11.10.24

Finché sono al mondo. sopravvissuti al bombardamento del 20 ottobre 1944 alla scuola Francesco Crispi nel quartiere Gorla di Milano, allora erano solo bambine e bambini. ricordano



fu a 20 anni che dopo aver letto che il 20 ottobre del 1944 cioè Ottanta anni fa la scuola elementare Francesco Crispi di Milano veniva colpita da una bomba americana. Un errore che provocò la morte di almeno 184 bambini e 20 tra maestre e bidelli: è la strage di Gorla, un pezzo di storia a lungo dimenticato. Con Silvia Nucini abbiamo incontrato i sopravvissuti che per tutta la vita hanno voluto ricordare i loro compagni mai diventati grandi. È nato “Finché sono al mondo” un documentario sulle conseguenze infinite della guerra nella vita delle persone che passai dal belliccismo al pacifismo e alla non violenza



                 dalla  Newsletters    di Mario calabresi 



Quanto può durare il trauma di un bombardamento, per quanti giorni, mesi, anni possono continuare a riaffiorare paure, incubi e dolore? La risposta è semplice e terribile: per tutta la vita. Me lo hanno raccontato Graziella, Maria Luisa, Giuditta, Antonietta, Elena, Giuliano e Sergio sopravvissuti ottant’anni fa alla bomba che centrò il tetto della loro scuola elementare, si infilò nella tromba delle scale e scoppiò di fronte alle cantine dove si erano rifugiati molti dei loro compagni.


I sopravvissuti al bombardamento del 20 ottobre 1944 alla scuola Francesco Crispi nel quartiere Gorla di Milano, allora erano solo bambine e bambini. Insieme a Silvia Nucini abbiamo raccolto le loro testimonianze


Era il 20 ottobre 1944, una splendida giornata di sole, e quel giorno nella scuola Francesco Crispi del quartiere milanese di Gorla morirono 184 bambine e bambini e venti tra maestre e assistenti scolastici. Le bombe che fecero strage in tutta la zona (le vittime totali furono oltre 600) vennero sganciate da una formazione di bombardieri americani che aveva sbagliato rotta e non era riuscito a colpire gli stabilimenti della Breda di Sesto San Giovanni, dove si costruivano armamenti per l’esercito tedesco. Una volta mancato l’obiettivo gli aerei del 451esimo dovevano tornare alla base, che si trovava in Puglia; avrebbero dovuto scaricare gli ordigni sull’Adriatico o in campagna, invece lo fecero su quel quartiere fatto di piccole case, officine, negozi e botteghe artigiane. Un gesto ancora oggi incomprensibile e mai spiegato.
La strage di Gorla è una strage dimenticata, rimossa dalla memoria collettiva, l’Italia aveva bisogno di voltare pagina, di ricostruire e gli americani avevano il merito di averci liberato dal nazismo, così quella tragica macchia venne quasi cancellata.
A ricordare rimasero solo i genitori che avevano perso i figli e poi quei bambini che, per caso, per fortuna, per piccole coincidenze, si erano salvati. Lo hanno fatto con amore e con passione per tutti questi anni, ma con il grande cruccio di non essere riusciti a portare la loro storia e quella dei loro compagni fuori dai confini della città, di sapere che nel resto d’Italia, ma anche in molte parti di Milano, pochissimi la conoscono.

Il Monumento ai Piccolo Martiri di Gorla in piazza Piccoli Martiri a Milano


Esattamente un anno fa, insieme alla giornalista Silvia Nucini, abbiamo cominciato a cercare gli ultimi testimoni, li abbiamo incontrati, ascoltati, registrati e alla fine abbiamo deciso che questa storia meritasse di essere raccontata in un documentario. Insieme al regista Luca Quagliato li abbiamo intervistati a lungo e ne è nato un lavoro profondo e commovente, intitolato “Finché sono al mondo”, che verrà trasmesso da Rai 3 la sera di sabato 19 ottobre.
Ognuno di loro ha condiviso i propri ricordi, le paure, gli incubi, le ferite che sono rimaste aperte per
molto tempo, ma anche il modo in cui ha saputo dare un senso alla sua vita mantenendo vivo il ricordo di quei bambini.
"Finché sono al mondo” è il documentario che ho realizzato insieme a Silvia Nucini, con la regia di Luca Quagliato. Prodotto da Be Water Film, in collaborazione con Rai documentari, realizzato da Enece Film. Sarà trasmesso su RAI 3 la sera del 19 ottobre e sarà disponibile su RAIPlay dal 20 ottobre.
Dei sette protagonisti del nostro documentario, oggi sono rimaste soltanto le cinque donne (Graziella Ghisalberti, Maria Luisa Rumi, Giuditta Trentarossi e Antonietta e Elena Lazzaroni), negli ultimi mesi ci hanno lasciato Giuliano Lazzaroni e Sergio Francescatti, gli ultimi sopravvissuti delle classi maschili della scuola di Gorla. A loro è dedicato il nostro lavoro.

Giuliano Lazzaroni


Sergio Francescatti


Alla fine di ogni intervista, ci fermavamo sempre a parlare “delle notizie del telegiornale sull’Ucraina o su Gaza”; loro scuotevano la testa di fronte all’insensatezza di tante morti di civili innocenti e ci ricordavano che le conseguenze restano per sempre nella testa e nel cuore di chi sopravvive.
Ci dicevano che ogni sera gli resta solo un gesto sconfortato, quello di spegnere la televisione. Ma proprio quell’insensatezza li spinge a continuare a raccontare finché saranno al mondo

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