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4.5.25

Tyra Grant La tennista 17enne che ha scelto di giocare per l’Italia e non per gli Stati Uniti e., Il ping pong di Danilo fenomeno a 14 anni “Vorrei essere Sinner” Nato a Parigi, parla quattro lingue e ora guida la classifica italiana “

 da  https://www.ilpost.it/  del 2  maggio 2025

Tyra Grant è ritenuta molto promettente, si è allenata nella stessa accademia di Jannik Sinner e parteciperà agli Internazionali di Roma

Tyra Caterina Grant al Roland Garros, Parigi, 3 giugno 2024 (Photo by Daniel Kopatsch/Getty Images)
Tyra Caterina Grant al Roland Garros, Parigi, 3 giugno 2024 (Photo by Daniel Kopatsch/Getty Images)

La tennista italoamericana di 17 anni Tyra Caterina Grant ha scelto di giocare per l’Italia e non più per gli Stati Uniti, come aveva fatto finora. Già da qualche settimana si sapeva della sua intenzione di fare questo passaggio, ma giovedì la federazione tennistica degli Stati Uniti lo ha confermato al giornale sportivo The Athletic. Grant era ambita da entrambe le federazioni perché è ritenuta una delle tenniste più promettenti della sua generazione e ha ottenuto ottimi risultati a livello juniores: finora però ha giocato poche partite nei tornei professionistici, e quindi è ancora difficile farsi un’idea del suo reale potenziale.
Grant giocherà per l’Italia per la prima volta durante gli Internazionali di Roma, il più importante torneo italiano, che comincia la prossima settimana: gli organizzatori le hanno dato una wild card per il torneo di singolare, una sorta di invito speciale che permette di entrare in tabellone anche se non si ha la posizione in classifica per farlo e senza passare dalle qualificazioni. In questi giorni invece Grant sta giocando le qualificazioni per accedere al torneo di doppio, in coppia con Lisa Pigato. Gli Internazionali sono un torneo della categoria WTA 1000, la seconda per importanza dopo i quattro tornei del Grande Slam.
Tyra Grant è nata a Roma nel 2008 e ha la doppia cittadinanza statunitense e italiana. È infatti figlia dell’ex cestista statunitense Tyrone Grant, che ha giocato per diversi anni in Italia, e di Cinzia Giovinco, che è stata anche la sua prima allenatrice. Dal 2016 al 2023 Grant si è allenata al Piatti Tennis Center di Bordighera, cioè la scuola dove si è allenato per anni Jannik Sinner, il tennista italiano che da quasi un anno è al primo posto della classifica maschile dei migliori tennisti al mondo.Nel 2023 Grant si era poi trasferita in Florida, negli Stati Uniti, dove si è fatta notare sempre di più da chi segue il tennis giovanile. Rappresentando gli Stati Uniti, negli ultimi due anni Grant ha vinto in doppio tre titoli Slam Juniores (la categoria giovanile dei tornei più importanti del tennis).

Tyra Grant ai campionati di Wimbledon, 8 giugno 2024 (Photo by Daniel Kopatsch/Getty Images)


Grant ha esordito tra le professioniste durante le qualificazioni degli US Open 2024, uno dei quattro tornei del Grande Slam, dove è stata eliminata in semifinale del torneo di doppio misto. Nel 2025 ha poi giocato i tornei di singolare di Miami e Madrid, entrambi della categoria WTA 1000: a Miami è stata eliminata al primo turno, mentre a Madrid ha ottenuto una vittoria notevole contro l’esperta giocatrice tedesca Tatjana Maria, che è da molti anni nel circuito (ha 37 anni) e attualmente è all’80esimo posto della classifica mondiale.Al momento Grant è 364esima nella classifica mondiale, ma è un numero che in questo momento vale poco, come per tutte le tenniste e i tennisti molto giovani e molto promettenti. Per salire rapidamente in classifica dovrà cercare di sfruttare le occasioni in cui riceve wild card nei tornei importanti, le sta capitando di recente, e cominciare ad avere con continuità buoni risultati nei tornei minori.The Athletic ha fatto notare che la scelta di giocare per l’Italia per Grant potrebbe anche essere conveniente da un punto di vista pratico: molti atleti con doppia cittadinanza scelgono spesso di non rappresentare gli Stati Uniti, dove la competizione è molto più alta, c’è più concorrenza per ricevere il sostegno economico della federazione e ci sono meno possibilità di ottenere ricche sponsorizzazioni.Nel femminile l’Italia al momento ha una sola tennista d’élite, Jasmine Paolini, la numero 6 del ranking mondiale: ci sono certamente più possibilità di ottenere sostegno dalla federazione, wild card in molti tornei e di farsi notare. Sono comunque tutte ipotesi e speculazioni: Grant per ora non ha parlato pubblicamente della sua scelta.


.... repubblica 3\5\2025

Il ping pong di Danilo fenomeno a 14 anni “Vorrei essere Sinner” Nato a Parigi, parla quattro lingue e ora guida la classifica italiana “Niente playstation e cellulare, lasciatemi solo giocare e divertire”
 


 


 Danilo Faso da qualche giorno è il numero uno nel ranking italiano del tennistavolo. Ha solo 14 anni. Il Sinner del ping pong, dice chi non frena l’entusiasmo. Raccontano che la sua qualità migliore, il tempismo, sia una storia speciale: legata al suono ipnotico della pallina che rimbalza. Tic-toc, tic-toc. Lo ascoltava già quando era nella pancia della mamma, la campionessa ucraina Yulyia Markova, che ha continuato a giocare e vincere sino al quinto mese di gravidanza. Anche il padre di Danilo — Marco, palermitano — è stato un pongista di buon livello. Il ragazzo è nato a Parigi, si allena tra Germania, Ungheria e il centro federale di Terni, dove vive con la famiglia (la sorellina Milena, 9 anni, gioca anche lei), è la stella di un piccolo, orgoglioso club marchigiano: la Virtus Servigliano. «Vorrei avere la freddezza di Jannik nei momenti importanti», dice di sé. «Ma soprattutto, spero di viaggiare per il mondo e divertirmi, come fa lui. Insomma: giocare. Fino a quando sarò vecchio». Prima medaglia con la maglia azzurra (argento) ai Mondiali di categoria in quasi un secolo di tennistavolo italiano, prossimo protagonista agli Europei U21 e poi a quelli U15, nel nostro campionato affronta — e supera — avversari che mediamente hanno il doppio della sua età. Un piccolo genio sportivo che, come dice papà, «forse non potrà essere avvocato, medico o giornalista: ma parla già quattro lingue, non ha mai preso in mano una playstation e usa il telefonino solo per dirci che sta tornando a casa ». Italiano, italianissimo: tifoso senza filtri del Palermo. I genitori si erano trasferiti a Parigi perché il padre, laureato in lingue, lavorava a Disneyland. E nel frattempo giocava, insegnava insieme alla madre. Che a 19 anni (figlia di un ucraino e una russa) aveva lasciato la Crimea per la Sicilia, ingaggiata da una società di A1 del capoluogo: è lì che ha conosciuto Marco, tra i migliori cento atleti italiani. Da Parigi a Montpellier, poi Nizza. «Papà aveva nostalgia del sole, si sono spostati a sud». Altre palestre, stessi tavoli. Tic-toc, tic-toc. Marco, Yuliya e Danilo. Che racconta: «Ho cominciato a camminare, subito ho preso una racchetta in mano». Chissà come faceva ad arrivare al tavolo. «Seguivo le lezioni dei miei genitori, mi allenavo con i loro allievi dei diversi turni: dal mattino alla sera. Mi è sempre sembrato tutto molto naturale, facile». A 4 anni, il primo torneo. Vinto. Sì, ma la scuola? «Come gli altri bambini, quando siamo tornati in Italia». Durante il Covid era in quinta elementare. «Tutto molto strano: un anno chiuso in casa con la famiglia. Mi sono riposato. Per fortuna avevamo un tavolo da gioco, e con la mamma ci siamo divertiti un po’». Chi è più forte tra lei e papà? «Uguale. Con mio padre vado in giro almeno 6 mesi l’anno». Così però si perde tutta l’adolescenza. «Ma no: ho fatto l’esame di terza media, sono iscritto a un istituto tecnico per il turismo. Tre ore di studio (e almeno 4 di allenamento) al giorno. Parlo il francese, l’inglese, capisco l’ucraino. Ho buoni amici, tra i giocatori più giovani: Francesco, che frequenta con me il centro tecnico di Terni, poi un colombiano, un giapponese, un turco. Niente fidanzata». Arrossisce. Niente playstation. «E il cellulare, solo per dire che va tutto bene». Il calcio? «L’altra mia passione. Tifo Palermo. Spero di andare a vedere un partita allo stadio». Danilo gioca e batte gli adulti. «Hanno esperienza. So di non avere nulla da perdere. E gli mette pressione, affrontare un ragazzino ». La vittoria più bella? «Gli Europei U13. E l’esordio in campionato con Vladislav Ursu, un moldavo fortissimo». Giura di non pensare alle Olimpiadi del 2028. «Preferisco concentrarmi sul presente. Il vero obiettivo è la Top 10 mondiale: non so quanto tempo ci vorrà, ma voglio farcela. Gli asiatici sono i migliori, però preferisco la fantasia di alcuni europei». Il suo punto forte è la capacità di entrare subito in partita. «Devo migliorare sul servizio». Come Sinner. «Vorrei avere la sua freddezza nei momenti più difficili». La cosa più bella? «Quando finalmente torno a casa, e mamma mi prepara la pasta al ragù ». [.... ]
Per Massimo Costantini, exgiocatore numero 39 del mondo, che da ct ha guidato tre diverse nazionali olimpiche (nel 2004 Italia, nel 2016 Usa, nel 2024 India dove è attualmente head coach e foreign expert), il successo di Faso è merito di una famiglia che gli sta molto dietro. « Suo padre mi portò
Danilo  quando aveva 10 anni,voleva avere un parere, è un ragazzo che ha molto talento. E
credo che l’impostazione avuta a Montpellier sia stata determinante, ho parlato anche con il papà dei Lebrun,Stephan, che in passato ho incrociato da giocatore. Lì non ti obbligano a schemi, ti insegnano che quello che senti in quel momento è la soluzione  migliore, questo porta freschezza e imprevedibilità
nel gioco, e non stanca i giovani. È presto ancora per dire se Danilo farà strada, ma le premesse ci sono».
La Cina che domina la disciplina non è più vicina, ma a14 anni e 8 mesi non sembra nemmeno così lontana.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...