da http://www.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=75695&typeb=0
Due giorni fa a Roma una ragazzina di soli 16 anni è stata violentata da un uomo. Oggi per il reato è stato fermato dalla polizia un 31enne italiano, appartenente al Ministero della Difesa, in forza presso l'Arsenale della Marina. L'uomo è stato individuato attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza e trovato in casa del fratello, denunciato per favoreggiamento. La bicicletta e i pantaloni indossati, ritrovati nell'abitazione, hanno incastrato lo stupratore, riconosciuto immediatamente dalla vittima.
Indagini celeri e violentatore assicurato alla giustizia in tempi brevissimi: eppure l'Italia deve fare i conti con la stupidità e il razzismo dei tanti che usano i social network solo per allenare i muscoli delle dita sulle tastiere di pc, tablet e smartphone. Sì, perché quello che è successo è forse peggio della violenza stessa. Lo stupratore (italiano!) infatti per molti utenti che hanno commentato la notizia sarebbe stato quasi costretto a commettere l'atto dalle "cattive abitudini femminili", cioè l'utilizzare in estate un abbigliamento succinto, magari una minigonna.
La 16enne (accusata di essere ovviamente una poco di buono) quindi, per farla breve, se la sarebbe cercata questa violenza sessuale da parte di questo militare italiano: se avesse indossato un abbigliamento consono e avesse avuto rispetto per se stessa avrebbe potuto evitare, è scritto nei commeti. Ovviamente la questione sarebbe stata diversa se a violentare la povera ragazzina fosse stato un immigrato (ruspe!, ruspe!, ruspe!), ma qui siamo di fronte ad un caso completamente diverso: qui c'è da difendere un povero italiano.
Ma lasciando da parte per un attimo l'ironia: capiterà mai che prima di scrivere stupidaggini gli amanti dei social network si rendano conto del pensiero (sbagliato!) che stanno esprimendo? Si spera, ma probabilmente di queste storie se ne continueranno purtroppo a raccontare ancora.
Lo schifoso che ha stuprato una ragazza di 15 anni nel quartiere Prati a Roma è italiano, ha 31 anni e fa il militare. Dov'è lo sdegno generale? Dov'è la ruspa? Dov'è la castrazione chimica? Vogliamo davvero distinguere i criminali in base all'etnia? Tristezza a palate.
Meno male che era italiano se invece ( la mia condanna è la stessa ) fosse stato un cittadino straniero magari un immigrato qualcuno già avrebbe urlato: "Ruspe!", o peggio sarebbero partititi pogrom ( gli antenati dei linciaggi e delle cacce all'uomo e all'untore ) e
ma qui c'è da difendere un italiano e quindi la colpa di chi può essere ? Ovvio, delle donne! e come sempre
Vincenzo Zamboni ha scritto una nuova nota: LA STORIA DI SEMPRE.
LA STORIA DI SEMPRE.
Bisogna pur considerare: si ottiene ciò che si coltiva.
"Facciamo politica ogni volta che facciamo la spesa" (Alex Zanotelli) può essere ampliato in "facciamo politica ogni volta che scegliamo qualcosa", qualunque cosa, qualunque cosa essa sia, con la quale scambiamo energia con qualcun altro.
Siamo sempre di fronte all'ennesima replica di una vecchia consunta tragicommedia.
Ogni volta che viene presa di mira una categoria sociale si scatena l'isteria di massa: è il vecchio meccanismo della caccia all'untore di manzoniana memoria.
A turno, colpevoli di ogni male sarebbero gli impiegati pubblici, i magistrati, i professori, gli evasori fiscali, i bottegai, gli gli imprenditori, gli immigrati, e chi più ne ha più ne metta.
Questo gioco perverso e stupido, perché facilmente riconoscibile, si chiama "divide et impera", comodo strumento funzionale del conflitto di sempre, quello tra capitale e lavoro.
"Facciamoli odiare, dividersi, e scannarsi tra di loro" è il metodo classico del dominio
E la gente cosa sceglie ?Ogni volta che viene presa di mira una categoria sociale si scatena l'isteria di massa: è il vecchio meccanismo della caccia all'untore di manzoniana memoria.
A turno, colpevoli di ogni male sarebbero gli impiegati pubblici, i magistrati, i professori, gli evasori fiscali, i bottegai, gli gli imprenditori, gli immigrati, e chi più ne ha più ne metta.
Questo gioco perverso e stupido, perché facilmente riconoscibile, si chiama "divide et impera", comodo strumento funzionale del conflitto di sempre, quello tra capitale e lavoro.
"Facciamoli odiare, dividersi, e scannarsi tra di loro" è il metodo classico del dominio
Bisogna pur considerare: si ottiene ciò che si coltiva.
"Facciamo politica ogni volta che facciamo la spesa" (Alex Zanotelli) può essere ampliato in "facciamo politica ogni volta che scegliamo qualcosa", qualunque cosa, qualunque cosa essa sia, con la quale scambiamo energia con qualcun altro.
Detto in italiano papale papale, la gente ha la politica che si merita, perchè se la costruisce ogni giorno con le proprie mani.
"Trash in, trash out", come dicono gli informatici.
L'ora della sveglia suona OGNI GIORNO, non uno escluso."Trash in, trash out", come dicono gli informatici.
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