nuovi robin hood , lo yoga a 85 anni , Donna torna a casa 40 anni dopo la sua morte


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Nel ristorante Robin Hood di Madrid i ricchi pagano per i poveri
Robin Hood è un ristorante di Madrid dove i ricchi pagano il pasto ai più poveri

Fonte: Twitter


Si chiama Robin Hood, si trova a Madrid ed è un ristorante molto particolare. Come svela anche il suo nome qui i ricchi pagano per i poveri. Il locale è gestito da Ángel García Rodriguez, un prete cattolico che ogni sera offre la cena a oltre cento senzatetto. Per farlo segue una politica molto particolare: i clienti più ricchi, che possono permettersi di pagare pranzo e cena, pagano una piccola quota in più, che viene utilizzata per servire un pasto a chi ne ha più bisogno.
L’iniziativa, a dir poco lodevole, ha fatto il giro del mondo e oggi Robin Hood è uno dei locali più frequentati di Madrid. I clienti arrivano da tutta la Spagna attirati dagli chef di alto livello e dal personale specializzato che lavora nel locale, convinti di poter gustare un ottimo pasto e fare anche del bene.
“Quello che desidero è restituire la dignità a questi uomini e a queste donne – ha spiegato il sacerdote -. Meritano come tutti di consumare una cena seduti a tavola. Devono magiare buon cibo in piatti di ceramica e bere da bicchieri di cristallo”.
I senzatetto vengono divisi ogni giorno in due turni da cinquanta persone. Tutti si siedono a tavola e vengono serviti come normali clienti solo che, a differenza degli altri, non pagano. A rendere speciale il ristorante sono anche i prezzi decisamente economici pure per chi paga. Un menù fisso, con piatti gourmet, costa solamente 11,80 dollari a testa. Per questo motivo chi consuma un pasto non ha difficoltà a pagare qualcosa in più e il locale è sempre pieno. Persino ora che è bassa stagione, i posti risultano prenotati sino alla fine di maggio.
L’iniziativa di Padre Angel ha avuto un enorme successo e ora il religioso medita di poter esportare questa nuova forma di carità in altri paesi della Spagna. Non solo: a poca distanza dal Robin Hood si trova una chiesa, dove Padre Angel offre rifugio a chi ne ha più bisogno, soprattutto quando fa freddo e fuori piove. Un riparo sicuro e all’asciutto con letti e tv, aperto a tutti coloro che chiedono aiuto e vivono per strada.







A 85 anni Anna Pesce ha iniziato a praticare yoga e in soli due anni il suo corpo è completamente cambiato


Fonte: Instagram


A 85 anni ha deciso di iniziare a fare yoga e il suo corpo è cambiato completamente. Questa è la storia di Anna Pesce, un’allegra vecchietta che per anni ha sofferto di forti dolori alla schiena a causa della scoliosi, dell’osteoporosi e di altri problemi legati all’età che avanza.
Schiena incurvata e difficoltà a muoversi: Anna si era ormai arresa al tempo che passa e ai dolori che non le davano pace. Tutte le difficoltà però sono scomparse quando ha iniziato a fare yoga. Dopo aver conosciuto Rachel Jesien, una bravissima insegnante, la sua vita è cambiata completamente. L’anziana ha infatti scoperto che la sua situazione non era cosi irreversibile come credeva e la sua schiena è miracolosamente rinata. In passato infatti aveva provato tanti rimedi per combattere il dolore, dal’agopuntura alla chiropratica, passando per la fisioterapia e i massaggi: nulla però aveva dato buoni risultati e il più delle volte le fitte scomparivano sul momento per poi ritornare poco dopo.
Con lo yoga però le cose sono andate diversamente. Il suo percorso con questa disciplina è durato due anni e oggi che ha 87 anni, Anna si sente benissimo. Tutto merito di Rachel Jesien e del suo modo di affrontare i problemi alla schiena con lo yoga. La personal trainerinfatti ha provato sulla sua pelle cosa significa, visto che anche lei soffre di scoliosi e per combatterla si è specializzata nella cura del problema con lo yoga.
La donna ha seguito Anna lungo il suo percorso di formazione attraverso lezioni personalizzate. Con l’uso di cuscini e supporti, seguendo la pratica della Restorative Yoga, ha insegnato all’anziana le posizioni migliori per la schiena.
Dopo due mesi aveva già imparato le principali posizioni yoga per tenere a bada le fitte e si sentiva già molto meglio. Il suo recupero è stato prodigioso ed Anna si è rivelata un’ottima allieva.
Dopo due mesi Anna aveva imparato le posizioni Yoga, il suo apprendimento è stato molto rapido, proprio come il miglioramento del suo stato di salute. Con il tempo ha iniziato a fare le cose per cui prima aveva difficoltà e bisogno d’aiuto, rendendosi molto più indipendente.Con il passare delle settimane non è cambiato solo il suo corpo, ma anche il atteggiamento nei confronti della vita.





Donna torna a casa 40 anni dopo la sua morte
A 40 anni dalla sua morte per un morso di serpente, una donna è tornata a casa, lasciando tutti a bocca aperta

Fonte: Twitter


Quaranta anni dopo la sua morte, avvenuta per un morso di cobra, è tornata a casa, lasciando tutti a bocca aperta. Non stiamo parlando di una fantasma, ma di una donna in carne ed ossa, che ha fatto ritorno dai suoi familiari, dopo che tutti l’avevano creduta morta. La protagonista di questa straordinaria storia si chiama Vilasa e nel lontano 1976 era stata data per morta. I suoi familiari avevano organizzato un funerale e l’avevano pianta, consegnando il suo cadavere alle acque del fiume Gange.
In realtà però la donna non era morta e si è ripresentata alla porta dell’abitazione delle sue due figlie, creando un vero shock alle ragazze, che inizialmente non sono nemmeno riuscite a riconoscere l’ottantaduenne. Quando avvenne l’incidente e la sua morte, Vilasa aveva solo quarantadue anni. Era estate e la giovane era uscita a cercare del foraggio per gli animali, proprio come faceva ogni giorno. Camminando nell’erba però non era riuscita a vedere il cobra che, spuntando all’improvviso, l’aveva morsa ad una gamba.
La sua famiglia l’aveva trovata agonizzante e l’aveva trasportata da un guaritore. L’uomo però non era riuscita a guarirla e poco dopo Vilasa era morta. O almeno così credevano i suoi parenti. Poco dopo il decesso, come da tradizione, il suo corpo era stato avvolto in una stoffa pregiata e posizionato in una zattera, che era stata lasciata andare alla deriva nel Gange. Solitamente gli indù praticano la cremazione, ma nel caso di morti avvenute a causa dei serpenti, il corpo deve essere gettato integro nel fiume perché le sue acque possano ripulirlo e riportarlo in vita.
La leggenda in questo caso ha superato la fantasia e Vilasa è tornata in vita. Il morso del serpente infatti non era stato fatale e il suo corpo poche ore dopo era stato ritrovato da alcuni pescatori. Vilasa era stata quindi portata in un tempio, dove i sacerdoti, nonostante fosse in fin di vita, erano riusciti a salvarla. Dopo aver perso la memoria la donna era rimasta nel tempio per quaranta anni, sino a quando un anziano del villaggio non l’aveva riconosciuta, affermando di essere stato al suo funerale. “L’abbiamo immediatamente riconosciuta da una voglia” ha raccontato la figlia minore, che non credeva ai suoi occhi quando se l’è trovata di fronte.

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