innovare o no ? rimuovere un opera di un femminicida o no ?

Preparando la  carta  ed  cartone  per la differenziata    ho trovato  su repubblica  ( lo so che  è  un giornale   embeid  o maistream  anche  se  ogno tanto ci  sono articoli interessanti  )    del 2 settembre  questi due  articoli  interessanti    di cui  condivido qui  con  voi le mie  concenzioni opinioni in merito  Iniziamo  dal primo articolo  che  è la replica     con risposta  di Augias  sul  clamore  suscitato da     " il  Rigoletto ” di Damiano Michieletto  prodotto dal Teatro dell’Opera di Roma andato in scena al Circo Massimo   a luglio  . In particolare, s’è discusso sul diritto o meno del regista  di cambiare l’ambientazione 

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il rigoletto di  Damiano Michieletto

reinterpretando anche radicalmente le indicazioni del libretto.come il regista    concordo   che  <<  Le opere liriche del passato verranno riproposte perché sono il nostro patrimonio nazionale. Ma per tracciare una coraggiosa politica culturale credo sarebbe necessario promuoverne di nuove, non basta affidare ad un regista e al direttore d’orchestra una nuova lettura di opere del passato. Presentare le storie di oggi con la musica di oggi: solo così si può storicamente uscire dalla sterile discussione su quello che un regista ha o meno il diritto di fare. >> e aggiungo io  se  è  lecito aggiornare” i classici o  opere  del passato ? .  Pur  , anche  se  ci  sono  cresciuto  (  nonni ed  in parte   genitori  ed  amici\che  appassionati  di tale  genere  oltre  il prof     di letteratura italiana  all'università   che  diceva    che  le  opere  liriche  ed il testro  sono letteratura   ), non essendo  un esperto  ,  ma  un  semplice fruitore  ,   concordo    quando come  dice   Augias  


aggiornare  ma  senza  stravolgere  .lo stesso discorso  della lirica   vale  per tutte  le opere  letterarie   ed  umanistiche   .
IL   secondo  articolo  è un tema  abbastanza  delicato perchè    ha   a  che  fare  con la  libertà  d'espressione  artistica   e un crimine  . 

 ricollegandomi  a quanto   già  dicevo   riguardo  al riportare  e  trattare  i  fatti  di cronaca   nera  , il femminicidio in questo caso  , concordo   con Dario Pappalardo   e  con la decisione del museo    di Palazzo Grassi   si di ritirare l'opera    dalal mostra  ma  di  lasciarla  in catalogo [....] «A dimostrazione di come non si tratti di un atto di cancellazione, ma di un segno di cordoglio  verso tale  violenza  . Questa è stata la nostra risposta ».

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