Foto hot, dopo la denuncia all'allenatore, la nuotatrice di Treviso resta senza squadra

datemi pure del disfattista o traditore della patria , ma molti nemici molto onore  , ma dopo questa  vicenda  che  leggerete  nel post  d'oggi , concordo con il nuovo  compagnodistrada  \  utente  facebook   Barone Marco ed il suo post da me  precedentemente    condicos  sulla mia  bacheca   che  trovate  qui in cui :  invitata le donne e le turista a non venire in italia per via delle violenze e degli stupri


leggi l'antefatto
Treviso: foto a luci rosse fra allenatore e nuotatrice minorenne
Treviso. I genitori di una nuotatrice di 15 anni scoprono gli scatti proibiti nel cellulare e denunciano l’allenatore in procura

 http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/ del22 settembre 2017

Foto hot, dopo la denuncia all'allenatore, la nuotatrice di Treviso resta senza squadra
Treviso. Trovata con le immagini hard del suo coach di 40 anni, la nuotatrice minorenne esclusa dalla società assieme ai fratelli

di Marco Filippi




TREVISO. Dopo la denuncia è rimasta senza squadra. Ci sono sviluppi extra-investigativi sul caso della nuotatrice trevigiana di 15 anni, finita al centro di un’indagine per i rapporti con il suo allenatore, un veneziano di oltre 40 anni. Un’indagine innescata nel maggio scorso da una querela depositata in procura della repubblica a Venezia dai genitori della giovane atleta, dopo aver scoperto nel suo cellulare immagini della ragazza senza veli ma soprattutto video che immortalano il coach impegnato in atti di autoerotismo.                                    
A fine agosto, la società della provincia di Venezia di cuii cui faceva parte l’atleta trevigiana (ogni riferimento a società e gruppi sportivi vengono omessi a tutela della minorenne, ndr) ha inviato alla famiglia una lettera nella quale comunica di aver svincolato sia la ragazza che i fratelli a partire dalla stagione agonistica 2017-18.Nella lettera, inoltre, vengono elencati gli impianti sportivi dove la giovane ed i suoi fratelli non potranno allenarsi in quanto ad esclusiva disposizione dei gruppi agonistici della stessa società. «Oltre al danno, la beffa», taglia corto il legale che tutela la famiglia della minorenne, l’avvocato Catia Salvalaggio, che si limita ad aggiungere: «Posso solo dire che è un dato di fatto che, dopo la querela depositata dalla famiglia, la ragazza ed i suoi fratelli, pure loro nuotatori, sono stati svincolati dalla società, rimanendo di fatto senza squadra. So che i genitori si stanno dando da fare per trovare altre squadre».Nella stessa lettera inviata alla famiglia della ragazzina, in cui la società annuncia lo svincolo, è stato inserito anche il nome della fidanzata del fratello maggiore della 15enne trevigiana, pure lei nuotatrice nella stessa società. Dunque, tutti a spasso, liberi di trovarsi un’altra società ma di non usare le strutture dove si allena la loro ex società.
Parallelamente alla lettera di svincolo della società lagunare, anche la squadra agonistica di cui facevano parte la ragazza ed i suoi fratelli, ha mandato una missiva di svincolo: «L’abbiamo inviata a tutti gli atleti - dice il presidente della società agonistica - dopo che abbiamo deciso di dividere le nostre strade dalla società veneziana. Ma le porte verso la ragazza ed i suoi fratelli rimangono aperte a patto che vengano ad allenarsi nei nostri impianti di riferimento, che non sono più nella provincia di Venezia come negli anni scorsi».
Sullo sfondo di questa vicenda, c’è un’indagine innescata da una querela dei genitori della 15enne trevigiana, nel maggio scorso, quando hanno scoperto, nel cellulare della figlia, oltre un migliaio di file e foto scambiate tra la ragazza ed il suo allenatore. In quei file c’erano le foto della figlia nuda, numerose immagini dell’organo genitale maschile e soprattutto dei filmati che immortalavano l’allenatore mentre si masturbava. Ora, la magistratura sta lavorando per fare luce sul rapporto, maturato in una piscina della provincia lagunare, tra la ragazza trevigiana ed il suo coach. Il sospetto dei genitori, denunciato nella querela depositata in procura a Venezia, è che tra l’allenatore e la figlia non vi sia stato soltanto uno scambio di immagini “senza veli”, attestato dal materiale allegato alla querela, e di filmati che l’allenatore avrebbe inviato alla minorenne mentre compie atti di autoerotismo, ma che tra i due vi siano stati anche rapporti sessuali che diventano reato se la ragazza ha meno e di 16 anni. Questo sospetto trae origine da una foto, trovata sempre nel cellulare della ragazza, che immortala l’allenatore sorridente mentre, in auto, mostra lo stick di un test di gravidanza con, in evidenza, la scritta “negativo”.
E da alcuni messaggi, scambiati tra la ragazzina ed una sua coetanea, nei quali la quindicenne trevigiana manifesta il timore di essere incinta e delle reazioni che l’allenatore potrebbe avere. Messaggi da cui trasparirebbe l’ipotesi che la giovane possa avere avuto rapporti “proibiti” con il suo coach. Ma altri episodi avrebbero fatto impensierire i genitori. Non ultimi quegli stati di malessere, manifestati dalla figlia, prima degli allenamenti. Tutti fatti al vaglio degli investigatori.

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