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5.12.25

Procuratrice d'Ancona Monica Garulli, 'non tutti i casi di violenza sono uguali'




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(ANSA) - ANCONA, 04 DIC - "Questa storia lascia l'amaro in bocca, non si possono trattare tutti i casi di violenza nello stesso modo. Credo che questo caso avrebbe meritato una corsia preferenziale, che nel caso in specie non c'è stata". Così la procuratrice capo della Repubblica ad Ancona, Monica Garulli, ha risposto alle domande dei cronisti sul femminicidio avvenuto ieri a Pianello Vallesina di Monte Roberto (Ancona).
Nazif Muslija, il 50enne principale sospettato e ancora ricercato, doveva frequentare un percorso per uomini maltrattanti della durata di un anno. Un percorso legato al suo patteggiamento a un anno e dieci mesi di reclusione per le aggressioni e i maltrattamenti alla moglie, Sadjide Muslija, trovata morta ieri con segni di violenza in casa. L'uomo aveva un anno di tempo per svolgere il percorso da quando la sentenza era passata in giudicato a settembre 2025: avrebbe dovuto fare incontri ogni due settimane per una durata totale di 60 ore. L'avvocato dell'uomo, Antonio Gagliardi, ha tuttavia affermato che "non c'era posto per l'uomo nell'associazione indicata dal percorso". La Procura sta preparando un fermo con mandato internazionale a carico dell'uomo, indagato per omicidio volontario.
"Io penso che nel momento in cui si individua una struttura deputata al percorso di recupero, per evitare il pericolo di recidiva bisogna comprendere qual è il pericolo di recidiva e differenziare i percorsi a seconda della gravità dei fatti. - ha aggiunto Garulli - Credo che questo caso avrebbe meritato una corsia preferenziale che nel caso in specie non c'è stata. La legge però non lo consente, perché il giudice quando emette una sentenza deve individuare e subordinare la sospensione condizionale della pena alla partecipazione al percorso. Poi c'è la parte dell'esecuzione che è rimessa a organi diversi da quelli giudiziari e non abbiamo possibilità di intervento. Lì andrebbero meditate le situazioni che hanno una valenza prioritaria, ma il giudice non può intervenire dando una corsia preferenziale, ma penso che sarebbe auspicabile. Bisogna modellare il trattamento in relazione alla gravità della situazione, bisogna che si consideri questo aspetto, che è un profilo sostanziale, non formale". (ANSA).





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