Io credevo che mio cugino esagerasse a volere andare li , nonostante posti numerati 5 ore prima , quando il concerto iniziava alle 20.30 ( puntualità permettendo ) come s'evince da da questo mio scatto ( l'altro lo trovate sotto ) prima cher mi si scaricasse il cellulare . io stupidità mia che avevo consumato la batteria sminchionando con internet , non mi sono ne comprato un carica batteria portatile nè l'ho ricaricato durante la pausa quelle due ore prima del concerto quando ero a casa sua a Como .
Invece come potete notare sia dalle sue foto ,sia dall'altra con il mio cellulare
di mio cugino https://www.facebook.com/roberto.facchini.92 |
c'era già un casino di gente . E poi fra aspettare gli altri suoi amici che sono venuti con la metro e la fila per i " viveri " e il Merchandising ( la maglietta ed il poster\locandina del concerto ) dalle 16.20 che siamo entrati alle 18.15
Un Vaff a repubblica del 21\6\2014 quando dice
Fortunatamente mi sono portato dietro oltre alla macchina digitale( prima slideshow ) e la videocamera ( seconda slideshow e video ) .
N.B
le foto ( sia dal cellulare , sia quelle della slideshow , ed i video )sono state prese lontano dal palco più precisamente dal anello in basso settore centrale, e poi è un po che non prendevo in mano la videocamera , ma soprattutto ero emozionato davanti ad alcune delle mie canzoni preferite . Inoltre avevo vicino , e davanti che si agitava e pogava come se fosse sono il palco . Quindi quindi mi scuso con 1) i puristi ., 2 ) il il gruppo ., 3) il fans club italiano http://www.pearljamonline.it/.Per per chi volesse delle foto decenti ecco questa galleria della radio che ha sponsorizzato il concerto www.virginradio.it/galleria/pearl-jam-in-concerto-a-milano-san-siro/
e sempre dallo stesso sito
oppure da un video trovato sulla bacheca di Stefano Steno Ceccarelli un mio contatto di facebook
un concerto emozionante .bellissimo , intenso .in un ottima cornice Infatti
Stefano Steno Ceccarelli
9 ore fa tramite YouTube
un ottimo concerto mi ha commosso e fatto piangere sin dall'inizio di un concerto, con Release, Nothingman
gli altri video li trovate sul mio canale di youtube
( ripeto l'url per i nuovi del blog )
l'inizio live più bello di sempre...tre ore di brividi ed emozioni bravissimi.....e bellissimo San Siro!!!! , Una forte emozione poter dire io c'ero .
"Fintantoché riusciremo ad andare d'accordo almeno per una serata, noi vinceremo contro tutto": con queste parole di fede nel rock pronunciate prima di 'Rocking In the Free World' Eddie Vedder ha siglato ieri sera il concerto dei Pearl Jam a San Siro. Non la prima volta in assoluto negli stadi italiani per la band americana, già testati da gruppo-spalla degli U2 nel 1993, ma la prima da protagonisti come si può ( da repubblica online ) "Porch" (Ten) suonata in acustico da Eddie Vedder con tanto di maglia di Cassano prima della partita non ha portato gran fortuna. Ma i 62 mila di San Siro (sold out) non hanno di che lamentarsi: i Pearl Jam, senza gruppo spalla, suonano 34 canzoni in tre ore di concerto (niente gruppo spalla, non fa per loro).
evincere anche dalla scaletta ( foto a sinistra presa da http://www.tgcom24.mediaset.it/ )
Il concerto inizia come panorama.it aveva previsto : partenza lenta, con "Release" (da Ten), "Nothingman” (da Vitalogy) e il singolo "Sirens" (Lightning Bolt). Si accelera poi con "Go” (da Vs) e “Do the evolution” (Yield) e "Corduroy" (Vitalogy).
Verso la fine, Eddie Vedder dedica "Just Breathe" (Backspacer) alla moglie: "L'ho conosciuta qui a Milano, 14 anni fa, ed è diventata mia sposa e la madre dei mie figli".
Si chiude come previsto con "Rockin' in the Free World" (cover di Neil Young, con il figlio del batterista alla chitarra al posto di Mike McCready). Ma non prima di aver suonato "Alive":
Infatti confermo il giudizoio sul concerto e qui chiudo con la recensione dell'evento fatta ttp://www.repubblica.it/spettacoli/musica/
Non so cos'altro dire se se non che n'è valsa la pena di : farsi quella sfacchinata ( alzarsi alle 4.30 del mattino per andare ad Olbia ( 50 minuti di macchina con la vecchia stra perchè l'altra è bloccata dall'alluvione di novembre ) prendere alle 7 l'areo per linate tornare a 01.00 dal concerto trovare un albergo senza prenotazione alle 2 del mattino e poi ripartire da malpensa per prendere il volo del 10.55 e prenderlo al volo perchè il terminal 2 di lmalpensa è un casino per trovare il gate del tuo volo , e tornare fra una cosa l'altra a tempio alle 14 e poi dopo 3 ore fra pranzo e riposino andare a fare il turno per una tua mostra di fotografia a cui , sic non ha potuto partecipare all'inaugurazione perchè eri al concerto
Una maratona di musica ed emozioni. Per la loro prima volta allo stadio di San Siro, i Pearl Jam hanno presentato uno show fiume, 35 canzoni in tre ore di uno spettacolo che ha avuto anche spazi "intimi", come la dedica di Eddie Vedder alla moglie per il loro anniversario o l'happy birthday corale dei 70mila presenti per il compleanno della compagna del batterista Matt Cameron.C'era molta curiosità di fronte a questo evento, perché per la band di Seattle non era solo il debutto nel "Alive", "Jeremy", "Even Flow"), per gli estratti dall'ultimo, non proprio esaltante, album "Lightning Bolt" e anche per momenti intimi ("Just Breathe"), chicche ripescate dal vastissimo repertorio ("Thin Air") e brani più accattivanti perfetti per trascinare il pubblico a ballare felice ("Better Man", "Rockin' In The Free World"). In una scatenata "Daughter"riescono persino a trovare il modo di inserire un pezzo di "Let It Go", il successo di Demi Lovato dal film Disney "Frozen".l concerto è un lungo percorso al quale il pubblico viene introdotto, come usuale per la band, con un approccio morbido, con pezzi lenti che creano l'atmosfera e danno il tempo tanto alla platea quanto a un emozionato Vedder di scaldarsi e prendere contatto con l'evento. Ma che contatto: "Release", "Nothingman" e "Black" riportano subito indietro di venticinque anni. Senza contare che il cantante ha offerto un antipasto prima della sciagurata partita dell'Italia, con una versione chitarra e voce di "Porch". È lui il fuoco dell'attenzione: accompagnato dall'immancabile bottiglia di vino e da un blocco appunti con i discorsi da fare in italiano, si conferma front man dalla voce potente e dal carisma unico, per quanto molto meno mobile sul palco rispetto a un tempo (e forse un po' acciaccato a giudicare da come si muove nel finale). Ma è tutto il gruppo a girare a mille, con gli infiniti assoli Mike McCready, il pulsare costante del basso di Jeff Ament, Stone Gossard a cucire con la sua chitarra e Cameron a picchiare come un forsennato.Il palco è spartano, quasi commovente nella semplicità delle luci e degli "effetti speciali" (delle saette fatte con le lampadine). Anche i due maxi schermi laterali sono al minimo sindacale ma è la musica che fa lo show, al punto che uno potrebbe chiudere gli occhi ed essere investito dalla sua energia in egual maniera. In particolar modo nel finale composto dalle due sezioni dedicate ai bis. Che non sono i classici due o tre pezzi di rito, ma ben tredici. Con un travolgente crescendo emozionale, dalla parte acustica, aperta dalla dedica di Vedder alla moglie con relativo ricordo del loro incontro dopo il concerto milanese del 2000, per arrivare a furibonde rasoiate punk come "Spin The Black Circle". E alla fine è tutto lo stadio, con le luci accese, a ballare e a salutare. Si replica a Trieste domenica con, ci potete giurare, una scaletta del tutto diversa.
da http://cultura.panorama.it/musica/ |
catino milanese ma anche la prima volta di un tour negli stadi, location in passato da loro avversata in maniera esplicita. Come spesso accade, il passare del tempo e il sempre più esiguo numero di nuovi miti in campo rock hanno trasformato in fenomeni di massa gruppi prima di culto. E così se nel 1992, in piena rivoluzione grunge, a vedere i Pearl Jam al Sorpasso c'erano poche centinaia di fan (evento ricordato da Vedder nel corso del concerto), ora che il grunge è un ricordo diventano un'icona attorno alla quale si raccolgono anche convenuti dell'ultima ora. Il potere dei Pearl Jam è di riuscire ad accontentare tutti, die hard-fan e curiosi.Perché con una scaletta così ampia e strutturata c'è spazio per i brani più famosi
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