chi siamo noi per decidere la vita o la morte nostra e per quella degli altri ? i casi di Dj fabo e di Matteo Matteo Nassigh

 musica   consigliata  \ in sottofondo   le due versioni  di  si dolce è il  tormento 

  • prima  l'opera di claudio monteverdi interpretata  da  Silvia Frigato soprano Marta Graziolino arpa Live - Teatro Bibiena, Mantova - Festival MiTo 2011
  • seconda  in chiave  jazz  di  Paolo Fresu & Uri Caine 

  e per   finire  la struggente  e toccante  lascia  che io pianga  - paolo fresu 

Premetto che il post  in questione  era stato  scritto  prima della morte  di Fabiano  Antoniani alias    Dj Fabo  quindi prendetela  per  quello   che è  .

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La  prima riposta   che mi  viene   alle domande  del titolo  è  che  Dio  ( altro  esponente  divino  delle diverse  confessioni religiose  )  ci  ha  dato  si  la vita  , ma  allo  stesso tempo  ci ha dato  il libero arbitrio e  quindi  la possibilità  di  decidere se  continuare  a vivere  nella sofferenza  o  chiudere  la vita   scegliere di morire  qualora   non ci sia  più niente  da  fare  e le cure  cosi come il  continuare  a vivere diventa   accanimento    .
Le  scelte  di Fabiano  che  ha scelto ed  è dovuto andare  in Svizzera  per  poter  esercitare  il  suo diritto a  morire  . 






come quella di Matteo Nassigh , che s'era appellato a DJ Fabo per ripensarci , 19 anni disabile gravissimo dalla nascita e che ha scelto di vivere nonostante tutto

Il blog di Matteo è «Pensieri di luce» (www.matteonassigh.com)

 Sono scelte  degne entrambe di rispetto perchè entrambe  derivano dalla libertà di scelta . Infatti la chiave del discorso e' proprio questa: avere la possibilità' di scegliere o  una o l'altra  alternativa  davanti a simili situazioni .Il cui   silenzio è l'unico commento possibile a vicende come questa. Rispettiamo la sofferenza inenarrabile che lo ha spinto a questa decisione ed  evitiamo   come   è stato  suggerito anche se  in maniera  un po' ipocrita  

                             FABO,CEI: RISPETTO  
                       SENZA STRUMENTALIZZARE
 "Rispettoso silenzio sul dramma vissuto da Dj Fabo e dalla sua famiglia, con l' auspicio che nessuno voglia strumenta-
 lizzare quanto accaduto". Così il giu rista Gambino, presidente di "Scienza e  Vita", il cartello promosso dalla Cei    che raccoglie le
associazioni cattoli che impegnate sul tema della vita.  
 La legge sul fine vita"non c'entra nulla,il testo non parla di suicidio assistito ma di eutanasia passiva".
In una  "disabilità gravissima", come per Fabo, "in Italia vige il principio di solidarietà,in Svizzera si privilegia l'auto determinazione".
fonte televideo rai 27\2\2017

 per paura che sull'onda emotiva della sua vicenda si arrivi ad una legge come in europa   .



di giudicare e di dire ha fatto bene o fatto male e stiamo Il silenzio è l'unico commento possibile a vicende come questa. Rispettiamo la sofferenza inenarrabile che lo ha spinto a questa decisione
Io , ed qui rispondo alla prima domanda posta dal titolo del post , qualora la situazione sia cosi grave e la mia sopravvivenza dipende da macchine  e le cure  dovessero essere  inutili e solo palliativi ed accanimento chiederei : tramite testamento biologico o tramite ( ovviamente concedendomi l possibilità di ripensarci ed visite psicologiche ) suicidio assistito . 
Per la seconda domanda lascerei sempre tramite testamento biologico scritto o video registrato la possibilità di decidere se farvi ricorso o meno .Rispettando in silenzio , come ho già detto prima , la sua scelta . 
E se ,come , mi fu chiesto tempo fa in una chat ,    : << fosse un tuo familiare o un carissimo amico >> ?
Cercherei di capire , senza  ovviamente  giudicare ed  imporre  la mia idea  , il perchè prende  tale decisione  . Gli spiegherei il mio punto  di vista  come  ha  fatto ( trovate   sopra l'url ) Matteo nella  lettera  a Fabiano . Se  poi  poi rimane  nella stessa idea  o  trovo il coraggio  come è avvenuto nel finale  di  due bellissimi film    su tale  argomento  mare  dentro  e Million Dollar Baby


non so  che altro dire  . vi lascio  con  gli occhi pieni di  lacrime 


zio è l'unico commento possibile a vicende come questa. Rispettiamo la sofferenza inenarrabile che lo ha spinto a questa decisione

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