uccisa da uomo perchè lesbica e non disponibile , ma per la legge Il suo omicidio non verrà giudicato come un femminicidio. il caso di Elisa Pomarelli

  

  di cosa  stiamo parlando
La ragazza era stata uccisa il 24 agosto 2019 da Massimo Sebastiani dopo che la ragazza, che era lesbica, lo aveva rifiutato. L’uomo ha scelto il rito abbreviato che dà uno sconto di pena ed è inapplicabile ai femminicidi



Elisa Pomarelli, oggi i funerali della ragazza lesbica uccisa nel 2019: «Il suo omicidio non verrà giudicato come un femminicidio»


<<Secondo il codice penale italiano >>-- come   riporta  quest  articolo  de il corriere   della sera      del  24\8\2020   --- <<  sono aggravati gli omicidi «contro il coniuge, anche legalmente separato, contro l’altra parte dell’unione civile o contro la persona stabilmente convivente con il colpevole o ad esso legata da relazione affettiva». A Sebastiani però sono stati contestati l’omicidio volontario e la distruzione di cadavere, ma non l’omicidio aggravato. «L’Italia non riesce a tutelare adeguatamente le donne lesbiche, anche al momento di scrivere le leggi» commenta ora Coffin, consigliera municipale a Parigi, nota in Francia per aver guidato la campagna che ha costretto alle dimissioni Christophe Girard, ex assessore alla cultura della capitale francese, criticato per aver sostenuto lo scrittore pedofilo Gabriel Matzneff e adesso sotto inchiesta per stupro.>>Ora in  casi simili all’omicidio Pomarelli, in cui l’accusato è il marito o il compagno della vittima, il rito abbreviato è escluso completamente. Eppure il femminicidio non è l’omicidio della moglie o della compagna in quanto tale, ma l’omicidio di una donna in quanto donna, e questo deve includere le donne lesbiche ammazzate perché “non disponibili” alle attenzioni di un uomo — spiega Ilaria Todde esperta giuridica di EL*C che lavora a Bruxelles —. Il fatto che l’ordinamento italiano compia questa differenziazione è esemplificativo di due cose: una comprensione parziale del fenomeno del femminicidio e l’invisibilità delle lesbiche quando si scrivono le leggi. Dipende dal fatto che si formulano avendo uno “standard” in testa. Ecco, bisogna smettere di supporre che una donna sia automaticamente eterosessuale o che possa subire violenza solo dall’uomo con cui è sposata .
Infatti     all’inizio anche di Pomarelli e Sebastiani si era parlato come di una coppia. Poi Andrea Pasqualetto sul Corriere aveva rivelato che la giovane era stata uccisa dopo aver detto al suo assassino di non volere una relazione perché «preferiva le donne». Ed era emerso, come sottolineato da un commento sul  quotidiano, che l’impossibilità di comprendere questo rifiuto era un elemento della violenza di genere di cui era stata vittima. Non è un caso però che allora improvvisamente la reazione di molti  ipocriti ed  politicamente  corretti  sia stata quella di voler “tutelare” la vita privata della vittima e non voler fare supposizioni sul suo orientamento sessuale. Ora Se queste narrazioni non cambiano  non è difficile  e  non si pèecca  di qualunquismo \ populismo   che le leggi vengano scritte tenendo in testa uno standard che non sia, appunto, quello eterosessuale. È importante intervenire anche sul piano formale, per esempio approvando il progetto di legge Zan sui crimini d’odio aggravati dal pregiudizio contro gay, lesbiche bisessuali e trans, discusso in questo momento in Parlamento.«In Francia, -- sempre  secondo  il  corriere    della sera--- il sessismo è stato riconosciuto dal gennaio 2017 come circostanza aggravante di un reato, allo stesso modo dell’omofobia o del razzismo. Nonostante ciò, in generale, nei processi è molto difficile stabilire che i fatti siano stati commessi contro la vittima per uno di questi motivi» dice Coffin. C’è un precedente recente, nel marzo 2020, quando in un processo per lo stupro di una donna lesbica è stato chiesto di considerare l’aggravante lesbofobica (il pregiudizio contro le lesbiche). «Anche se il tribunale non lo ha fatto, la dichiarazione della procuratrice generale segna un momento storico per il riconoscimento dello stupro punitivo contro le lesbiche — spiega Coffin —: l’accusa ha sottolineato che l’aggressore non avrebbe stuprato una donna etero per un rifiuto. “È perché rifiuta il suo sesso maschile che lui l’ha violentata”, ha spiegato la procuratrice “per questo ha fatto ricorso alla violenza”, e ha invitato il tribunale a mantenere l’aggravante dello “stupro per motivi di orientamento sessuale”. Il caso Pomarelli — conclude — è molto simile, ma invece di un’aggravante il suo assassino otterrà uno sconto di pena purtroppo  corsivo mio  ) ».

P.s
proprio mentre  concludo  , preso dal sonno  ,  queesto post  , mi  arriva  via  email  riferito (  ma  può esserlo anche  a questo )  una battuta  \  sfotto' , a  cui   risponderò  prossimamente   del tipo : <<   notizie  più allegre  ne  hai ?  >>   

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