LIBRI PER APPROFONDIRE:
Animali al fronte. Protagonisti oscuri della Grande Guerra di Eugenio BuccioIl bravo soldato mulo. Storie di uomini e animali nella Grande Guerra di Lucio Fabi
Sapevo di asini e cavalli , ma non di cani e buoi . Non si finisce mai d'imparare e d'apprendere nella vita .
La guerra coinvolge tutto\i ecco perchè , ricollegandomi ai precedenti post ed in particolare all'ultimo ( 24\5\1915-24\5\2015 la leggenda del piave cent'anni dopo ) , da non violento ( anche se non sempre ci riesco perchè è prevalere con il pensiero ed a volte anche piccoli gesti psicologici la vendetta e reagire alla stesso modo se non in misura maggiore ai piccoli torti quotidiani ) ricordo o racconto storie ai margini come quella che trovate sotto su tale periodo storico di cui dall'estate scorsa fino all'autunno del 2018 si celebrerà il centenario .
da http://www.quotidiano.net/animali/animali-guerra-quilici-1.960175
Roma, 16 maggio 2015 - E' uscito ieri nelle sale “Animali nella Grande Guerra”,
il docufilm diretto da Folco Quilici, che descrive in modo approfondito
il ruolo dei milioni di animali impiegati tragicamente nel conflitto
bellico della Prima Guerra Mondiale. I libri di storia dimenticano quasi
totalmente gli animali e il loro ruolo nelle vicende umane, ma essi
sono fondamentali e, nella maggior parte dei casi, inconsapevoli vittime
sacrificali delle scelte umane. Nella Grande Guerra furono undici milioni i cavalli, 100 mila i cani, muli, asini, buoi, maiali, 200 mila i piccioni e colombi viaggiatori,
che vissero di stenti tra fango e bombe, condividendo il fronte insieme
ai 60 milioni di soldati di tutta Europa. I muli, fondamentali sulle
montagne, insieme a buoi e cani vennero utilizzati per il trasporto di
parti di cannone, munizioni, provviste ed acqua. I piccioni viaggiatori
vennero utilizzati per l’invio di messaggi alle truppe e insieme ai cani
vennero purtroppo sacrificati nel rilevamento della presenza di gas
tossici.
I cani furono inoltre utilizzati per il ritrovamento dei feriti e, vicino ai soldati, divennero spesso il loro unico legame di affezione durante il conflitto bellico, dentro e fuori la trincea. Ma gli animali vennero utilizzati anche come cibo, in macelli provvisori allestiti vicino agli accampamenti. Se su quei campi di battaglia oggi crescono fiori, dobbiamo ricordarci che vi riposano, insieme ai soldati, anche gli animali che hanno inconsapevolmente e con coraggio dato la vita, senza alcuna colpa e senza poter scegliere.
La Gran Bretagna ha ricordato a Londra tutti gli animali caduti in battaglia con un memoriale (Animals in War Memorial Fund), dedicato simbolicamente al Soldato n. 2709, un piccione viaggiatore morto in servizio. "Animali nella Grande Guerra" è un documentario che finalmente riconosce il ruolo determinante degli animali “italiani” nel conflitto bellico. Un documentario per ricordare ed essere grati agli animali, che dopo il passaggio nelle sale cinematografiche sarà trasmesso su RAI 1 il 24 maggio, in occasione dell’anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia, nel 1915.
Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net
qui sotto il trailer con spiegazione dell'autore
sono curioso di vedere questa << (...) coabitazione forzata unita da un possibile destino di morte e di sofferenze. Un racconto anticonvenzionale, quello proposto e diretto da Quilici, che ricostruisce ricordi, storie, episodi di vita vissuta del rapporto, dentro e fuori la trincea, tra uomini e animali, sullo sfondo di uno dei uno tra i più tragici momenti della Storia, attraverso lettere, diari e fotografie scattate dagli stessi combattenti, e raccolte in un libro che Lucio Fabi ha ricavato dalle sue ricerche, “Il bravo soldato mulo” (ed. MURSIA). Alcune scene del Docufilm sono state girate nelle trincee che sovrastano Rovereto (all'imbocco della Vallarsa) e in Valsugana (a Grigno).>> ( da http://www.youreporter.it/ ) .
Un documnentario in cui è presente ed evidente , secondo l'ottima recensione di http://www.mymovies.it/film/2015/animalinellagrandeguerra/<< ( .. . ) Oltre all'abnegazione di questi animali “reclutati”, più di metà dei quali non ha mai fatto ritorno dal fronte, il documentario di Quilici pone l’accento sul “rapporto profondo, intimo” fra loro e i soldati, un legame improntato alla mutua sopravvivenza in cui uomo e animale diventavano indispensabili l’uno all'altro. Perché queste creature docili e disponibili erano anche una “valvola di sfogo ai sentimenti”, oltre che preziosi alleati. Il racconto delle loro imprese passa attraverso le immagini dell’Istituto Luce – Cinecittà ma anche da numerose ricostruzioni filmiche e dalla lettura in voce fuori campo di lettere e diari dei combattenti, che contribuiscono a creare il ritratto di una guerra a metà fra il futuro tecnologico e l’eredità ottocentesca di un mondo rurale di cui gli animali erano parte integrante nella quotidianità. I conflitti più recenti li avrebbero sostituiti con mezzi moderni, lasciando così ancora più soli i militari asserragliati lungo la linea del fronte. >>
Prima Guerra Mondiale. Vittime ed eroi sconosciuti: gli animali
Milioni di morti, migliaia di operazioni portate a termine:
un docufilm di Folco Quilici rende giustizia alle creature che operarono
nelle trincee insieme con i nostri militari
I cani furono inoltre utilizzati per il ritrovamento dei feriti e, vicino ai soldati, divennero spesso il loro unico legame di affezione durante il conflitto bellico, dentro e fuori la trincea. Ma gli animali vennero utilizzati anche come cibo, in macelli provvisori allestiti vicino agli accampamenti. Se su quei campi di battaglia oggi crescono fiori, dobbiamo ricordarci che vi riposano, insieme ai soldati, anche gli animali che hanno inconsapevolmente e con coraggio dato la vita, senza alcuna colpa e senza poter scegliere.
La Gran Bretagna ha ricordato a Londra tutti gli animali caduti in battaglia con un memoriale (Animals in War Memorial Fund), dedicato simbolicamente al Soldato n. 2709, un piccione viaggiatore morto in servizio. "Animali nella Grande Guerra" è un documentario che finalmente riconosce il ruolo determinante degli animali “italiani” nel conflitto bellico. Un documentario per ricordare ed essere grati agli animali, che dopo il passaggio nelle sale cinematografiche sarà trasmesso su RAI 1 il 24 maggio, in occasione dell’anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia, nel 1915.
Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net
qui sotto il trailer con spiegazione dell'autore
sono curioso di vedere questa << (...) coabitazione forzata unita da un possibile destino di morte e di sofferenze. Un racconto anticonvenzionale, quello proposto e diretto da Quilici, che ricostruisce ricordi, storie, episodi di vita vissuta del rapporto, dentro e fuori la trincea, tra uomini e animali, sullo sfondo di uno dei uno tra i più tragici momenti della Storia, attraverso lettere, diari e fotografie scattate dagli stessi combattenti, e raccolte in un libro che Lucio Fabi ha ricavato dalle sue ricerche, “Il bravo soldato mulo” (ed. MURSIA). Alcune scene del Docufilm sono state girate nelle trincee che sovrastano Rovereto (all'imbocco della Vallarsa) e in Valsugana (a Grigno).>> ( da http://www.youreporter.it/ ) .
Un documnentario in cui è presente ed evidente , secondo l'ottima recensione di http://www.mymovies.it/film/2015/animalinellagrandeguerra/<< ( .. . ) Oltre all'abnegazione di questi animali “reclutati”, più di metà dei quali non ha mai fatto ritorno dal fronte, il documentario di Quilici pone l’accento sul “rapporto profondo, intimo” fra loro e i soldati, un legame improntato alla mutua sopravvivenza in cui uomo e animale diventavano indispensabili l’uno all'altro. Perché queste creature docili e disponibili erano anche una “valvola di sfogo ai sentimenti”, oltre che preziosi alleati. Il racconto delle loro imprese passa attraverso le immagini dell’Istituto Luce – Cinecittà ma anche da numerose ricostruzioni filmiche e dalla lettura in voce fuori campo di lettere e diari dei combattenti, che contribuiscono a creare il ritratto di una guerra a metà fra il futuro tecnologico e l’eredità ottocentesca di un mondo rurale di cui gli animali erano parte integrante nella quotidianità. I conflitti più recenti li avrebbero sostituiti con mezzi moderni, lasciando così ancora più soli i militari asserragliati lungo la linea del fronte. >>
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