9.9.22

anzichè andare avanti ritorna indietro . l'italia un paese sempre più rezionario e retrogrado il caso di peppa ping in rai e la legge veneta e proposta nazionale sul seppellimento obbligatorio dei feti

canzone  suggerita
quelli    che benpensano  - Frankie hi-nrg mc

  di cosa stiamo parlando 


  repubblica    09 SETTEMBRE 2022AGGIORNATO ALLE 19:19 

FdI contro Peppa Pig, appello alla Rai: "Non trasmettete l'episodio con due mamme. Inaccettabile indottrinamento gender"  
                                     a cura di Redazione politica

                                                  L'episodio di Peppa Pig "incriminato" 

 
Il partito di Meloni non condivide la scelta degli autori del famoso cartone animato di aver inserito le famiglie arcobaleno nella storia. E Letta su Twitter:"Domanda per Giorgia Meloni. Quindi Peppa Pig va censurata e il video della donna violentata a Piacenza va rilanciato senza limiti?"Gli autori dell'amatissimo e famosissimo cartone animato Peppa Pig hanno scelto di allargare la narrazione al concetto di famiglie e non solo. 
Da qualche giorno nella serie è apparso un nuovo personaggio, Penny Polar Bear. Nell'episodio intitolato, non a caso, "Famiglie", l'amico di Peppa nel descrivere la sua famiglia racconta: "Io vivo con la mia mamma e l'altra mia mamma. Una mamma fa il dottore, l'altra cucina spaghetti. E io adoro gli spaghetti", conclude Penny Polar Bear. La scelta degli autori ha fatto scattare gruppi prolife e Fratelli d'Italia.

Ora non mi spaventano  le ideologie  reazionarie In quanto essendo nato negli anni 70 più precisamente nel 76 ovvero nell'ultima frase della guerra fredda e degli scontri ( culturali e ideologici ) pro e anti 68/77 , tra progressiste reazionari, sono stato educato (ed ho assorbito ) entrambe le culture /ideologie . Ma mi spaventano ed preoccupano quando oltre a diventare estreme   ,  quando  diventano legge   o  quando  una minorananza perché d'esso tratta rispetto al paese reale   fa pressione  e  viene  accolta  dal punto  di  vista  elettorale  propagandistico    nel  primo  caso    o  dal punto di vista  legislativo  il secondo  . Se non ci fosse da piangere, riderei. Ecco che Non hanno ancora vinto le elezioni e già invocano la censura sulla Rai contro le mamme lesbiche.L'omofobia di fdi é servita, per chi avesse dei dubbi.....
Infatti mi faccio e faccio alla Meloni e agli iscritti\e di FdI , le stesse domande di ( lontano da me dal punto di vista ideologico ) Letta su Twitter:"Domanda per Giorgia Meloni. Quindi Peppa Pig va censurata e il video della donna violentata a Piacenza va rilanciato senza limiti?"

Ecco cosa riporta L'ansa a proposito
FdI, episodio di Peppa Pig con 2 mamme, Rai non lo trasmetta Petizione online di Pro Vita Famiglia Onlus: 'intollerabile'
(ANSA) - ROMA, 08 SET - "È inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato Peppa Pig di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini? Come ha
dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni, ma non possiamo accettare l'indottrinamento gender. Per questo chiediamo alla RAI, che acquista i diritti sulle serie di Peppa Pig in Italia col canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l'episodio in questione su nessun canale o piattaforma web". Così dichiara Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d'Italia e candidato nel collegio plurinominale Lazio 1-01 della Camera dei Deputati. Analoga la richiesta che arriva da Pro Vita & Famiglia Onlus, che lancia sul proprio sito anche una petizione online "No ai cartoni gay per bambini sulla Rai", definendo "intollerabile usare cartoni animati in salsa LBTQIA+ per influenzare la mente dei bambini e normalizzare situazioni che si fondano sull'ideologia gender. Per questo il primo episodio di Peppa Pig trasmesso in UK con la presenza di "due mamme lesbiche" è di una gravità assoluta". (ANSA). SCA 2022-09-08 17:04
concordo quindi con Romina Fiore : << “Fdi contro Peppa Pig” le grandi battaglie dei fratelli d’Italia
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂 >>

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La battaglia di Martina: «Costringere una madre a seppellire il feto è una legge medievale da abrogare»
  da  http://www.gazzettino.it/   Angela Pederiva - 9 h fa

VENEZIA - Da cinque anni in Veneto vige una legge che impone la sepoltura di ogni feto abortito, indipendentemente dalla settimana di gestazione e dalla volontà della donna. «Una norma che ha il sapore del Medioevo», tuona Elena Ostanel, consigliera regionale del Veneto che Vogliamo, alludendo all'emendamento approvato a ridosso di Natale del 2017 su iniziativa dell'assessore Elena Donazzan (allora di Forza Italia e adesso di Fratelli d'Italia). Per abrogare quella disposizione, l'esponente dell'opposizione ha depositato un progetto di legge sottoscritto anche da buona parte del centrosinistra e frutto della riflessione scaturita dall'incontro con una mamma di Vicenza.

La battaglia di Martina
La battaglia di Martina© Anthology

LA TESTIMONIANZA

Si chiama Martina, ha 42 anni e due bambine. «A maggio racconta ho saputo di essere incinta per la terza volta. Ma la gravidanza è partita male, ho avuto il Covid, ad ogni minaccia di aborto ho dovuto pagare l'accesso al Pronto soccorso perché venivo considerata un codice bianco. All'undicesima settimana ho saputo che la gestazione era finita già alla settima: non c'era nessun bimbo in arrivo. È stato molto pesante, mi sono sottoposta al raschiamento. Le infermiere mi hanno invitata a firmare il modulo del consenso informato sulla sepoltura del prodotto del concepimento, chiedendomi di barrare una delle due caselle: o provvedevo io attraverso le pompe funebri, o ci pensava l'Ulss 8 Berica. Non volevo mettere nessuna crocetta, perché trovavo assurdo che ci fosse una lapide in cimitero a ricordare un momento tanto doloroso per me, ma mi è stato detto che ero obbligata dalla legge. Così ho lasciato il materiale all'azienda sanitaria e ho poi saputo che è stato tumulato al Giardino degli angeli. Quando ci penso, per me è orribile: mi sento giudicata. Oltretutto mi viene riferito che non tutti gli ospedali sono inflessibili come quello di Vicenza, il che significa costringere le donne a peregrinare da una struttura all'altra».

LA MOBILITAZIONE

La norma del Veneto è applicata solo nelle Marche, anche se il senatore meloniano Luca De Carlo propone di estenderla e tutta Italia. «Il nostro progetto mette al centro la libera scelta della donna, l'unica a poter decidere cosa fare in coscienza e senza imposizioni», ribadisce Ostanel, mandando un «messaggio politico» al governatore leghista Luca Zaia: «Ha dichiarato che il centrodestra deve cambiare pelle ed essere più inclusivo. Ora terrà fede alle sue parole, appoggiando la nostra proposta, o preferirà assecondare gli alleati di Fdi, sempre più forti in Veneto stando ai sondaggi?». I collettivi femminili si mobilitano contro quello che definiscono «un orrore legislativo e umano» (Marina Mancin, Lottodiognimese), «una norma che vuole alimentare i sensi di colpa nella donna» (Annamaria Tormene, gruppo pari opportunità di Coalizione Civica), «una violenza istituzionale (Mariangela Zanni, Coordinamento Iris). «Non è un tema dei gruppi femministi osserva il portavoce dell'opposizione Arturo Lorenzoni perché qui ne va della libertà di tutti: abbandoniamo gli approcci ideologici, ha fatto retromarcia anche la Lombardia». Fa ammenda il Partito Democratico, che un lustro fa aveva votato a favore: «Ho sentito i colleghi dell'epoca spiega il capogruppo Giacomo Possamai e nella concitazione di un pacchetto contenente molte misure hanno commesso un errore. Ma oggi siamo convinti che vada ripristinato un principio di civiltà».




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