25.3.17

intolleranza ideologica e scontro fra vegani e carnivori


in sottofondo  vegano intollerante di  valentina  rubini 




di solito visti i precedenti



Milano, Cruciani sfida gli animalisti vegani con un salame in mano: aggredito in radioIl conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani vittima dell'assalto in redazione di un gruppo di animalisti vegani dell'associazione "Fronte animalista" che si sono sentiti presi di mira durante le sue trasmissioni. Il video documenta il presidio degli attivisti, che sono poi riusciti a entrare con la chiara intenzione di pestare il conduttore, costretto a scappare dopo essersi presentato con un salame in mano. "Chi predica violenza e sopraffazione e in più deride e porta in studio animali condannati a morte si deve aspettare solo una reazione forte e decisa degli animalisti", è il messaggio via Fb dell'associazione, che annuncia: "Non finisce qui"










sono, ovviamente senza generalizzare perchè conosco direttamente vegani che non arriverebbero mai a certi situazioni , i vegani più intolleranti a reagire cosi . Ma stavolta secondo questa storia riportata da http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/ del 23\3\2017 è l'inverso


La sua bimba di 7 anni racconta ai compagni cosa pensa su carne e pesce e alcuni genitori strattonano e minacciano la mamma








di Francesca Ferri




Frutta fresca servita in una mensa scolastica (foto d'archivio)

GROSSETO. Circondata dalle altre mamme, strattonata, bloccata e minacciata: «Di' a tua figlia di smettere di parlare in quel modo ai nostri bambini». «Quel modo» è semplicemente la constatazione, da parte di una bambina di 7 anni, che l’hamburger nel piatto del compagno di classe una volta era un vitello e i bastoncini impanati erano un pesce. Una verità “scomoda” che ha insinuato nei piccoli qualche dubbio sulla loro alimentazione carnivora. E per questo alcune adirate genitrici hanno deciso di farla pagare alla mamma della bambina.
immagine simboloCosì lei stessa racconta questa storia che sembra uscita da un altro mondo o per lo meno da un’altra epoca. Il culmine del clima di tensione che si trascinava da tempo è arrivato nel pomeriggio di mercoledì 22 marzo, quando la signora è andata a scuola a riprendere la figlia, in un paesino del Grossetano. Il nome della donna, così come quello della scuola e il paese non possono essere rivelati nel rispetto della legge che tutela i minori sulla stampa.«Io sono vegana e mia figlia è vegetariana – spiega la donna – e per questo motivo non siamo mai state accettate dal resto della classe. Con la scuola, invece, non ci sono mai stati problemi: alla mensa le servono un pasto vegetariano».La piccola è una bambina sveglia e curiosa, racconta la mamma, «e a volte capita che vada da un compagno o da una compagna e dica: “Ma lo sai che quel che stai mangiando era un animale e ora è morto? Lo sai che quello era un maialino”, e così via». Informazioni che, tra l’altro, a 7 anni dovrebbero essere acquisite. «Insomma, pare che gli altri bambini abbiano cominciato a farsi delle domande – continua a raccontare la mamma – e i genitori sono “avvelenati” con me».I rapporti si sono guastati, dice la signora, alla fine dello scorso anno scolastico, quando lei aveva proposto un pranzo a casa propria. «Proposi un burger vegetale – racconta – ma mi dissero che volevano il barbeque di carne e che non dovevo “imporre” la mia alimentazione. Figuriamoci...». Da lì niente è stato più come prima. «Ho dei messaggi sul cellulare del tipo: “Stai attenta”», dice la signora.Ma il peggio doveva venire. Ed è accaduto mercoledì 22 marzo. «Sono arrivata a scuola in auto, erano circa le 16.10 – racconta la donna – e quattro o cinque mamme mi hanno bloccata per non farmi uscire. Prima mi hanno aggredita verbalmente, poi una mi ha rigato la fiancata lato guida con le chiavi. Poi strattoni, offese, capelli tirati, spinte. Una faceva molto la grossa. Erano arrabbiate perché la bambina racconta ai loro figli la verità su quel che mangiano». E qualcuno di loro comincia a rifiutare bistecche e filetti.Eppure, dice la signora, non è l’unica verità che i piccoli imparano a scuola. «A mia figlia in classe le hanno detto che la fatina dei dentini non esiste, che Babbo Natale non esiste, le hanno tolto tutta la fantasia ma non è che vado ad aggredire gli altri genitori», spiega la signora. Il brutto episodio non passerà comunque in cavalleria. La signora presenterà infatti denuncia ai carabinieri.comunque in cavalleria. La signora presenterà infatti denuncia ai carabinieri.


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