Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
28.9.22
Lo street artist che disegnò il bacio (profetico) traSalvini e DiMaio spiegaperchéchi sfregia i suoi murales (anche quelli su Carrà e Borsellino) gli fa un favore
TV BOY
Lo street artist che disegnò il bacio (profetico) traSalvini e DiMaio spiegaperchéchi sfregia i suoi murales (anche quelli su Carrà e Borsellino) gli fa un favore
Oggi
di Marianna Aprile
Chi fa una svastica su un simbolo di libertà ne sta ribadendo l’importanza
« Se c’è unmomento di incertezza i vecchi mostri riaffiorano. Come il nazismo, il fascismo e lepolitichedi odio versotutto ciò che è considerato diverso. Dipingerò di nuovo». Così lo street artist TvBoy, ovvero Salvatore Benintende, ha dato su Twitter la notizia che sullaRaffaella Carrà che aveva realizzato su un muro di Barcellona (dove l’artista vive dal 2004) era comparsa una svastica. «Tornerò a dipingerlo, non ci fermeranno», aveva scritto solopochi giorni prima, mostrando lo sfregio sul suo Paolo Borsellino nel quartierepalermitanodellaKalsa. «Lo sfregioè una sfida», ci dice. Lo incontriamo a Milano, poco distante dal luogo in cui lo guarderemo realizzare l’opera Rifiuti non riciclabili, contro l’odio (su oggi. it trovate il video).
Ma perché fare una svastica sulla Carrà?
«Lei in Spagna è amatissima per aver portato una ventata di libertà, anche sessuale, quando c’era ancoraladittatura franchista. Èunsimbolo, perquesto la attaccano. Era già successo, con un’altra Raffaella che avevo fatto lì, su cui qualcuno ha scritto “gay no”, “Aids no”. L’estrema destra colpisce i simboli della libertà. Primadi rifare– piùbelleepiùgrandi – le opere chemi sfregiano facciopassare unpo’di tempo. Infondo furti e danneggiamenti fannoparte dell’opera, se la consideri in divenire: chi fa una svastica su un simbolo di libertà ne sta inconsapevolmenteribadendo l’importanzaestadimostrando che quei temi e quei simboli sono un bersaglio».
Rifarà anche Paolo Borsellino più grande?
«No, loaggiusterò. Hannosfregiato lo sguardo, che era il centro di quell’opera. Non è uno sfregio banale, ha un valore simbolico, come a volernegare il tipo di visione che aveva il giudice».
InItaliaèdiventatofamosoperAmorpopuli,ilbacio tra Salvini e Di Maio, fatto quando ancora non avevanostrettol’accordonel2018. È unveggente?
«Lo feci a mezzanotte del 22marzo 2018 e alle 7 del mattino dopo era nascosto da scatoloni, presidiato daCarabinieri, con laScientifica a fare i rilievi, prendere impronte… un teatrino. Ma così lo notarono tutti. Tutti presero a farmi domande di politicama ero solo un artista con un po’ di audacia e fortuna: Lega e Cinquestelle erano tra i partiti che avevano preso più voti, immaginai potessero allearsi in nome del populismo. L’ho buttata lì. Baci ne avevo già fatti: Trump e KimJong Un, Messi e Ronaldo…».
«Attingo all’arte del passato, a lungo prevalentemente religiosa. Ma ora i nuovi idoli sono influencer, musicisti, calciatori, che “santifico” con una punta di ironia. Quando la Ferragni lanciò un’acqua costosissima col suomarchio, feci SantaChiara con quest’acqua “benedetta” e in braccio il bimbo
appena nato: una specie di Madonna con bambino contemporanea. Lei non ha colto l’ironia, quell’opera cel’haincasa. Mavabenecosì, leoperesonosempre unpo’ omaggio e unpo’ sfottò. Gli eroi sono invece quelli che hanno lasciato cose buone nella società: Battiato, Falcone, Gino Strada...».
Muri spagnoli e italiani parlano la stessa lingua?
«All’inizio sceglievo i soggetti inbase al luogo. Ma i temi importantisonouniversali. SeammazzanoGeorge Floyd negli Stati Uniti posso disegnarlo come un angelo nero e la scritta Stop racism a Barcellona. Ci sono temi che prescindono dai luoghi. E poi Italia e Spagna sonomolto simili. Anche inSpagna crescono i partiti di destra e la sinistra è divisa».
Nel “dialogo” tra le sueopere e le città incui sono ha colto un’escalation di intolleranza?
«C’è un innalzamento del “nervosismo”, me ne accorsi proprio con Amor Populi. In quel periodo feci ancheunSalvini a PiazzaVenezia col braccioalzato, che chiamai La dittatura del selfie. Andarono a rimuoverloepreserolegeneralitàaunapersona solo perché aveva chiesto ilmotivo. Dicono che sonoun artista schierato, ma lemieopere sonopasquinate, attacchialpotere, tutto, anchequellodi sinistra. DisegnavoRenzicomeunozombiequandoeraancora Renzi... Certo, ho delle simpatie, e l’arte esprime la sensibilità di chi la fa, ma non vogliomica convincere la gente a cambiare le proprie idee con le mie opere. Cheparlanodicose- diritti, poveri, antimafia - di cui la sinistra parla sempremeno. Majakovskij diceva: “Non rinchiuderti, partito, nelle tue stanze. Restaamicodei ragazzidi strada”. Lasinistraquesta cosa non la sta facendo, è percepita come distante, per questo il consenso di Meloni cresce».
L’arte non può cambiare il mondo ma può farlo dibattere. Chi mi odia non perde uno dei miei lavori
La street art fa quindi una sorta di supplenza?
«Quando ho iniziato ad avere seguito ho pensato che sarebbe stato giusto usare questa visibilità per accendere riflettori sutemi di cuinonsi parlasenon inmodo propagandistico. L’arte non può cambiare il mondo, ma può farlo dibattere. Come fa Banksy. Anche chimi odia non si perde unmio lavoro».
Rispetto a Banksy, lei è molto più prolifico.
«Sento un impulso. Siamo alla vigilia di un cambiamento: con le destre vincenti, è il momento per accendere riflettori su certi temi. Oggi Salvini, quando lo disegno, finge di stare al gioco, mamanda la Polizia a rimuoverlo. Meloni si disse intenerita a vedersi col profugo in braccio. Ma è così perché non stanno al governo. Quando torneranno al potere cambierannoatteggiamento. Le mie opere e il potere sono come il gatto col topo. Ci si rincorre».
Chi fa una svastica su un simbolo di libertà ne sta ribadendo l’importanza
« Se c’è unmomento di incertezza i vecchi mostri riaffiorano. Come il nazismo, il fascismo e lepolitichedi odio versotutto ciò che è considerato diverso. Dipingerò di nuovo». Così lo street artist TvBoy, ovvero Salvatore Benintende, ha dato su Twitter la notizia che sullaRaffaella Carrà che aveva
realizzato su un muro di Barcellona (dove l’artista vive dal 2004) era comparsa una svastica. «Tornerò a dipingerlo, non ci fermeranno», aveva scritto solopochi giorni prima, mostrando lo sfregio sul suo Paolo Borsellino nel quartierepalermitanodellaKalsa. «Lo sfregioè una sfida», ci dice. Lo incontriamo a Milano, poco distante dal luogo in cui lo guarderemo realizzare l’opera Rifiuti non riciclabili, contro l’odio (su oggi. it trovate il video). Ma perché fare una svastica sulla Carrà ? «Lei in Spagna è amatissima per aver portato una ventata di libertà, anche sessuale, quando c’era ancoraladittatura franchista. Èunsimbolo, perquesto la attaccano. Era già successo, con un’altra Raffaella che avevo fatto lì, su cui qualcuno ha scritto “gay no”, “Aids no”. L’estrema destra colpisce i simboli della libertà. Primadi rifare– piùbelleepiùgrandi – le opere chemi sfregiano facciopassare unpo’di tempo. Infondo furti e danneggiamenti fannoparte dell’opera, se la consideri in divenire: chi fa una svastica su un simbolo di libertà ne sta inconsapevolmenteribadendo l’importanzaestadimostrando che quei temi e quei simboli sono un bersaglio».
Rifarà anche Paolo Borsellino più grande?
«No, loaggiusterò. Hannosfregiato lo sguardo, che era il centro di quell’opera. Non è uno sfregio banale, ha un valore simbolico, come a volernegare il tipo di visione che aveva il giudice».
InItaliaèdiventatofamosoperAmorpopuli,ilbacio tra Salvini eDiMaio, fatto quando ancora non avevanostrettol’accordonel2018. È unveggente?
«Lo feci a mezzanotte del 22marzo 2018 e alle 7 del mattino dopo era nascosto da scatoloni, presidiato daCarabinieri, con laScientifica a fare i rilievi, prendere impronte… un teatrino. Ma così lo notarono tutti. Tutti presero a farmi domande di politicama ero solo un artista con un po’ di audacia e fortuna: Lega e Cinquestelle erano tra i partiti che avevano preso più voti, immaginai potessero allearsi in nome del populismo. L’ho buttata lì. Baci ne avevo già fatti: Trump e KimJong Un, Messi e Ronaldo…».
«Attingo all’arte del passato, a lungo prevalentemente religiosa. Ma ora i nuovi idoli sono influencer, musicisti, calciatori, che “santifico” con una punta di ironia. Quando la Ferragni lanciò un’acqua costosissima col suomarchio, feci Santa Chiara con quest’acqua “benedetta” e in braccio il bimbo
appena nato: una specie di Madonna con bambino contemporanea. Lei non ha colto l’ironia, quell’opera cel’haincasa. Mavabenecosì, leoperesonosempre unpo’ omaggio e unpo’ sfottò. Gli eroi sono invece quelli che hanno lasciato cose buone nella società: Battiato, Falcone, Gino Strada...».
Muri spagnoli e italiani parlano la stessa lingua?
«All’inizio sceglievo i soggetti inbase al luogo. Ma i temi importantisonouniversali. Sea mmazzano George Floyd negli Stati Uniti posso disegnarlo come un angelo nero e la scritta Stop racism a Barcellona. Ci sono temi che prescindono dai luoghi. E poi Italia e Spagna sonomolto simili. Anche inSpagna crescono i partiti di destra e la sinistra è divisa».
Nel “dialogo” tra le sueopere e le città incui sono ha colto un’escalation di intolleranza?
«C’è un innalzamento del “nervosismo”, me ne accorsi proprio con Amor Populi. In quel periodo feci
anche un Salvini a Piazza Venezia col braccio alzato, che chiamai La dittatura del selfie. Andarono a rimuoverloepreserolegeneralitàaunapersona solo perché aveva chiesto ilmotivo. Dicono che sonoun artista schierato, ma lemieopere sonopasquinate, attacchialpotere, tutto, anchequellodi sinistra. DisegnavoRenzicomeunozombiequandoeraancora Renzi... Certo, ho delle simpatie, e l’arte esprime la sensibilità di chi la fa, ma non vogliomica convincere la gente a cambiare le proprie idee con le mie opere. Cheparlanodicose- diritti, poveri, antimafia - di cui la sinistra parla sempremeno. Majakovskij diceva: “Non rinchiuderti, partito, nelle tue stanze. Restaamicodei ragazzidi strada”. Lasinistraquesta cosa non la sta facendo, è percepita come distante, per questo il consenso di Meloni cresce». L’arte non può cambiare il mondo ma può farlo dibattere. Chi mi odia non perde uno dei miei lavori
La street art fa quindi una sorta di supplenza?
«Quando ho iniziato ad avere seguito ho pensato che sarebbe stato giusto usare questa visibilità per accendere riflettori sutemi di cuinonsi parlasenon inmodo propagandistico. L’arte non può cambiare il mondo, ma può farlo dibattere. Come fa Banksy. Anche chimi odia non si perde unmio lavoro».
Rispetto a Banksy, lei è molto più prolifico.
«Sento un impulso. Siamo alla vigilia di un cambiamento: con le destre vincenti, è il momento per accendere riflettori su certi temi. Oggi Salvini, quando lo disegno, finge di stare al gioco, mamanda la Polizia a rimuoverlo. Meloni si disse intenerita a vedersi col profugo in braccio. Ma è così perché non stanno al governo. Quando torneranno al potere cambierannoatteggiamento. Le mie opere e il potere sono come il gatto col topo. Ci si rincorre».
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