la nuova sardegna 20 aprile 2024
di Michela Cuccu
L’associazione Anita plaude all’iniziativa di San Vero Milis: «Un sindaco illuminato». Biancotti: «La Sardegna è molto avanti, il progetto Is Benas è meraviglioso»
San Vero Milis «Sarebbe bellissimo»: i naturisti plaudono alla proposta del sindaco di San Vero Luigi Tedeschi che vorrebbe si potessero celebrare matrimoni anche nella spiaggia nudista di Is Benas. «L’iniziativa potrebbe essere di grande aiuto per il naturismo in Italia», dice Maurizio Biancotti, responsabile dell’Ufficio stampa di Anita, l’associazione che in Italia promuove la cultura naturista come stile di vita. Teologo e docente di religione nelle scuole, Biancotti dice di apprezzare molto l’iniziativa di San Vero. «La Sardegna, che ha ben sette spiagge dove poter praticare il naturismo, è più avanti rispetto alle altre regioni italiane. Sapere che è possibile un’attività anche così bella e intima come il matrimonio, rispettando la volontà degli sposi, ci trova molto favorevoli», afferma, puntualizzando: «Il naturismo non è esibizionismo. Nessuno pensi che ci si sposi nudi per poi fare foto e diffonderle sui social. Le foto rimarranno nell’ambito familiare e degli amici». Precisazione che serve a capire meglio la posizione di Anita, associazione che tra le tante attività, da anni si fa promotrice dell’istituzione di aree dove poter praticare il naturismo.
Associazione con 1300 iscritti «numero esiguo rispetto a Spagna, Francia e Olanda dove i naturisti superano il milione», precisa Biancotti, è grazie all’associazione che sono nate le spiagge naturiste, come appunto quella di San Vero Milis. È grazie a i naturisti che la Sardegna è una delle poche regioni italiane (assieme a Piemonte, Abruzzo, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia) ad aver promulgato una legge a favore del turismo naturista, che permette di istituire delle aree dedicate.
I matrimoni naturisti in spiaggia potrebbero dunque cambiare l’approccio sociale nei confronti di questa pratica. «Ciò che manca in Italia è la mentalità – dice Biancotti –. Prima di tutto per accettare una cosa del genere bisogna imparare a separare il corpo nudo dal sesso. In Italia, vuoi o non vuoi, la sessualità viene legata al naturismo e questo non è bene». All’estero le cose vanno molto diversamente. In Spagna, ad esempio, è legale star nudi dove non è specificamente vietato: «Fino a poco tempo fa – racconta Biancotti – si poteva andar in giro nudi per Barcellona».
In città della Germania come Monaco e Berlino, ci sono parchi dove esistono spazi per praticare il naturismo in tranquillità. «Non sono spazi chiusi - precisa Biancotti - non ci sono recinti perché non siamo animali rari». Il problema di fondo è che in Italia, mentre alcune regioni si sono dotate di leggi specifiche, manca una legge nazionale quadro. Di recente i vertici Anita hanno avuto un incontro con il vice presidente della Camera, Sergio Costa, che si è impegnato a farsi promotore di una proposta di legge. «Questo potrebbe cambiare le cose», commenta Biancotti che torna sui matrimoni in spiaggia. «Ho assistito a due cerimonie: una a Corfù dove arrivarono gli sposi completamente vestiti nella spiaggia dove si praticava il nudismo. Vollero celebrare lì, con gli altri nudi, le loro nozze. In Piemonte, alla spiaggia naturista del “Secchiello selvaggio”, lungo il fiume Trebbia, gli sposi, che avevano già celebrato il loro matrimonio, hanno voluto ripetere la cerimonia con un celebrante nudo, come loro e gli invitati, che indossava la fascia tricolore. Sono state bellissime esperienze, molto intime», dice. Poi torna al progetto per la spiaggia di Is Benas dove l'amministrazione comunale vorrebbe che i matrimoni, civili, avessero valore legale.
«Speriamo che un sindaco illuminato come quello di San Vero Milis riesca a realizzare questo progetto, portandolo all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Sappiamo che ci saranno delle lamentele, che molti parleranno di esibizionismo. Questo però non ci preoccupa: il naturismo è una filosofia di vita molto sana».
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