cantiere fai dai te . la maddalena cittadini si riparano le strade


dall'unione  sarda  del  28\12\2011


LA MADDALENA. Un gruppo di volontari al lavoro nella notte

I cittadini riparano le strade

Il Comune non sistema le strade e a La Maddalena ci pensano i giovani. I componenti dell'associazione “Reazione giovanile”, impegnati in una battaglia per il miglioramento della città, hanno deciso di entrare in azione. Si sono autofinanziati e hanno passato una notte intera a impastare sabbia e cemento per tappare le buche di via Turati. «Siamo stanchi di promesse, è arrivato il momento di cambiare il paradigma “noi costruiremo per voi” in quello “noi costruiremo con voi” - dicono i rappresentanti dell'associazione - Ora nella nostra comunità è sorta un'alba nuova». Intanto in città vanno avanti le polemiche sulla viabilità nel rione Murticciola e lungo via Indipendenza che collega il centro storico al quartiere di Moneta. Uno dei problemi maggiori è che proprio via Filippo Turati, utilizzata in senso unico per rientrare al centro, è strettissima e piena di buche.“Reazione Giovanile” ha promosso una raccolta di firme che ha portato in breve a quattrocento adesioni. Ma niente per il momento è cambiato. «I rappresentanti delle istituzioni devono ricordarsi di aver ricevuto il mandato dai cittadini e di dover lavorare per loro», scrivono i giovani che hanno promosso la mobilitazione popolare. All'origine di questa polemica scatenata dai giovani di La Maddalena sta la decisione - contestata dagli abitanti del quartiere - di sottoporre una tratto della trafficatissima via Indipendenza, a senso unico in uscita dal centro storico: quattrocento metri e non di più, dove la carreggiata si restringe e diventata pericolosa. Ma il rimedio, purtroppo, è stato definito peggiore del male. Le strade alternative per il rientro in città, via Filippo Turati ma anche via Sartene e via Olbia, sono altrettanto strette. Tra le polemiche, i giovani hanno deciso di trovare un rimedio: «Sistemiamo le buche e così cerchiamo di ridurre al minimo i rischi. E visto che non ci pensa il comune, abbiamo dato una mano».
Francesco Nardini

Andrea Busia
I galluresi non hanno mai avuto un trattamento privilegiato in fatto di strade. Le più importanti sono drammaticamente inadeguate (in testa alla lista la Olbia Sassari) le altre spesso hanno le caratteristiche dei vecchi tracciati per i carri a buoi. In questo ultimo scorcio del 2011 all'insegna dei tagli alla spesa pubblica (dunque il prossimo anno arriverà ben poco per i cantieri comunali, provinciali e Anas) da La Maddalena arriva un messaggio che nessuno può permettersi di sottovalutare. Un gruppo di giovani ha raccolto i soldi per sistemare una via della cittadina, visto che il Comune ancora non ha provveduto a tappare le buche. Così nell'Arcipelago è stato inaugurato il “fai da te” della manutenzione stradale. La storia, pensandoci bene, non è solo una provocazione. Chi conosce bene Olbia, ad esempio, sa che in alcuni quartieri della città le buche sull'asfalto (anche nelle traverse della centralissima via Aldo Moro) esistono da anni. Le proteste dei cittadini non sono servite a nulla. Anzi in alcuni casi la situazione è peggiorata. Non va meglio in altri centri e anche sulle strade importanti. La Olbia Tempio, quando piove più del solito, perde sempre qualche pezzo. Insomma, la colpa è degli automobilisti che non riescono a evitare la voragine. A La Maddalena propongono il cantiere autogestito. Giusto? Sbagliato? Di sicuro la tempistica è azzeccata. Sperando che a qualcuno non venga l'idea di trasformare la provocazione in un modello. Del tipo: «Avete le buche? Fate come a La Maddalena».

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