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10.7.25

Ci sono luoghi sulla Terra dove il tempo sembra fermarsi e la notte diventa infinita: un viaggio dalle Svalbard a Tromsø, ., Trieste, un muro in spiaggia divide gli uomini dalle donne "Rappresenta la libertà di stare come vuoi"






Quanto dura la notte alle Svalbard?

La Notte Polare alle Svalbard è uno dei fenomeni naturali più intensi al mondo. Il buio vero e proprio, senza mai un barlume di luce solare, dura circa 80 giorni, mentre il crepuscolo polare estende la sensazione di oscurità per altri due mesi.
Il periodo di buio perenne è influenzato dalla latitudine estrema in cui si trovano le Svalbard, infatti oltre il 78° parallelo la notte arriva prima e dura più a lungo rispetto ad altre aree polari.
Tuttavia, ci sono altri luoghi nel mondo dove è sempre buio (o quasi) per molti giorni dell’anno. Scopriamo dove.
Cosa vedere a Longyearbyen, Svalbard
Longyearbyen offre escursioni in motoslitta, visite alle grotte di ghiaccio e la possibilità di avvistare l’aurora boreale, grazie alla posizione ottimale e alle numerose escursioni guidate disponibili. Si può visitare il Global Seed Vault, un archivio botanico mondiale. La città offre anche escursioni con cani da slitta, attività perfette per vivere appieno il paesaggio artico. Non mancano musei dedicati alla storia locale e alla vita nell’Artico, come lo Svalbard Museum e il North Pole Expedition Museum. O ancora, il Polaria Aquarium, l’Arctic Cathedral e prendere parte a un safari per vedere balene e renne.
Tutte le città dove è (quasi) sempre notte
Esistono diverse località nel mondo dove, durante l’inverno, il sole non sorge per periodi prolungati, creando un ambiente di oscurità continua. Si trovano tutte nelle regioni situate oltre il Circolo Polare Artico, dove l’inclinazione dell’asse terrestre impedisce al sole di emergere sopra l’orizzonte per settimane o mesi.
Queste città hanno sviluppato infrastrutture e abitudini per affrontare i lunghi periodi di oscurità, grazie alle quali sono diventate mete affascinanti per chi desidera sperimentare la notte polare e, in alcuni casi, ammirare fenomeni naturali come l’aurora boreale. Ecco le principali da visitare, e dove sperimentare la notte polare:
Utqiaġvik (Barrow), Alaska (USA)
La città più a nord degli Stati Uniti sperimenta circa 65 giorni di buio continuo: dall’ultima alba del 18 novembre fino al ritorno del sole il 23 gennaio.
Cosa vedere a Utqiaġvik
La città più a nord degli Stati Uniti, ideale per immergersi nella cultura Iñupiat e partecipare a festival tradizionali. È conosciuta per la sua cultura eschimese e offre uno sguardo autentico alla vita indigena. Qui si possono esplorare centri culturali locali e partecipare a tradizioni ancestrali. È anche un luogo eccellente per osservare la fauna artica, tra cui orsi polari e foche.

Kiruna, Svezia

Situata a 145 chilometri a nord del Circolo Polare Artico, Kiruna vive una notte polare che dura circa 28 giorni, durante i quali l’unica luce naturale è quella del crepuscolo.
Cosa vedere a Kiruna
Famosa per l’hotel di ghiaccio, Kiruna propone tour in slitta trainata da renne, visite alle miniere di ferro e osservazione dell’aurora boreale.

Tromsø, Norvegia

Questa città norvegese sperimenta la notte polare da fine novembre a metà gennaio, con circa due mesi senza che alcun raggio di sole filtri dall’orizzonte.
Cosa vedere a Tromsø
Conosciuta come la ‘Porta dell’Artico‘, Tromsø offre safari con cani da slitta, escursioni con le ciaspole e una vivace vita notturna.

Murmansk, Russia

La più grande città al mondo oltre il Circolo Polare Artico, Murmansk vive la notte polare da inizio dicembre a metà gennaio, con circa 40 giorni di buio continuo.
Cosa vedere a Murmansk
La più grande città al mondo oltre il Circolo Polare Artico, Murmansk offre musei sulla storia artica, escursioni in rompighiaccio e spettacoli culturali. Uno dei simboli è il famoso Monumento di Alyosha, dedicato alla resistenza sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale.

Come prepararsi al viaggio nella Notte Polare

Per visitare tutte le località più note dove per lunghi periodi dell’anno è sempre notte, occorre almeno una preparazione accurata, sia per il clima estremo che per le particolarità logistiche di questi posti così remoti.
Quando andare
Innanzitutto, è fondamentale scegliere il periodo dell’anno in cui viaggiare. Per chi vuole sperimentare la notte polare, il periodo ideale è tra novembre e gennaio, quando il sole non sorge sopra l’orizzonte in molte di queste località.
Come arrivare
È altrettanto importante prenotare i voli e gli alloggi con largo anticipo, poiché le soluzioni possono essere limitate e costose a causa dell’alta richiesta in certi periodi.
Come prepararsi e vestirsi
Il clima di queste destinazioni è caratterizzato da temperature molto basse, spesso inferiori ai -20 °C, perciò l’abbigliamento è fondamentale. Si consiglia un sistema a strati, iniziando con biancheria termica in lana o materiali tecnici, uno strato intermedio isolante come pile o piumini leggeri, e uno strato esterno antivento e impermeabile.
Guanti, cappelli, sciarpe e calzature robuste con isolamento termico sono indispensabili. Bisogna portare con sé delle maschere o scaldacollo per proteggere il viso da venti freddi e neve.
Preparazione logistica e culturale
Per visitare la maggior parte delle località artiche, come Longyearbyen o Utqiaġvik, è necessario organizzare escursioni con guide esperte, soprattutto per chi desidera avventurarsi fuori dai centri abitati.
In alcune regioni, come le Svalbard, è obbligatorio portare un’arma per la sicurezza contro gli orsi polari, ma i turisti possono evitare questa incombenza prenotando tour guidati.
È utile informarsi sulle tradizioni e sulla cultura locale: molti di questi luoghi hanno una lunga storia legata alla pesca, alla caccia o all’esplorazione polare, come Murmansk, che è un importante porto artico, o Tromsø, famosa per il suo osservatorio sull’ aurora boreale.
Consigli pratici
Infine, per adattarsi alla totale oscurità della notte polare, è consigliabile portare torce frontali o lampade portatili, utili per esplorazioni urbane e naturalistiche.
Gli esperti raccomandano di mantenere un ritmo regolare di sonno e attività, tutti consigli pratici per combattere la sensazione di disorientamento che può insorgere senza la luce naturale.
Per questi, e altri motivi, è opportuno pianificare le attività in anticipo: molte esperienze, come la caccia all’aurora boreale, il dog sledding o le crociere nei fiordi, richiedono prenotazioni con mesi di anticipo per garantire un posto.
Visitare questi territori è un’esperienza unica che consente di esplorare i limiti del mondo conosciuto e di scoprire fenomeni naturali spettacolari.


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 i nostri sovranisti      si lamentano  se glimislamici  o    altri religioni      separano  donne  e  uomini     ma  ignorano  o  fanno finta  d'ignorare      che  a  

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Dolomiti, il contadino mette un tornello contro influencer e turisti: «Ingresso 5 euro, basta distruggere il sentiero per un selfie»





© Social (Facebook etc)

Un tornello a pagamento per accedere a uno dei sentieri più famosi delle Dolomiti. È l'iniziativa di protesta di un contadino della Val Gardena che ha installato la barriera (con ingresso di 5 euro) nel sentiero che porta al punto panoramico da cui si possono fotografare le damose vette dolomitiche di Odle. Il motivo? Lui, titolare dei terreni adiacenti al frequentatissimo cammino è costretto a pulire e riparare i danni che migliaia di turisti e influencer creano al loro passaggio calpestando il prato e lasciando rifiuti in giro.
L'iniziativa, partita sabato, è già stata bloccata dalla Provincia di Bolzano perché all'interno del Parco naturale Puez Odle. Ma non è l'unica: già qualche anno fa un altro contadino aveva messo un tornello per limitare l'assalto di turisti alla famosa chiesetta della val di Funes.
Ingresso di 5 euro per il sentiero panoramico

Il tornello a pagamento, come si vedono spesso nei bagni pubblici oppure stadi, è stato installato sabato. L'ingresso previsto era di 5 euro. Si trattrebbe comunque di una provocazione, una forma di protesta, e non di un modo per fare soldi.
Il nuovo caso è stato lanciato dal presidente del Cai Alto Adige, Carlo Alberto Zanella, con un post sui social media: «Novità dalla Val Gardena adesso si paga anche il pedaggio sui sentieri. Uno dei sentieri più fotografati delle Dolomiti, invaso da tamarri, influencer, youtuber e instagrammer. Il risultato di una forma di turismo anche voluta politicamente».


I turisti in e-bike distruggono i prati

Anche Zanella punta il dito contro questo turismo 'mordi-clicca-fuggi'. «Sul Seceda la situazione è diventata insostenibile, è il caso», spiega. I turisti arrivano addirittura con le e-bike in quota per un selfie veloce con le famose Odle, scendendo lungo gli alpeggi le grosse ruote danneggiano però il prato che a quelle quote ricresce solo molto lentamente. Queste ferite in caso di forte piogge possono creare grossi problemi per la tenuta dei prati. «Il contadino evidentemente è stufo», aggiunge il presidente di Cai Alto Adige. Oltre il danno anche la beffa, insomma. «Per salire in funivia il turista paga 48 euro, poi spende una trentina di euro in malga, al contadino che deve pulire, come anche ai volontari che sistemano i sentieri non resta nulla», evidenza Zannella. «Dobbiamo assolutamente educare i turisti, così non si può andare avanti», aggiunge.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...