un quartiere si mobilità per addottare un cane randagio e non farlo finir al canile


ARZACHENA. L'animale segnalato perché non ha il microchip rischia di finire al canile

«Lasciate libera la nostra Frida»

Appello per una cagnetta adottata dal quartiere di Corracilvuna

Ha trenta padroncini part time ma per Frida rischiano di aprirsi le porte del canile municipale. Il quartiere di “Corracilvuna” è in allarme perché la cagnetta è stata segnalata ai vigili urbani dalle guardie zoofile in quanto sprovvista del microchip (necessario per l'identificazione dell'animale).
Venticinque famiglie chiedono al comandante Giacomo Cossu che lasci libera e in custodia al quartiere la bastardina, da sette anni diventata mascotte della zona. «Ci appelliamo alla sua sensibilità - si legge in una lettera-petizione inviata in Comune - vorremmo che il cane non venisse privato della sua libertà». Elio, Annamaria, Valentina, Francesco e tutti gli altri residenti di via Nicola Columbano: «Frida è un cane docile e affettuoso con i bambini, l'abbiamo curata periodicamente, sterilizzata. Non è giusto che finisca in una gabbia, con tutto il rispetto per gli operatori del canile».
Il comandante rassicura: «Dobbiamo accertare lo stato di salute di Frida e verificare che non sia pericolosa, per questo la sottoporremo alle visite negli ambulatori veterinari della Asl. Solo allora potremo registrare il cane sotto la responsabilità del Comune e affidarlo al comitato di quartiere». In buona sostanza, nessun pregiudizio e nessun ostacolo perché il povero animale continui la sua vita di sempre, a contatto con gli amici che l'hanno adottata.
«Il nostro desiderio è continuare a occuparci della nostra Frida - si legge ancora nella nota - e impegnarci al suo mantenimento come abbiamo fatto finora». Nel canile di “Andria Guisi”, che funziona molto bene, gli animali sono assistiti in maniera splendida, ma non sono del tutto liberi. Cosa che i padroncini di Frida non vorrebbero succedesse per la loro cagnetta. ( i. c. )

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