi ad  andarci  per  vedere     come  mai  lo  si  vuole  censurare   \  boicottare  . Inoltre   tale  gesto  non serve     n'è  un esempio  il  caso  di Madonna  All'eurovision  qualche  giorno  fa  .

  da https://www.optimagazine.com/2019/05/19   segnalatomi  dall'utente   Cristian Porcino  

Ieri sera ho seguito con molto interesse la performance di Madonna all’Eurovision, 








anche perché ero curioso di vedere la sua risposta alle polemiche che l’avevano preceduta. Roger Waters e Brian Eno l’avevano invitata a non andare a Tel Aviv per boicottare la politica di Israele in Palestina. Lei aveva ignorato il dictat e per questo le avevano dato anche della prostituta. [.... ]

Scusate    lo sfogo ma  
Risultati immagini per corto maltese censori
 

19.5.19

assistente sessuale per gli invalidi . che ne pensante sondaggio

Quando della sessualità e il desiderio sessuale dei disabili si riferimento solo agli uomini ebbene sappiate che le donne hanno lo stesso problema e gli stesi desideri


Alcuni\e affermano che "L'assistenza" sessuale è solo un modo per sdoganare la prostituzione facendo leva su un tema vero. Non a caso le femministe vi si oppongono duramente. E no, la percentuale maschile in questo senso è la stragrande maggioranza.
  Ora   ecco il mio  sondaggio  

SI sono concordo  è  solo un modo per  sdoganare  la  prostituzione 
No non sono  d'accordo  non la  sdogana   affatto



18.5.19

messaggio di Irene Carmina, palermitana anche lei, per Rosa Maria Dell’Aria: «Non provi neanche per un attimo vergogna, amarezza o rimorso per quanto accaduto»


  canzoni  suggerite  

  • la  tua  libertà - Guccini 
  •   cara  democrazia -  Fossati
  • via  della povertà  -  de  adrè





Lo  che  saresti stufi   di sentire  e  di leggere    sempre  il soliti  ritornelli  (  sintetizzabili  con due  famose  canzoni    ironiche    I  II  )  o  come   vedere    i precedenti post  o  la mia nostra bacheca e pagina  di fb   ma  qui  è  a rischio   la  libertà (  uno dei  classici  ritornelli che  si  sente  dire   dal periodo  berlusconiano  )  ancora  di più  del periodo      dell'unità    d'italia .   Infatti


L'immagine può contenere: testo

 Capisco  il non essere  d'accordo  o  essere  demenziale  come  dice  il  protagonista  dei video 



 con tale  interpretazione  in  quanto poso esserci  si   delle  analogie      in quanto   niente   è per  sempre  e  niente   e  niente  si ripete  in  maniera    sempre  uguale  al 100  %  ma  si discute  e  si  contesta  non si  fanno  gli infami e  i ruffiani  care  😤🤬😡💩  del   blocco studentesco e  Claudio Perconte, attivista di estrema destra, che scrive per siti estremisti e sui social. A innescare l’indagine, gli  senatrice Lucia Borgonzoni,, sottosegretario al ministero per i Beni culturali  ,  gli  incompetenti ispettori del provveditorato  e  il responsabile  del provveditorato     che  non  s'accertano    di  come   sono andati realmente  i fatti   in quanti non  è  lei  che  gli ha  obbligati  od  imposto   niente e poi non sanno  come difendersi o  replicare      e  manda   a  fncl   chi vuole sentire  la  sua versione 
o cancellano ( il caso del  sottosegretario )    post  sul loro  fb   .     Il suo post infatti recitava: "Se è accaduto realmente andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere"



https://www.corriere.it/scuola/  del  17 maggio 2019 (modifica il 17 maggio 2019 | 19:18)


Prof sospesa, la lettera dell’avvocatessa palermitana: «Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare»

Il messaggio di Irene Carmina, palermitana anche lei, per Rosa Maria Dell’Aria: «Non provi neanche per un attimo vergogna, amarezza o rimorso per quanto accaduto»


Prof sospesa, la lettera dell'avvocatessa palermitana: «Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare»
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Vuole esprimere il suo sostegno alla professoressa sospesa. E lo fa scrivendo una lettera aperta a Rosa Maria Dell’Aria, allontanata dalla cattedra per il video degli studenti in cui Salvini veniva paragonato al Duce. A scriverla è Irene Carmina, 34 anni, avvocatessa specializzata in Diritto penale internazionale, anche lei di Palermo (ma che ora vive ad Anversa). Una lettera accompagnata da una petizione a sostegno della prof, e che in breve tempo è diventata virale.
«Non provi neanche per un attimo vergogna, amarezza o rimorso per quanto accaduto - si legge - sebbene ora sia costretta a subire un provvedimento grave e riprovevole e a vedere il suo viso triste comparire su tutte le testate giornalistiche, come fosse colpevole di una condotta illegale o peggio di un comportamento diseducativo nei confronti del suoi allievi. Sia invece orgogliosa del pensiero critico che ha saputo instillare nei suoi studenti, della libertà di manifestazione del pensiero che non è solo formale, ma sostanziale e praticata nella sua scuola, della levatura culturale di un gruppo di studenti che non si imita a imparare pedissequamente la data di una battaglia, ma riflette, analizza criticamente e crea un suo pensiero indipendente, manifesta i suoi dubbi e la sua contrarietà».
«Essere contrari, quando ciò non si materializzi nell’agire violento ma rimanga manifestazione del proprio libero pensiero oppositivo come esercizio di una libertà positiva e del suo contrario negativo, è un diritto, non certo un’attività di propaganda politica, come pure si è voluto far pensare - prosegue nella lettera pubblicata su Facebook da Irene che precisa di non conoscere la professoressa ma di essere spinta dalla sua “coscienza critica e civica” - Gioisca perché, pur inconsapevolmente, ha palesato la verità di questo governo allergico al diverso, allo straniero, all’oppositore, che si serve di una squadra della Digos per fare irruzione in un liceo». E ancora, conclude: «Sia fiera dei suoi studenti perché il paradosso di quanto accaduto è che hanno mostrato, con i fatti susseguenti al video incriminato, che un dubbio ragionevole esiste sull’accostamento dell’agire di questo governo ad una condotta di regime. Alzi lo sguardo, perché noi non ce lo facciamo abbassare». Il post si conclude con l’invito ad aderire a una petizione a sostegno della professoressa. E oltre 250 persone hanno già inviato una lettera a Rosa Maria Dell’Aria.

17.5.19

#Italia La rivolta delle catcalls di Torino: ora le molestie verbali finiscono scritte sull'asfalto. Un gruppo di studentesse sfida le attenzioni non volute a colpi di gessetti

Le scritte comparse in centro a Torino (foto di Melissa Lombardi) 

L'immagine può contenere: spazio all'aperto
"Le ragazze ci scrivono e ci dicono di sentirsi in colpa, perché non sono riuscite a reagire a molestie verbali subite mentre passeggiavano da sole. Ci raccontano le loro storie, le frasi a sfondo sessuale, le attenzioni non volute e noi le scriviamo sulle strade della città dove sono state dette, per lasciarle impresse". È l'iniziativa di Catcalls of Turin, un gruppo di studentesse guidate dalle 21enni Malvina Ghidetti e Giulia Grasso che, viste le loro esperienze e quelle di tante amiche, hanno deciso di denunciarle. Lo fanno "armate" di gessetti e social, con pagine omonime su Facebook e Instagram dove accolgono le storie e le trasformano in azioni concrete.
La sfida a colpi di gessetti contro le molestie verbali.
Così sono comparse in strada a Torino frasi come "Che belle gambe... mucho rispetto", "Tu sì che mi daresti una svegliata la mattina", "Se vuoi una spalla a cui appoggiarti ce l'ho io qua, amore mio". Ma anche "Ehi ci offri un caffè?", detto da due ragazzi a Porta Susa prendendole il braccio. O anche "Bellissima, ti va un bicchiere?", urlato a una ragazzina di 11 anni. Tutte frasi di sconosciuti dette a ragazze sole, che hanno scelto di raccontarle per far capire cosa hanno vissuto.L'azione di protesta pacifica prende il nome dal termine inglese "catcalling" che indica le molestie verbali: partita da New York, è arrivata in Italia e da pochi mesi anche a Torino dove sono stati già "colpiti" luoghi come piazza Castello e la zona dei Murazzi. Anche via Lagrange dove ieri è comparso "Tu si che mi daresti una svegliata stamattina"."Quelle storie non potevano essere dimenticate, ma urlate dove le leggono tutti. Sperando magari che tra tutti ci sia anche chi quella frase l'ha detta".

combattere il fascismo ma senza comportarsi come loro

A sinistra c'è chi redige liste nere di personaggi in odore di nazismo. Un'aggressività simile a quella delle squadracce di destra che assediano i rom, minacciano di stuprare, alimentano l'odio di periferia.E' vero ma essi hanno un fondo di verità. In quanto quello di quei partiti ,citati nello striscione sotto, non è vero antifascismo o lo è di facciata  rispetto a  quello   vero è militante

E'  vero  che alcuni dei giornalisti citati lo siano sia direttamente sia in doppietto cioè  (  ma  non  solo  )  in giacca  e  cravatta   come  si diceva    ed  era  evidente  fino a qualche tempo fa

Infatti va bene denunciare chi lo è perchè il vero antifascismo è militante . Ma L’accusa di fascismo o di corrività verso il fascismo dovrebbe essere usata con una prudenza perché istituisce una strana classe di giudici che possono dare o togliere la patente di antifascista o viceversa accusare di nazismo qualunque scrittore che a loro non piaccia. È una follia, se non fosse più semplicemente un tragico errore.                          Infatti,sempre secondo quanto  dice  questo  articolo di https://www.lettera43.it/

[....] FARE LISTE DI GIORNALISTI SGRADITI, UN PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA Personalmente, pur essendo un non violento, metterei le mani in faccia, come si dice dalle mie parti, a chi rivolgesse a me le accuse che sono state rivolte a Corrado Formigli e a Enrico Mentana. Non c’è nessuna cattedra giornalistica autorizzata a dare patenti di antifascismo o a toglierle. Nel caso dei due giornalisti di La7 l’accusa oltre a essere ridicola è assolutamente infondata. Con loro è citato anche Piero Sansonetti, giornalista anticonformista, che spesso fa casino con le sue prese di posizione ma che ha un formazione e una cultura antifascista e di sinistra inattaccabili. Bisogna cominciare ad aver paura di queste liste quasi quanto paura dobbiamo avere dell’aggressività di squadracce di destra che assediano i rom, minacciano di stuprare le loro donne, alimentano l’odio delle periferie contro i diversi. Mettete la testa in acqua molto fredda, cari compagni improvvisati. L’antifascismo si vede innanzitutto dalla capacità di rispettare gli altri, e voi non lo fate. Siete una vera minaccia per la democrazia, come quelli di CasaPound.
 Ora come giustamente propone   questo articolo di  https://left.it/

[...] Di fronte a un sempre più preoccupante clima di sdoganamento di gruppi fascistoidi (come CasaPound e Forza nuova) e di disapplicazione delle leggi Scelba e Mancino, il liberalismo alla Voltaire ha le armi spuntate, poiché considera libertà di espressione la propaganda di pensieri violenti che mirano a ledere la democrazia e colpiscono l’integrità psicofisica di donne, migranti e di soggetti appartenenti a minoranze. Colpire i soggetti più vulnerabili è la vigliaccata di tutti i fascisti. Dal criminale di guerra Mussolini fino ai suprematisti degli anni Duemila. E allora, di fronte agli astratti distinguo di storici allievi di De Felice e di ex direttori di quotidiani mainstream che ammoniscono chi usa il termine fascismo per descrivere il pensiero di estrema destra legittimato dal ministro dell’Interno che pubblica con una casa editrice vicina a CasaPound (ne abbiano parlato sul numero scorso), pensiamo che sia salutare tornare a studiare la storia, ricordando il rifiuto netto del fascismo, la capacità di reagire e il coraggio di guardare lontano di partigiani come Pertini, come Ferruccio Parri (di cui Laterza ora ripubblica Come farla finita con il fascismo) e tanti altri. Durante la liberazione di Genova, quando i nazifascisti cercano di patteggiare una ritirata alla chetichella chiedendo di incontrare i capi partigiani, Remo Scappini e compagni risposero «Giammai!». Quando Lombardi nel 1974 fu chiamato ad un confronto televisivo con Almirante, l’esponente socialista lasciò la sedia vuota, come ricorda Musacchio nel pezzo di apertura di questo sfoglio in cui Filippi traccia l’incredibile mappa dei salotti tv – da quello di Mentana a quello di Formigli e oltre – che ospitano chi semina odio, contenuti razzisti, misogini e antisemiti. È falso il liberalismo di chi mette sullo stesso piano i partigiani e i ragazzi di Salò poiché i primi lottavano contro il nazifascismo, i secondi per imporre quel regime totalitario e criminale. Il politically correct di chi parla di “censura” negando che il fascismo sia un crimine, fa pensare a quanti danni abbia prodotto l’amnistia senza un processo di elaborazione collettiva, senza un processo ai fascisti, senza una Norimberga italiana. Fare i conti con la storia del fascismo significa anche aprire gli occhi su quelle forme striscianti che arrivano al potere inopinatamente. Come è accaduto in Turchia. Lo scrive Ece Temelkuran in Come sfasciare un Paese in sette mosse (Bollati Boringhieri) denunciando il regime imposto da Erdoğan che nei giorni scorsi è arrivato a cancellare il risultato delle recenti elezioni a Istanbul dove ha vinto un sindaco democratico. Fare i conti con la storia del fascismo significa anche vedere come il fascismo cresca nella «zona grigia». Gli ideologi nazisti non sarebbero riusciti a imporre il loro lucido e disumano piano di sterminio se non ci fosse stato il silenzio colluso dei gregari, degli ignavi, di chi si dice né di destra né di sinistra, facendo così il gioco delle destre, anche le più impensabili. Di fronte alla pericolosa fatuità grillina e al tiepido impegno del Pd che ha cancellato l’antifascismo dal proprio statuto, proponiamo qui non certo la violenta ghigliottina giacobina, ma una forte chiamata alle armi della conoscenza, della critica, della risposta democratica, senza se e senza ma. Per questo serve un pensiero nuovo, serve chiarezza di idee sulla realtà umana in cui la violenza non è innata, serve distinguere il grano dal miglio e un nettissimo rifiuto del veleno che si nasconde nella normalizzazione dell’autoritarismo e del fascismo mascherato. 



 Ma come dicevo prima occorre farlo distinquendo chi lo denuncia facendoceli conoscere ( come fece sergio zavoli in Nascita di una dittatura nel lontano 1972 ) meglio o fornendo anticorpi visto la sempre più scarsa conoscenza dela storia del 900 da parte delle nuove generazioni da chi invece li elogia \ li difende . Evitando liste di proscrizione inutili .

16.5.19

anche la sardegna ha la sua oasi di animali salvati dai macelli . Il Rifugio di Minù: a Nuoro la nuova vita di asinelli e altri animali scampati a morte sicura





Dopo la bella storia di Cinzia B ( vedere sopra i gli url dei mie precedenti articoli ) , leggo sulla nuova sardegna d'oggi ( articolo che non trovo nella versione free ) un altra storia simile stavolta sarda . Si tratta di Anna Careddu ( una ragazza del Nuorese ) che ha una casa rifugio per animali in Sardegna. Un centro dove tutti, cani, gatti, oche, galline e maiali, salvati dal macello, vivono in armonia. Anna, però, si trova di fronte a un bivio legale: per tenere la sua maialina Friscarosa e le pecorelle, che in Sardegna sono considerati come animali da carne, dovrebbe far diventare la struttura un allevamento da macello.
La donna ha anche aperto una pet therapy: “Ho trasformato la fattoria in un laboratorio didattico per bambini, ragazzi autistici e persone affette dalla sindrome di Down”, racconta Anna, che ha accolto una ragazza con problemi di tossicodipendenza. “Mi disse che stare con gli animali le dava le stesse sensazioni dell’eroina”.
Per dare una mano a più persone, la donna vorrebbe lavorare in regola: “Non voglio essere abusiva, vorrei solo una legge che mi permettesse di fare pet therapy legalmente, con questi animali”.

IL PROGETTO E' NATO PER CASO, PER L'ESIGENZA DI ESSERE DA AIUTO AD ANIMALI PER CUI TROPPE POCHE PERSONE POSSONO FARE QUALCOSA, SOPRATUTTO PER PROBLEMI DI GESTIONE. VORREMMO ESTENDERE LA NOSTRA PICCOLA REALTA' E CREARE UN PARCO RIFUGIO DOVE QUESTI ANIMALI POSSANO VIVERE LIBERI E SERENI E PERMETTERE A CHI VOGLIA O ABBIA IL PIACERE, DI IMPARARE A CONOSCERLI DA VICINO E DI POTERLO FARE...




MUOVERE LE COSCIENZE VERSO IL RISPETTO DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, SENZA DIFFERENZE DI SPECIE PERCHE' NON CI SONO ANIMALI DI SERIE A E ANIMALI DI SERIE B. TUTTI MERITANO IL NOSTRO AIUTO

                                dalla      sua pagina  fb 





ecco   per  chi  non  s'accontenta  del  breve  racconto      e    vuole  vedere    il video delle iene     puo' continuare  a   leggere    questo post  con ulteriori dettagli  della   storia  presi    : il primo  da   https://www.sardegnalive.net/ o e dal sito delle iene secondo articolo 


15.5.19

escort romana che accetta bistecche al posto del denaro. e offre lo sconto a chi chiede il redditto di cittadinanza





Si chiama Simona ed è una escort romana. Confessa: Non so dove mettere i contanti guadagnati, meglio il baratto”



Guarda la gallery

Simona, escort romana: “Basta soldi, con i clienti faccio il baratto. per un rapporto orale servono dieci chili di ciliege, per una notte di sesso un televisore al plasma. A un macellaio una volta ho chiesto dieci bistecche".

La donna, che si prostituisce nella propria abitazione, ha dichiarato: "Sono stufa, in altri Paesi è tutto regolarizzato, in ordine, le prostitute vengono controllate, anche a livello medico, c'è chi si occupa della loro sicurezza, mentre noi qui non abbiamo nulla e dobbiamo anche avere timore quando pensiamo ogni volta a dove mettere i soldi. Io lancio una provocazione, ai miei clienti farò fare un baratto. Per un rapporto orale, non devono darmi soldi ma dieci chili di ciliege. Oppure un televisore al plasma se vogliono stare con me tutta la notte. Poi qui vengono persone che fanno diversi lavori. Dal cliente che lavora nell'abbigliamento, mi faccio potare un po' di vestiti, da un cliente idraulico mi faccio riparare i lavandini. A un macellaio ho chiesto dieci bistecche, che costano parecchio. Facciamo così, così almeno non abbiamo più il problema dei soldi e abbiamo dentro casa tutte le cose di cui abbiamo bisogno".Simona, poi, ha raccontato di avere diversi feticisti tra i suoi fans: "Molti clienti vanno matti per i piedi. Ci sono uomini che apprezzano i piedi più del seno e del sedere. Quando vengono qui mi chiedono di mettere determinate scarpe, oppure mi chiedono di avere piedi curati. Una volta è capitato anche uno che voleva il piede odoroso, non profumato. Voleva sentire l'odore del piede, gli ho detto che avevo le scarpe da ginnastica da diverse ore e lui è impazzito. Mi ha chiesto di tenere i piedi così".Simona, escort di Roma di 36 anni, è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00 del mattino.

https://www.agenpress.it/notizie/2019/01/16/

Escort romana lancia il “sesso di cittadinanza”. Sconto del 50% a chi percepisce il reddito di cittadinanza


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immagine simbolo (pixabay)

Agenpress – “Visto che sta arrivando il reddito di cittadinanza con cui lo Stato intende aiutare le persone che si trovano in difficoltà economica, io lancio ufficialmente il sesso di cittadinanza. Praticamente, a tutti quelli che verranno da me e mi dimostreranno di aver diritto al reddito di cittadinanza, o quando sarà in vigore di percepirlo, applicherò uno sconto del 50%. Anche il sesso deve essere un diritto per tutti, soprattutto per chi vive una situazione di difficoltà, anche economica. Incontrare una escort e farci l’amore può essere salutare sia per il fisico che per la mente. Certamente è importante per l’autostima.Ovviamente ogni persona che usufruirà dello sconto legato al sesso di cittadinanza potrà farlo una sola volta al mese”.
Lo dice Simona, escort romana di 35 anni,  intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 lanciando il ‘sesso di cittadinanza’:
La escort romana, poi, ha aggiunto: “Se ci fosse stato una decina d’anni fa il reddito di cittadinanza, io non avrei iniziato a fare la prostituta. Ho cominciato giovanissima, in un momento in cui ero sola. Avevo perso da poco il mio compagno, ero senza un soldo, non sapevo come fare. Chiesi aiuto a diverse realtà, ma dallo Stato mi sono sempre trovata isolata. Avevo bisogno di un aiuto concreto ma non l’ho mai ricevuto da nessuno, figuriamoci dalle Istituzioni. Per questo, se dovesse funzionare, il reddito di cittadinanza sarebbe una misura veramente positiva”.

rivoluzione

https://it.wikipedia.org/wiki/La_fattoria_degli_animali
https://it.wikipedia.org/wiki/George_Orwell



e rischia di diventare   , come descrive benissimo   "la fattoria degli animali  George Orwell che  poi  non  è  altro  che  che un' allegoria politica del ‘900 in particolare alle ideologie dei totalitarismi partiti rivoluzionari e poi diventati dittature , sotto  brillantemente  riassunto




quello che voleva combattere

14.5.19

Trenord, il capotreno contro i razzisti: "Controllo i biglietti non i passaporti"




finalmente qualcuno si indigna a questo razzismo questa discriminazione strisciante , se non bambinesca cioè si fa come chi viene sorpreso con le mani nella marmellata dice che non è vero. Marco Crudo, capotreno 36 enne che lavora sui treni in Lombardia da 15 anni, ha postato sulla sua pagina Facebook un video di denuncia contro i razzisti che incontra tutti i giorni: una situazione che non può più tollerare. 



"Ogni volta che mi capita di multare un italiano senza il biglietto, si alzano avvocati difensori dicendo sempre la stessa cosa: ma gli extracomunitari li fate viaggiare gratis", racconta Marco nel suo sfogo. "Sono gli stessi che invece, quando faccio la multa da 50 euro a una persona che non parla italiano e non ha la pelle bianca, si alzano e mi stringono la mano", aggiunge il capotreno. La video denuncia sta facendo il giro sui social e sui siti di informazione, fra pareri degli utenti contrari e a favore. Il video si conclude con un appello: "Basta al razzismo".


                         Video Facebook/Marco Crudo



AVEVA TRENT'ANNI Mena Mangal giornalista afghana uccisa per il suo impegno a combattere i matrimoni fortzati e i diritti dele donne vittima

https://it.wikipedia.org/wiki/Terrorismo


il terrorismo    è  sempre  una merda  soprattutto    quando  è associato  alla religione  . Qui  sia che si tratti di terrorismo fondamentalista   islamico  che     femminicidio \  vendetta  dei parenti dell'ex  è  sempre  una  bruttura  e  vigliaccata  si tratta 

Grazie  a  Daniela  Tuscano   per  aver  permesso di  condividere  questo post sintetico    e breve  ma efficace










Carla Corsetti
12 maggio alle ore 23:49


AVEVA TRENT'ANNI

Hanno ucciso Mena Mangal.
Aveva 30 anni, era una giornalista afghana impegnata a combattere i matrimoni forzati e ad affermare i diritti delle donne.
E' stata crivellata di colpi in un agguato a Kabul.
Era la paladina dei diritti delle bambine costrette al matrimonio a 10 anni.
Lei stessa era stata vittima del matrimonio forzato ma era riuscita a divorziare.
Non si esclude che possa essere stata uccisa dai parenti dell'ex marito e non dai talebani.
In entrambi i casi, sia che l'omicidio sia maturato tra le bestie talebane, o tra le bestie del parentado del suo ex marito, il movente va cercato nel fondamentalismo religioso che non si concilia con la civiltà dei diritti umani, in ogni latitudine.

Lia Pipitone figlia ribelle di un boss uccisa da Cosa nostra non è per lo stato italiano vittima della mafia.

La storia di Lia Pipitone è davvero tragica e complessa. Lia Pipitone fu uccisa nel 1983, e nonostante le circostanze del suo omicidio, lo S...