C’è della reciprocità, se non della banalità, nell’accanimento della destra italiana contro un libro considerato antipatico.
Un metodo , secondo i benaltristi , del tutto uguale a quello utilizzato sulla sponda politica opposta per attaccare lo scritto di un generale ideologicamente scorretto.
Valentina Mira contro Roberto Vannacci o viceversa: la cultura azzannata al collo dal politicamente incorretto.
Con il libro dell’autrice romana destinato a seguire i fortunati passi di quello dell’alto ufficiale, venduto per centinaia di migliaia di copie grazie al battage mediatico, radicato su quello politico.
Un metodo , secondo i benaltristi , del tutto uguale a quello utilizzato sulla sponda politica opposta per attaccare lo scritto di un generale ideologicamente scorretto.
Valentina Mira contro Roberto Vannacci o viceversa: la cultura azzannata al collo dal politicamente incorretto.
Con il libro dell’autrice romana destinato a seguire i fortunati passi di quello dell’alto ufficiale, venduto per centinaia di migliaia di copie grazie al battage mediatico, radicato su quello politico.
Infatti si avvicinano la data del 25 Aprile festa della Liberazione e i 40 ed 50 anni delle tre principali stragi fasciste degli anni di piombo \ strategia della tensione ( per chi non ricorda o ha dimeticato ma sopratutto per chi non conosce \ non sa )
- piazza della loggia Brescia 28 maggio 1974 bomba esplosa durante una manifestazione sindacale contro la violenza fascista .,
- bombba sul treno italicus il 3 e il 4 agosto 1974 mentre questo transitava presso San Benedetto Val di Sambro in provincia di Bologna .,
- Strage del Rapido 904 o strage di Natale è il nome attribuito a un attentato dinamitardo avvenuto il 23 dicembre 1984 nella Grande Galleria dell'Appennino subito dopo la stazione di Vernio, ai danni del treno , il rapido n. 904 , proveniente da Napoli e diretto a Milano.
Una bella polemicona su siti, giornali e tv può fare da antipasto agli inevitabili strascichi sulle varie non partecipazioni di esponenti di Governo alle celebrazioni . “Ecco cosa fa la sinistra, non cambia mai”, è il refrain che esponenti di Fratelli d’Italiae company stanno ripetendo in questi giorni. Il destro, vien da dire, è fornito dalle stroncature al romanzo dell’autrice Mira per l’editore Sem, “Dalla stessa parte mi troverai”, un libro (uscito, va ricordato, lo scorso gennaio)
Ecco quind che Il Premio Strega edizione 2024 è ( ed lo sarà per tutta la prima vera \ autunno ) caraterizzato per il fatto che la destra governativa attacca il romanzo Dalla stessa parte mi troverai (Edizioni Sur) di Valentina Mira [ foto inizio post a sinistra ] , uno dei 12 finalisti al premio, su un giovane impiccato dieci anni dopo gli oribili fatti di Acca Larentia .
La si accusa di : "inaccettabile giustificazionismo nei confronti delle Brigate rosse” . Ora i libri oltrechè letti per intero o quanto meno se hai gli strumenti critici e in questo caso storico politici generali dovrebbero bastare per farsi un idea a del valore letterario del libro almeno le prime 3\4 pagine . Ma se non si vuole fare lo sforzo basta il sunto la la quarta di copertina . IL problema è la 2 di coopertina dove è contenuta una riga o una frase ad effetto che può essere fraintesa o mal interrpretata ( esperienza personale ) facendo prendere sviste e facendoti comprare libri destinati a finire riciclati o nella pattumiera .
Il romanzo , su cui la destra parlamentare invoca la censura ed il boicottaggio solo ora , è stato pubblicato da Gennaio , dopo le minacce e gli insulti della destra extraparlamentare neofascista erano iniziate in sordina si ricorre,a tutto questo battage mediatico il che conferma che quando un libro disturbante alla propaganda martirologica della destra in questo caso, raggiunge premi importanti , si ricorre allo squadrismo mediatico .
Esso prende le mosse dalla strage di Acca Larentia per poi passare alla vicenda che intende raccontare L'autrice acccusata di parlare di quegli eventi in maniera leggera quasi giustificazionista . « Mentre escono dalla sezione, due di loro vengono ammazzati. Gli sparano. Sono anni in cui si uccide. Sono anni in cui loro sono i primi ad ammazzare » ( la citazione finita nell’occhio del ciclone), gli é valsa l'accusa d'essere una sorta di manifesto dell’antifascismo militante e di prendersela ancora una volta con quei morti di destra “di serie B”. Infatti nel sui cerca di fare luce sulla vicenda di Mario Scrocca e della sua famiglia, che dopo tanti anni non hanno ancora ricevuto giustizia. Senza creare vittime di serie a e di serie b, come molti in queste ore vorrebbero strumentalmente dare ad intendere, il libro non fa sconti a chi strumentalizza i morti per mettere in scena rituali triti e, in questo momento, allarmanti e pericolosi. Evidentemente è propio questo che dà fastidio alle destre e alla loro coda di paglia.
ORA Vero che l’autrice che peraltro non fa mistero della sua posizione politica, fuori e dentro al libro in questione ma arrivare a chiederne la censura o minacciare di morte , non è democratico oltrechè arrogante
Infatti già dal suo romanzo d’esordio , X ( foto sotto a destra ) racconta dello stupro subito da un giovane fascista, e un giovane fascista che le usa violenza è un personaggio anche di questo racconto.
Ma il libro in questione ,"Dalla stessa parte mi troverai” , però non parla di questo, si occupa come stavo dicendo della storia che emerge dalle indagini su quel delitto : l’arresto nell’aprile del 1987 di Mario Scrocca, 27 anno infermiere, militante vicino a Lotta Continua accusato di esser stato nel commando che colpì i due missini. Scrocca fu trovato impiccato la notte dopo in una cella di Regina Coeli . Egli sposato con Rossella Scarponi, viene arrestato all’alba del 30 aprile del 1987, accusato (senza prove) di essere nel commando di Acca Larentia.
Il giorno dopo, il primo maggio, viene trovato impiccato in una cella antisuicidio. La moglie Rossella, altra voce narrante del romanzo, racconta la vita con lui, quella senza di lui, quella davanti al moloch delle carte che non le danno giustizia e contro cui nulla può fare perché per averla occorrono soldi per perizie, ricorsi, avvocati. Soldi che non ci sono, con un figlio piccolo e una vita da mandare avanti. La sua storia pressoché dimenticata che rotola giù cioè va ben oltre dalla strage dei tre ragazzi due non dalle Br come affermano gli esponenti della destra ( un minimo d conoscienza ell'avversario No 😢😥 ) ma dai I Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale (NACT) che sono stati una Organizzazione terroristica di estrema sinistra italiana, legata presumibilmente alla colonna romana delle Squadre armate proletarie e dei Nuclei Armati Proletari, che rivendicò l'omicidio di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta quello che passò alle cronache appunto come la Strage di Acca Larenzia.
Il giorno dopo, il primo maggio, viene trovato impiccato in una cella antisuicidio. La moglie Rossella, altra voce narrante del romanzo, racconta la vita con lui, quella senza di lui, quella davanti al moloch delle carte che non le danno giustizia e contro cui nulla può fare perché per averla occorrono soldi per perizie, ricorsi, avvocati. Soldi che non ci sono, con un figlio piccolo e una vita da mandare avanti. La sua storia pressoché dimenticata che rotola giù cioè va ben oltre dalla strage dei tre ragazzi due non dalle Br come affermano gli esponenti della destra ( un minimo d conoscienza ell'avversario No 😢😥 ) ma dai I Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale (NACT) che sono stati una Organizzazione terroristica di estrema sinistra italiana, legata presumibilmente alla colonna romana delle Squadre armate proletarie e dei Nuclei Armati Proletari, che rivendicò l'omicidio di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta quello che passò alle cronache appunto come la Strage di Acca Larenzia.
una foto dell'epoca della strage |
il terzo dagli scontro fra i giovani del Msi e la polizia , durante la veglia per i loro camerati ammazzati all’appio Latino . Ora Per la destra al governo e non, il libro è indegno rispetto ai fatti storici, men che mai di entrare tra i 12 lavori finalisti del premio letterario più prestigioso d’Italia opinione che sarebbe comprensibile se si basasse su un giudizio letterario e non politico . Infatti a definirlo indegno è il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.<<Spiace vedere un’ombra inquietante allungarsi anche sul Premio Strega, che tende a offuscare la strage di Acca Larenzia e vilipendere quei ragazzi innocenti uccisi negli anni più bui della Repubblica, solo perché militanti del Movimento sociale italiano. Mira nell’opera ha provato a banalizzare l’atroce assassinio avvenuto, in una rassegna importante quale il Premio Strega si preferisce offendere la memoria di giovani innocenti e i cui assassini non sono mai stati assicurati alla Giustizia >>. La messa all’indice del libro, e le (purtroppo) conseguenti minacce di morte all’autrice comparse sui social, evidenziano come “certa” politica tenda a normalizzare “certa” cultura, soprattutto se vista con gli occhi miopi della propaganda ed dell'uso strumentalf ideologico di fatti storici. Ora Il fatto è che la grancassa del potere oggi al potere vorrebbe normalizzare tutto, finanche di cosa e come dovrebbe scrivere la letteratura italiana. Con questo stigma il Premio Strega si avvicinerà alla serata finale di luglio al Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Il minisitro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, giurato con diritto di voto sui libri in concorso, potrebbe essere costretto a leggere i 5 libri finalisti, non come l’anno scorso quando confessò in diretta tv di non averlo fatto. Una gaffe, tra le altre, che spiega forse meglio di tanti argomenti (pretestuosi?) il senso di questa destra per la letteratura e gli autori italiani. Appare infatti ideologicamente ossessionata dal dover sostituire l’egemonia culturale di sinistra imperante con una del proprio spazio politico. Che poi questa rottamazione-sostituzione debba concretizzarsi perché autori definiti di destra scrivano libri più interessanti e apprezzati-venduti di altri (e capaci di alimentare costruttivamente il dibattito intellettuale), potrebbe essere un dettaglio. Ma Proprio il caso – più che altro mediatico – scaturito intorno al precedente libro del generale dell’Esercito Vanacci evidenzia il cortocircuito che quell’intellettualismo sta tenacemente alimentando intorno al libro di Mira. Come lo stesso Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), presidente della commissione Cultura editoria della Camera, ha sottolineato oggi di << aver letto il libro e di confermare il giudizio personale: è un pessimo libro, scritto male, con assoluta non conoscenza dei fatti storici e mancato rispetto dei morti . Non prima di aver detto a Gruber e Massimo Giannini (che ne hanno parlato a “Otto e mezzo” ieri sera su La7) di vergognarsi per “aver dato scena e spazio a un libro che parla in questa maniera di vittime del terrorismo riconosciute dallo Stato. >>
Se per Mollicone << il libro di Mira tra i finalisti dello Strega è solo squallido marketing politico-letterario sorge spontaneo domandarsi se è lo stesso presidente della commissione Cultura della Camera che a Il Giornale (di riferimento) del 24 agosto 2023 così argomentava sul libro “Il mondo al contrario”, rispetto alla domanda se fosse bersaglio di una censura del politicamente corretto. Chi ha letto il libro sa – disse Mollicone – che la critica al politicamente corretto che fa Vannacci l’abbiamo già letta più volte. Nessuno ha dato alla sinistra italiana il diritto di autonominarsi censori, agenti morali del politicamente corretto. Non spetta al Pd decidere cosa si può scrivere o non scrivere nei libri. In una democrazia liberale non è compito della politica vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti”. >> ( dal portale thesocialpost qui l'articolo ) . Fin qui critica innecepibile se non fosse che , va ricordato ,dallo stesso partito di Mollicone in settimana è emersa la proposta per varare una norma che preveda il carcere per i giornalisti, “fino a 4 anni e mezzo”. Lo prevede uno degli emendamenti al decreto legge sulla diffamazione presentati dal relatore Gianni Berrino. Da qui al passare (anche senza condividerlo) ai libri dei “nemici” bruciati in piazza, come accaduto non nel medioevo , ma in tempi recenti , il passo può essere breve . Concludendo da quei pochi estratti de lobro che ho letto su google library non c'è secondo il mio parere nessuna esaltazione delle Br o degli assasini di quei giovani della strage di Acca Larentia in quanto è prima di tutto il racconto lievissimo di una storia d’amore: quella tra Mario Scrocca e Rossella Scarponi, la sua vedova.
Ma non chiamatela così, anzi, non pensatela neppure attraverso quella parola: andate piuttosto alla ricerca di Soli soli, il suo libro pubblicato ormai cinque anni fa da Sensibili alle Foglie in cui, a metà tra romanzo di formazione e reportage di denuncia, ha narrato la propria terribile storia. E sono pagine tremende ed toccanti
Da lì parte Valentina Mira, perché il suo racconto è anche la storia della propria amicizia con Rossella: e pure qui siamo nel medesimo registro narrativo, attraverso un progressivo disvelamento di accadimenti che, procedendo tra cronaca ed emozioni, accompagna il lettore nel viaggio dell’autrice tra passato e presente, rievocando comunità di “compagneria” della capitale negli anni Settanta e Ottanta: quelli dell’amore tra Rossella e Mario – oltre che della nascita del loro figlio Tiziano – e della misteriosa morte del giovane in carcere. Con tutto ciò che ne seguì.
E si tratta di un’enormità di cose, per le quali basta però una sola amara parola: oblio. Quanti di voi è di noi infatti oggi conoscono la vicenda di Mario Scrocca ?
<<Ed è un racconto che >> come dice paolo Morando su editorialedomani << è impossibile separare dal contesto geografico, e sociale, e politico, in cui la narrazione procede: la Garbatella, Tor Pignattara, la Casilina. E Acca Larentia, certo, che i romani sanno essere – nella leggenda – la moglie del pastore che salvò Romolo e Remo.
Mira proprio da lì parte, dal mito della lupa: come cioè gli antichi romani indicavano le prostitute. E siamo alla prima pagina del libro: «Roma sorge dalla violenza. Da due parti inconciliabili, e dalla scelta di una delle due di prevalere sull’altra. Roma nasce dalla violenza. Inizia tutto con una lupa. Con il latte e con il sangue. E così continua». Comunque in esso La vertigine ti coglie già dalla seconda pagina, quando l’autrice (romana, classe 1991) ti butta lì questa cosa satellitare. E non puoi fare a meno di verificarla, una volta che l’hai letta: sì, eccola lì, enorme. «Occupa quattro numeri civici», leggi ancora. In quel momento capisci che la storia che stai iniziando a leggere è di quelle che non potrai lasciare fino a quando non avrai girato l’ultima pagina. E a quel punto vorrai saperne di più, perché è una storia talmente angosciante da non permetterti di abbandonarla lì >> sia per i tre ragazzi uccisi sia per le due " morti collaterali " il pade di uno dei tre ragazzi uccisi sia quello suicidatosi in carcere Quindi prima di dire ed scrivere .... apriori leggetelo fino in fondo . Poi se non lo avete capito pazienza , ma almeno non si è giudicato apriori . sappiate solo che lo avete Passare dall’essere un caso politico al diventare un caso editoriale in un attimo. Un romanzo che ha raccolto critiche positive ma che tutto sommato non è uscito dalla nicchia di bibliofili e appassionati improvvisamente si ritrova a essere l’argomento di conversazione (cagnara) politica nei talk show e nei conciliaboli della politica. E le vendite ne giovano. Infatti sta vendendo più ora che nei mesi precedenti . Infatti Dalla stessa parte mi troverai dal 12 gennaio al 7 aprile ha venduto in libreria 1313 copie. Nelle ultime due settimane, esattamente da quando scoppiata la bagarre, 1572, arrivando a quota 2885. Non tutte le polemiche vendono per nuocere 😁😇😜.
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