Vaticano, vita da Urtista: “Io venditore ebreo di rosari e madonnine ringrazio Bergogl


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A Roma li chiamano ‘Urtisti’, per altri vengono definiti volgarmente ‘Ricordari’, per altri ancora ‘Peromanti’ o ‘Madonnari’. Dall’alba al tramonto sono davanti a ogni monumento importante romano e vendono souvenir: cartoline, magneti, braccialetti, rosari, statuine in finto marmo d’imperatori, di papi e madonne. Il luogo più ambito è piazza San Pietro. Quasi tutti sono ebrei, poco più di un centinaio. La loro esistenza è datata prima dell’Ottocento, a regolamentarla una bolla papale che autorizzava le licenze ai commercianti di religione ebraica, a quel tempo ancora confinati all’interno del Ghetto. La loro fortuna è stata negli anni ’60 con l’avvento dei turisti, ora tutto è cambiato e rischiano di scomparire. A SoVatican (iscriviti alla pagina Facebook) la storia di uno di loro




 di Andrea Cocchi e Alessandro Galassi

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