finalmente un convegno sul 8 marzo non retorico . Piera Aiello a tempio p il 7\3\2014

canzone  consigliata  ed  in sottofondo   ROSE DI MARZO - casa del vento
                        ( l'unica foto concessami  dell'incontro   ) 
                           in quanto  Piera era presente   a  viso  scoperto 

Come dicevo dal titolo , ieri a tempio p , i presidi Rita Adria insieme alla sezione   locale  di sardegnasolidale hanno organizzato un" incontro preparatorio a quella che sarà a giornata nazionale del 21-22 marzo organizzata annualmente dall'associazione nazionale antimafia Libera qui.per dettagli della manifestazione
All'evento  è intervenuta Piera Aiello la prima testimone di giustizia donna d’Italia. Ha raccontato rispondendo alle domande degli studenti delle superiori la sua storia che trovate riassunta qui sotto . Il carattere fiero , determinato di questa donna forte può essere riassunto  sia da  :  











Dal  suo  in questo suo libro 








Il carattere fiero , determinato di questa donna forte può essere riassunto per chi non c'era in questa intervista rilasciata alla nuova sardegna del 7\3\2014 


                                   cliccate  sopra  per  ingrandirla

Grande e bella piera aiello . Mi spiace non potervela farla vedere in foto o video . Ma per la sua salvaguardia questo e altro . Ce ne fossero persone così coraggiose piene di vita . Infatti : << "Ma non tornerei mai indietro - ha affermato con orgoglio - E' un sacrificio che vale la pena di fare". Un messaggio fermo che ripete più volte come un mantra, insistendo che bisogna sempre "aiutare chi è in difficoltà perché è caduto nella rete". E le sue parole riescono a emozionare anche i più giovani. (ANSA) del 7\3\2014 >> Alla domanda, apparentemente semplice, fattagli avant'ieri a Porto torres durante l'incontro organizzato da L’iniziativa promossa da Libera Sardegna con il presidio Falcone e Borsellino di Porto Torres, è nata in collaborazione con la locale sezione del Centro servizi volontariato Sardegna Solidale «cos’è la mafia?», Piera Aiello ha risposto che non è solo un organizzazione criminale ma è proprio un certo modo di essere e che si sconfigge partendo da noi stessi, dalla mafia che è dentro di noi intesa come indifferenza nei confronti di chi è vicino a noi e che si trova in difficoltà.Parole grandi che risultano vissute fino in fondo da una donna che rivendica la sua “ribelle” semplicità, ma anche la sua coerenza. Lei racconta in breve la sua storia e risponde alle domande che spesso sono ricorrenti. “Non ha paura?” e lei con tutta la serenità di chi ha potuto farsi una seconda vita, pur con tutte le difficoltà di vivere da vent'anni sotto copertura, risponde: ”Io da ventitré anni quasi sono testimone di giustizia e da allora 'li aspetto'.. prima o poi tutti dobbiamo morire ed io lo farò  senza essermi girata dall'altra parte... io ho respirato quell'aria fresca di libertà che un Totò Riina



























ancora  oggi  con il suo potere e il suo 'fascino televisivo' da mafioso, in una prigione di un metro quadro non può avere... Non dobbiamo mai rassegnarci, dobbiamo sempre cercare la verità, informarci". Un incontro quello di tempio pausania     che Chi aveva dei dubbi gli ha sciolti chi aveva certezze le ha rafforzate . Grazie piera mi hai tirato su il morale e ridato fiducia.Grazie a piera ed a libera ho. Capito ulteriormente la differenza tra testimoni e collaboratori di giustizia . Sono riuscito a stringerle la mano ed a salutarla e non potendo come già dicevo prima , riportare nè foto nè video ,   porto a  voi la  sua stretta   di mano  con   questa  foto  qui  a sinistra  ,  in formato  png presa da  questo canale  di  youtube , per parafrasando  il famoso   sceneggiato televisivo (1984),prodotto dalla Rai per la regia di Luigi Comencini, interpretato da Johnny Dorelli  e poi  un anime degli anni 80    tratti  dal    romanzo Cuore di Edmondo De Amicis. ( per chi non lo conoscesse o l'avesse dimenticato   trova negli url maggiori dettagli .

In quanto  a  causa di  un regista  fetentee spregevole  , quello  del film   (  foto a destra  )  la siciliana  ribelle  e e del documentario  “Diario di una siciliana ribelle” (del 1998) l'ha  costretta  a rivivere  l'incubo ed  a rientrare nel  programma protezione  .
Qui  sotto  maggiori dettagli





SABATO 28 FEBBRAIO 2009
Il Film "la Siciliana Ribelle" non è la storia di Rita Atria

Mi chiamo Vita Maria Atria e sono la nipote di Rita Atria, Testimone di giustizia che il 26 luglio 1992, in un estremo atto di resistenza, si è lanciata dal settimo piano del civico 23 di viale Amelia a Roma. Nel '92 ero veramente piccola ma nella mia mente i ricordi sono vividi: lo "zio Paolo" [Paolo Borsellino], la zia Rita, la mamma [la Testimone di giustizia Piera Aiello] che mi chiedeva di non dire il mio nome, per la paura e il timore di essere scoperte.
Da quando sono maggiorenne ho continuato a vivere nell'anonimato e non avevo ritenuto opportuno fare dichiarazioni pubbliche, affidando il mio impegno e la mia scelta ad un gesto: essere tra i soci fondatori di una associazione dedicata a mia zia e lavorare dietro le quinte, anche perché sono una ragazza dalle poche parole e ho preferito finora stare nell'anonimato per poter vivere una vita tranquilla e "normale", sempre fino a quando è possibile. Oggi, mio malgrado, sono costretta ad affidare all'Associazione Antimafie "Rita Atria" (anche perché non lo posso fare direttamente vivendo in località segreta) un comunicato per esprimere in maniera netta e determinata la mia posizione sul film di Marco Amenta dal titolo "La siciliana ribelle", stanca di leggere sui giornali e sui siti web che "è rimasto toccato dalla vicenda", stanca di veder speculare sulla memoria di mia zia, una ragazzina-donna che ha avuto il coraggio di credere nei propri princìpi e di fare determinate scelte, a discapito di se stessa, perché credeva che ci potesse essere un mondo migliore al di fuori del "suo", un mondo onesto, ma a quanto pare si sbagliava. Al signor Amenta vorrei dire che se proprio ci tiene a mia zia allora perché da 12 anni non restituisce materiale privato che in buona fede gli era stato affidato per la produzione di quel film documentario ("Diario di una siciliana ribelle") che per noi alla fine ha rappresentato l'ennesima prova del fatto che nella vita interessano solo le vittime morte, persone che hanno servito lo stato e che ora finiscono nel dimenticatoio o, nelle migliori delle ipotesi, vengono ricordate solo per scopi che poco hanno a che fare con il fare memoria in modo disinteressato.
Nonostante il signor Amenta in presenza di testimoni avesse garantito che "Diario di una siciliana ribelle" sarebbe stato distribuito esclusivamente all'estero e nonostante avesse messo per iscritto che nel materiale filmato contenente immagini private dei miei familiari avrebbe alterato i visi e, inoltre, avrebbe reso irriconoscibile la voce e l'immagine di mia madre nell'intervista girata per il film documentario, non ha messo in atto quanto dichiarato sulla distribuzione esclusivamente estera, e non ha sufficientemente alterato visi e voci come sottoscritto.
Così facendo ha invece messo in serio pericolo me e mia madre.
Non mi interessa sapere se la storia di mia zia abbia toccato il signor Amenta, ma l'amore per una storia, per un impegno civile e morale, si dimostra con i fatti e non con la ricerca del successo, della gloria, degli applausi o della fama.
Non credo che tutto questo serva a ricordare mia zia (e soprattutto una trama che è molto lontana dall'essere la sua storia), ma serva solo per scopi economici e io questo non lo ritengo opportuno.
Spero che il signor Marco Amenta comprenda e accetti questa mia decisione, che viene dettata dal mio cuore e dal profondo amore e rispetto che nutro nei confronti della mia cara zia e della sua scelta.
Appunto, una scelta di resistenza.
                                          Vita Maria Atria

*********

Marco Amenta è riuscito, con i suoi potenti mezzi, a far bloccare in tempi da record su You Tube l'intervista a Piera Aiello e a Luigi Ciotti   che  trovate  nell'archivio   telejato  . Questa intervista è la versione censurata (solo per you tube) in cui Luigi Ciotti esprime la sua opinione su Marco Amenta rispetto alla precedente  .  Forse    togliendola del tutto l'avrebbe fatta  troppo sconcia 


 in cui raccontavano di certo cose scomode.Ma Marco Amenta non potrà di certo fermare la verità.Questa si chiama censura e non impegno sociale!




L'Associazione Antimafie "Rita Atria" afferma:Tutta questa macchina pubblicitaria sulla memoria di Rita Atria ci fa orrore
Stiamo assistendo ad uno dei capitoli più tristi della cinematografia italiana.
Stiamo assistendo anche ad una cosa sconcertante: le grandi testate ignorano il comunicato di Vita Maria Atria e sponsorizzano il film di Amenta.
Le grandi testate fino ad oggi hanno ignorato la presa di posizione di Luigi Ciotti e di Piera Aiello e continuano a pompare un film senza chiedersi come mai non sono stati usati i nomi veri.
A tutti coloro che hanno ancora un minimo di dignità chiediamo coerenza perché Rita Atria non merita l'ennesimo tradimento sociale.Ovviamente la nipote Vita Maria sta prendendo provvedimenti legali.


Concludo  dedicando a Piera  e  sua  figlia  Vita  maria   un post  che  della mia  amica di facebook https://www.facebook.com/marianna.pilo    perchè  siete proprio voi donne    che trovate le  parole  migliori



Non chiedere mai a una donna come fa ad essere cosi' forte... Forte non ci si nasce, lo si diventa! Non chiederle mai perché indossa ancora le corazze con un uomo: forse ha combattuto troppo! Non scavare dentro ai suoi ricordi... Tienila stretta tra le braccia, e ascolta i suoi silenzi...




con questo  è tutto  

Commenti

Post popolari in questo blog

"Meglio in cella che testimone senza scorta" Ex pentito della banda di Is Mirrionis ruba un furgone e si autodenuncia in questura

la canzone preghiera dei cugini di campagna racconta di Jole ed Ettore, i fidanzatini sassaresi lei morì di leucemia, lui si uccise

s-come-selen-sposa-s-come-sara-sex due destini che s'incrociano