da http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2017/09/23/
MANTOVA. Licenziato a nove mesi dal pensionamento e dopo una sola contestazione disciplinare: a denunciare lo sgambetto crudele è il segretario generale aggiunto di Uiltucs Uil, Daniele Grieco. Il pensionando in questione sarebbe metaforicamente) scivolato su un pavimento lavato male: così secondo la Unilabor, il consorzio che un anno fa si aggiudicò l’appalto delle pulizie degli uffici postali della provincia di Mantova, e in questi giorni ha messo alla porta il lavoratore. Rotolato per anni e anni da un appalto all’altro, l’uomo puliva gli uffici postali del Viadanese insieme alla moglie.Sommate, le loro paghe non superano gli 800 euro al mese, appena sufficienti per vivere un’esistenza sul filo della dignità. Grieco non entra nel merito della contestazione ma denuncia l’atteggiamento dell’azienda, con la quale Uiltucs ha già ingaggiato un’aspra battaglia perché gli stipendi siano pagati entro il 15 del mese successivo a quello lavorato: morale, per lunedì è proclamato uno sciopero, con presidio davanti all’ufficio centrale delle Poste, in piazza Martiri (dalle 9 alle 11). Sciopero al quadrato, che intreccia il ben servito al pensionando con l’esasperazione dei dipendenti Unilabor (una cinquantina, quasi tutte donne).Quanto al licenziamento, riferisce Grieco della contestazione ricevuta dall’ex dipendente a fine agosto, rintuzzata via raccomandata con la richiesta di un chiarimento alla presenza del sindacato. Richiesta ignorata dall’azienda, che nei giorni scorsi ha comunicato il licenziamento disciplinare.Statuto dei lavoratori alla mano, prima di mettere qualcuno alla porta, però, servirebbero almeno tre sanzioni. In altre parole, il lavativo in questione dovrebbe essere recidivo. «Abbiamo già impugnato il licenziamento e coinvolto l’Ispettorato del lavoro» informa il sindacalista della Uiltucs, determinato ad andare al fondo della vicenda per riscriverne il finale. Stesso discorso e uguale spirito per il nodo degli stipendi accreditati col fiatone.Che gli stipendi debbano essere pagati entro il 15 del mese successivo lo dice il contratto collettivo, pena il pagamento di un interesse del 2%. Il contratto aziendale, però, sposta il termine al 20. «Se il contratto nazionale dice entro il 15, tu Unilabor non puoi derogare introducendo un peggioramento» insiste Grieco, che già a luglio aveva proclamato uno sciopero, poi rientrato sulla linea della protesta con l’accreditamento dei soldi. Anche se Unilabor non arretra di un passo e rivendica la bontà del suo accordo aziendale. Irritato da questo tira e molla, che logora le lavoratrici, ora il sindacato è pronto all’azione di piazza.
Igor Cipollina
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