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Se non dovesse bastare un Pater Noster per schiantare il bulletto mano morta, ricorrere a una mossa di judo non è peccato neppure per la suora. Il proverbio “aiutati che il ciel ti aiuta” è attualizzato dalle salesiane che a Bibbiano, comune dell’Emilia, suggeriscono alle donne come mettere schiena a terra il delinquente che ci prova. Nei tempi in cui Berta filava l’altra guancia la porgevano le anime pie disposte al martirio, ora il sacrificio suona male: à la guerre comme à la guerre. È più che santo il progetto della direttrice dell’istituto Maria Ausiliatrice suor Paola Della Ciana, laurea in psicoterapia, di promuovere nella palestra della scuola gestita dalle religiose un corso di autodifesa gratuito affidato a un’associazione di judo, rivolto a tutte le ragazze e donne della città, dai 14 anni in su. “Di fronte alla violenza è bene sostenere l’autodifesa, perché la dignità va sempre salvaguarda e protetta. Come dimostrano i femminicidi ci sono situazioni che richiedono una difesa tempestiva e furba”. Rosarium et baculum, per calmare i bollenti spiriti del bollito da una mistura di pastiglie avvelenate. In un tempo in cui le paure sconfinano nel terrore le suore, oltre a far capire quando certe situazioni di pericolo possono sfociare nella violenza, consigliano ciò che serve per calmare gli indemoniati: spada a destra e Vangelo a sinistra.
Infatti è notizia di questi giorni che
Nell’istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice, dalla violenza ci si difende e alla violenza si reagisce. Con le mosse di judo.
L’iniziativa è sold out. Le richieste superano di gran lunga i posti disponibili. «Non ci aspettavamo tutto questo interesse e un’adesione così alta», dice suor Paola Della Ciana, la direttrice. E invece. Il connubio religiose-autodifesa si è rivelato vincente.
Dunque. Ore 18:45, mercoledì 5 novembre, inizia il corso di autodifesa per donne organizzato dalle salesiane. Quattro lezioni in tutto (ogni mercoledì) completamente gratuite. Pienone. La location è la palestra dell’istituto. Campagne di Bibbiano, Reggio Emilia. Sì, «quella» Bibbiano.
Correva l’estate populista 2019 quando scattarono gli arresti per un presunto giro di affidi illeciti; ci finì dentro anche l’allora sindaco dem Andrea Carletti: assolto (e non solo lui). La destra cavalcò l’onda. Indimenticabile la t-shirt indossata a Montecitorio dalla senatrice leghista Lucia Borgonzoni: «Parlateci di Bibbiano», c’era scritto.
Parliamone, dunque, oggi. In questa palestra, in questo istituto religioso, i fantasmi dell’inchiesta «Angeli e Demoni» sono un ricordo lontano. E la celebrità inattesa che regala l’iniziativa delle suore è per i bibbianesi un piccolo riscatto. Anche suor Paola sembra pensarla così: «Questa è una comunità sana», rivendica, mentre allieve e istruttori si preparano per la lezione.
Le donne sono sessanta. E ne sono rimaste fuori ben quaranta. «Il 55% ha più di quarant’anni, il 20 fra i trenta e i quaranta, poi ci sono le under trenta», snocciola i dati soddisfatta suor Laura, 37 anni da Livorno. L’idea del corso è sua. Suor Laura insegna alle medie dell’istituto e, spiega, ogni anno organizza qualcosa per il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Quest’anno ha voluto fare le cose in grande. Con la benedizione di suor Paola, che è psicoterapeuta e quindi di violenza ne sa qualcosa.
«Avevamo pensato alla fascia d’età 14-60, ma si sono iscritte anche donne più in là con gli anni», precisa. La senior della squadra è Luciana, 69 grintosi anni. Dice di essere qui perché «questo mondo» non le piace. Ma anche per le sue due nipotine: «Voglio apprendere per insegnare loro come difendersi».
L’istruttore è Ettore Franzoni, della scuola Uchi Oroshi Judo di Bibbiano. Ha accettato di farlo gratis perché ci crede. Cominciamo. «Tornerete tutte a casa con i polsi dolenti», premette. Il primo incontro è infatti dedicato alle tecniche per divincolarsi dalla presa dell’aggressore. Come reagire se ti afferra un polso? E se li afferra tutti e due? «In questo caso dobbiamo chiedere a suor Laura - sorride Ettore - perché non ci resta che pregare». Le donne lo guardano smarrite. Ma lui subito precisa: «Nel senso che la tecnica è quella delle mani giunte, come in preghiera». Sollievo. Le allieve si organizzano a coppie e fanno le prove. «Dovete essere più decise, non tentennate», le sprona l’istruttore. E loro ci danno dentro.
Per riprendere fiato un po’ di teoria. «Quando siete in giro da sole la prima regola è mantenere un atteggiamento attento, avere l’ambiente sotto controllo», spiega il Sensei. «Se qualcuno si avvicina con far sospetto, dobbiamo per prima cosa capire chi abbiamo difronte», prosegue. E via così. Qualcuna prende appunti. Qualcuna registra. Tutte ascoltano in religioso - è il caso di dire - silenzio. Grate. E pronte per la prossima lezione.
«Una precisazione importante - dice suor Paola prima di congedarsi -. Il nostro ordine è stato fondato da don Bosco, ma anche da santa Maria Domenica Mazzarello, donna che nessuno cita mai». La parità di genere si costruisce anche così.
« La prevenzione è » come dichiarato a Vanity Fair Italia « un pilastro della nostra missione. In questo caso significa aiutare le donne a rafforzare fiducia e consapevolezza di sé, riconoscendo la propria dignità in ogni situazione». Educazione, fede e responsabilità civile: parte da qui il corso gratuito di autodifesa al femminile organizzato dalle suore salesiane di Suor Maria Ausiliatrice di Bibbiano (Reggio Emilia). Un'iniziativa nata con l'obiettivo specifico di fornire risposte concrete di contrasto alla violenza di genere. I corsi si tengono nella palestra dell'Istituto che ospita le scuole dell'infanzia, le primarie e le medie. Qui le religiose fanno educazione all'affettività. «Qui è lo spazio dove si combatte la violenza di genere grazie ad un progetto educativo che parte dalla scuola».
A guidare gli incontri sono quattro maestri esperti dell’associazione sportiva Uchi Oroshi Judo, che hanno scelto di mettere gratuitamente a disposizione la loro professionalità. Il loro obiettivo, ha spiegato al Resto del Carlino il maestro Ettore Franzoni, cintura nera 8° Dan, è di insegnare alle donne prima di tutto a mettersi al sicuro, a togliersi dall’imbarazzo di un’aggressione o di una minaccia.Incredule per il riscontro e la risonanza del corso le religiose. L'idea era nata l'estate scorsa da suor Laura Siani, 37 anni, insegnante ed educatrice, che dopo aver testato l'interesse verso il corso da parte degli animatori del Grest poi ha sviluppato il progetto insieme alla direttrice dell’Istituto, suor Paola Della Ciana proponendo l’esperienza per tutta la comunità, in coincidenza con il mese dedicato alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il corso è andato sold out in pochi giorni: secondo un’analisi interna condotta dalle religiose, il 30% delle iscritte ha tra i 40 e i 50 anni, il 25% tra i 50 e i 60, il 23% tra i 25 e i 40 e il 15% tra i 14 e i 24.
