Quella di Laura Massaro è una storia tremenda andata avanti troppo a lungo, con un figlio strappato alla madre per una “sindrome” senza alcun fondamento scientifico. Infatti
[...]La sindrome da alienazione genitoriale o sindrome da alienazione parentale (PAS, Parental Alienation Syndrome) è una controversa dinamica psicologica disfunzionale che, secondo le teorie del medico statunitense Richard Gardner, si attiverebbe sui figli minori coinvolti tanto in contesti di separazione e divorzio dei genitori, definiti conflittuali, quanto in contesti di presunta violenza intrafamigliare.[...]Oggi la Cassazione ieri ha fatto vincere la giustizia, ribadendo due punti fondamentali: l’illegittimità della PAS e la superiorità dell’interesse dei bambini rispetto al diritto alla bigenitorialità.Una bella notizia, una speranza per molte
Infatti dalla Bacheca di Patrizia Cadau leggo la bellissima notizia
Laura Massaro ( foto sotto a sinistra ) e suo figlio Lorenzo sono liberi.
Dopo anni di accanimento giudiziario, e grazie alla tenacia, al coraggio di una madre trattata come una criminale e privata da innocente perfino della responsabilità genitoriale, la Cassazione mette la parola "fine" ad una storia di violazione dei diritti umani, di abusi, maltrattamenti ai danni di una donna considerata colpevole di avere denunciato la violenza.
La Cassazione dice che è un crimine il prelevamento coatto di un minore contro la sua volontà per essere collocato in una casa famiglia. Dice anche che i minori hanno diritto ad essere ascoltati e che è
dovere delle istituzioni ascoltarli. E poi dice che l'alienazione parentale non esiste. Laura e Lorenzo sono liberi.Dopo gli scioperi della fame, i sit in in piazza, dopo essere stati perseguitati, privati della libertà, obbligati a vivere in clandestinità, minacciati, costretti ad una vita decisa da altri, intimiditi con l'incubo dell'allontanamento familiare. Laura è libera da un incubo durato un decennio per avere messo in discussione la mentalità sessista che decide che ad un padre padrone sia concesso ogni arbitrio e che un uomo violento sia intoccabile e protetto oltre ogni logica. Laura è un esempio dei nostri tempi, un monumento vivente, che con la sua battaglia unica e straordinaria è arrivata a fare giurisprudenza e a liberare tante madri e figli che sono nella medesima situazione.
LA CORTE DI CASSAZIONE BANDISCE L’ALIENAZIONE PARENTALE DAI TRIBUNALI E DEFINISCE FUORI DALLO STATO DI DIRITTO L’ESECUZIONE COATTIVA DEI PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DEI MINORI, CHE DEVONO ESSERE SEMPRE ASCOLTATI NEI PROCEDIMENTI CHE LI RIGUARDANO.
ELISA ERCOLI: LA VITTORIA DI LAURA MASSARO E’ UNA VITTORIA STORICA.
La Corte di Cassazione con ordinanza n. 9691/2022 depositata in data odierna in accoglimento totale del ricorso presentato dalla signora Laura Massaro, annulla la decisione di decadenza dalla responsabilità genitoriale sul figlio minore e di trasferimento del bambino in casa-famiglia, ritenendo l’uso della forza in fase di esecuzione fuori dallo Stato di diritto.
La Suprema Corte cassa la decisione della Corte di appello di Roma poiché ha inteso realizzare il diritto alla bigenitorialità rimuovendo la figura genitoriale della madre e ciò sulla base di apodittiche motivazioni che richiamano le consulenze tecniche, tutte volte all’accertamento dell’alienazione parentale, nonostante la stessa sia notoriamente un costrutto ascientifico.
Stigmatizza infatti che tali consulenze fanno riferimento al postulato patto di lealtà tra madre e figlio, o al condizionamento psicologico, tutti termini che richiamano ancora la sindrome dell’alienazione parentale.
La Corte di cassazione ribadisce che “il richiamo alla sindrome d’alienazione parentale e ad ogni suo, più o meno evidente, anche inconsapevole, corollario, non può dirsi legittimo, costituendo il fondamento pseudoscientifico di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori, in ordine alla decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre”.
Il collegio osserva inoltre che il diritto alla bigenitorialità così come ogni decisione assunta per realizzarlo non può rispondere a formula astratta “nell’assoluta indifferenza in ordine alle conseguenze sulla vita del minore, privato ex abrupto del riferimento alla figura materna con la quale, nel caso concreto, come emerge inequivocabilmente dagli atti, ha sempre convissuto felicemente, coltivando serenamente i propri interessi di bambino, e frequentando proficuamente la scuola”.
La Corte Suprema rileva ancora che l’autorità giudiziaria di merito ha del tutto omesso di considerare quali potrebbero essere le ripercussioni sulla vita e sulla salute del minore di una brusca e definitiva sottrazione dello stesso dalla relazione familiare con la madre, con la lacerazione di ogni consuetudine di vita, ignorando che la bigenitorialità è, anzitutto, un diritto del minore.
La Cassazione inoltre ritiene nullo il provvedimento dell’autorità giudiziaria di merito per non avere proceduto all’ascolto del minore, adempimento a tutela dei principi del contraddittorio e del giusto processo.
Gli Ermellini ribadiscono sul punto che “in tema di affidamento dei figli minori l'ascolto del minore infradodicenne capace di discernimento costituisce adempimento previsto a pena di nullità, atteso che è espressamente destinato a raccogliere le sue opinioni e a valutare i suoi bisogni”.
La Corte precisa, inoltre, che “tale adempimento non può essere sostituito dalle risultanze di una consulenza tecnica di ufficio, la quale adempie alla diversa esigenza di fornire al giudice altri strumenti di valutazione per individuare la soluzione più confacente al suo interesse”.
La Corte di cassazione infine si esprime sulla prospettata e ordinata esecuzione coattiva consistente nell’uso di una certa forza fisica diretta a sottrarre il minore dal luogo ove risiede con la madre, per collocarlo in una casa-famiglia, ritenendo suddetta misura “non conforme ai principi dello Stato di diritto in quanto prescinde del tutto dall’età del minore, ormai dodicenne, non ascoltato, e dalle sue capacità di discernimento, e potrebbe cagionare rilevanti e imprevedibili traumi per le modalità autoritative che il minore non può non introiettare, ponendo seri problemi, non sufficientemente approfonditi, anche in ordine alla sua compatibilità con la tutela della dignità della persona, sebbene ispirata dalla finalità di cura dello stesso minore”.
Elisa Ercoli esprime così tutta la soddisfazione della Associazione che con le sue legali Manente, Boiano ha sempre sostenuto Laura Massaro. “Oggi è un giorno in cui facciamo la storia in materia di liberazione di donne e bambine/i in uscita dalla violenza - dichiara Elisa Ercoli Presidente Differenza Donna. “Così come è stato per il no di Franca Viola sul matrimonio riparatore, oggi Laura rappresenta tutte le donne per un NO definitivo a violenza istituzionale agita contro donne bambine e bambini in materia Pas, prelievi forzati e altre forme di violazione dei diritti umani. Quando la storia è segnata da progressi come oggi vince una, vinciamo tutte noi.” conclude Ercoli.
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