15.3.22

Una storia di speranza e coraggio dall'ucraina

 Generalmente    quando  c'è una  guerra   o invasione  ,  in ucraina  ,  in questo  caso  ,  sui  media   sentiti      e vedi  solo gente  che     fugge  . Ma   c'è anche  gente    come   Lui  che  sceglie   di  restare  . 

  da https://www.galluraoggi.it/cronaca/


La storia di Marco Casula, nato a Tempio Pausania 59 anni fa, è per tanti versi la stessa storia di tanti sardi in giro per il mondo e testimonia il carattere caparbio e tenace tipico degli isolani. Dopo aver lasciato la città gallurese a 27 anni, il lavoro per 30 anni a Milano, dove ha conosciuto Tanya, ragazza ucraina, attualmente sua moglie.

Poi il trasferimento in Ucraina, una nuova stimolante avventura, con l’idea accarezzata ma rinviata già da un decennio, di aprire una pizzeria nel Paese natale di Tanya. Finalmente il sogno inizia a concretizzarsi: “Da 5 anni abbiamo preso casa a Poltava, una cittadina di 287mila abitanti situata proprio nel centro dell’Ucraina. Qui sei mesi fa abbiamo individuato un locale perfetto e abbiamo iniziato i lavori, ancora non c’era niente”, afferma orgogliosamente Marco.Ma la geopolitica è spesso imprevedibile, e la situazione in Ucraina precipita. Dopo 8 anni di guerriglia nel Donbas e il fallimento delle vie diplomatiche, la Russia decide di intraprendere un’operazione militare sempre più aspra in territorio ucraino, bombardando le principali città. Scene di devastazione quasi ovunque, ma fortunatamente non a Poltava. “Al momento qui non ci sono stati bombardamenti, ma la città è cambiata, si è svuotata. Hanno tolto la segnaletica stradale, ci sono checkpoint e controlli serrati, obbligo di portare sempre i documenti, e divieto di vendita di alcolici. Io e Tanya abbiamo deciso di restare, perché abbiamo qui la nostra casa, e vogliamo onorare la data che avevamo scelto per aprire la nostra attività di Pizzeria e focacceria, cioè domani, 15 marzo 2022. Ovviamente non faremo più la festa che avevamo programmato, ma per l’occasione daremo in beneficenza pizze e focacce a chi le vorrà. Abbiamo anche fatto una piccola spesa di medicine, che saranno disponibili per chiunque ne abbia bisogno. Inaugureremo così la nostra attività, e siamo felici” .
Una scelta coraggiosa, un forte messaggio di speranza che vince sulla paura: “La regione manda messaggi sms su come comportarsi in caso di attacchi ed esplosioni. Anche stanotte alle tre ha suonato la sirena antiaerea, adesso siamo barricati in casa con la sola luce del televisore accesa. Fuori è buio pesto, hanno spento le luci della città, c’è il coprifuoco, vige la legge marziale, e tanti civili sono armati, una situazione un po’ difficile. A ottobre siamo stati a Karkov, per fare il tagliando alla macchina. Era una città bellissima, piena di parchi, piazze, edifici sontuosi, pulitissima. È un grande dolore vedere che in pochi giorni è stata completamente distrutta. Difficile farsene una ragione, spero di non vedere questo anche a Poltava. Tutte le sere vado a letto sperando che non succeda anche a noi di dover scappare durante la notte, e la mattina appena mi sveglio guardo su internet cosa è successo a livello diplomatico. La speranza è che le vie diplomatiche portino il più presto possibile a un accordo tra le parti“.

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