7.12.14

A Napoli c'è "Obey", l'uomo che infiltrò la street art alla Casa Bianca



post simili

http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/12/basquiat-child-prodigy-di-matteo.html





Inaugurata al Pan di via dei Mille la mostra dedicata a Shepard Fairey, in arte "Obey". Rimarrà allestita fino al 28 febbraio. E' la prima volta in Europa che un museo dedichi un'intera personale al guru della Street art americana, classe 1970, da alcuni definito come il "Warhol vivente". In tutto, 90 opere esposte, che ne raccontano l'evoluzione artistica. C'è anche la famosa serie dei manifesti elettorali di Barack Obama nel 2008. Obey realizzò infatti un'immagine in quadricromia, peraltro non ufficiale, del futuro presidente Usa, associata alle parole "Hope" (speranza), "Change" (cambiamento), "Progress" (progresso). L'immagine, neo icona pop, è stata giudicata dalla critica come "l'illustrazione politica più efficace nella storia americana, seconda solo al volto dello Zio Sam". Accanto ai manifesti, un'ulteriore gigantografia di Obama, lunga quasi quattro metri e alta due e mezzo. Le altre opere spaziano tra tematiche legate alla guerra, alla repressione, al razzismo, soffermandosi in particolar modo sulla guerra tra Stati Uniti e Iraq. Celebre la tela "Zio Sam", qui ritratto con un ghigno mentre regge teschi sotto la scritta "Do as he says", fà come dice lui. Accanto, i volti di rivoluzionari: dalle Pantere nere alle guerrigliere, associando a mo' di ossimoro, un simbolo di morte come il Kalashnikov alla scritta "Peace", con rose inserite nella sua canna. Simboli di lotta e capitalismo si susseguono ironicamente nello stesso disegno, molto colore rosso. La mostra, curata dal critico Massimo Sgroi, è organizzata dall'associazione "Password onlus", presieduta da Luca Giglio, in collaborazione con l'assessorato comunale alla Cultura ed il Consolato generale degli Stati Uniti a Napoli. All'inaugurazione hanno partecipato il sindaco Luigi de Magistris, il console generale americano Colombia Barrosse e l'assessore alla Cultura Nino Daniele. Dalle prevendite arrivano già prenotazioni di visite da Torino, Milano e Bari, che lasciano ben sperare di chiudere il 2014 con oltre 100 mila visite al Pan più del doppio rispetto all'anno scorso. Complice anche la grande mostra su Andy Warhol, che ha attratto oltre 45 mila persone. Il museo è aperto tutti i giorni: dal lunedì al sabato, dalle 9.30 -19.30, domenica fino alle 14.30. Cataloghi edizioni "Drago", ingresso 8 euro, info www. obeynapoli. com.


(testo e foto paolo de luca)

  Esso  è  un evento importante   tanto   che  sempre    repubblica  ne  fas  un ottima recensione

Al Palazzo delle Arti del capoluogo campano arrivano le opere di Shepard Fairey, l'artista che ricoprì le strade americane con il volto e gli slogan di Obama trasformandolo in icona pop

di VALENTINA BERNABEI

Tutto iniziò con un semplice adesivo. Trasportarlo costa poco, si attacca e stacca in fretta sui muri e tutti lo possono guardare. Deve aver pensato questo a 18 anni Shepard Fairey, uno dei più celebrati street artist americani, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Obey, quando, nel 1989, un anno dopo essersi diplomato all'Accademia d'arte in South Carolina, pensò di realizzare "the Giant Has a Posse". Disseminò letteralmente i muri della sua città con semplici adesivi raffiguranti il lottatore di wrestling André the Giant. Presto gli stessi stickers furono replicati da altri artisti in diverse città.  Iniziò così la carriera artistica di Shepard Fairey. Ora, dal 6 dicembre, e fino al 28 febbraio 2015, la città di Napoli di dedica una grande mostra, al Palazzo delle Arti (Pan) dal titolo "Shepard Fairey # Obey", organizzata dall'associazione milanese Password Onlus, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e al Turismo del comune di Napoli e curata da Massimo Sgroi, che ha selezionato i lavori dell'artista.
Un po' come Andy Warhol aveva fatto con Marilyn Monroe - riconoscendola come volto destinato a diventare icona del suo tempo e sottolineandolo - Obey ha scelto Obama. Lo ha gettato nelle strade americane in quadricromia, proprio nel momento in cui la campagna elettorale del futuro presidente
degli Stati Uniti
d'America era nel pieno del suo svolgimento. Correva l'anno 2008 e il volto nero di Barack si sovrapponeva sui manifesti alle parole Hope (speranza) e Change (cambiamento). Alcuni poster riportavano anche termini come "Progress" e "Vote": anche se il comitato elettorale di Obama prese le distanze dall'artista, soprattutto perché i manifesti erano affissi illegalmente (come vogliono le "regole" della street art), il presidente americano, una volta eletto, inviò una lettera a Obey per ringraziarlo di averlo reso "parte dell'opera d'arte".
Barak Obama, come, André the Giant però, per Obey, non sono davvero il punto centrale. L'artista sceglie i suoi soggetti prestando più attenzione al linguaggio della comunicazione che al resto. La forza visiva di chi viene rappresentato vince su tutto: Fairey, come sosteneva il sociologo canadese Marshall McLuhan, usa il mezzo come messaggio, e non è un caso che Obey stesso, nel manifesto che firmò nel 1990, parlò della sua arte come "fenomenologia", citando  il filosofo tedesco Martin Heidegger. La mostra napoletana di Obey porta per la prima volta in uno spazio museale italiano un centinaio di opere dell'artista. Guardandole si può cogliere l'evoluzione stilistica di Shepard Fairey dal suo inizio ad oggi. Parecchi pezzi provengono da collezioni private internazionali e italiane (molte da Verona e Roma) ma anche dalla galleria milanese The Don, specializzata in street art sin dalla sua apertura, avvenuta nel 2008.  Al Palazzo Roccella di Napoli, sono esposti anche lavori di Obey mai mostrati finora, come la serie realizzata per la città di Venezia, "Capitol hill", sette metri di colori e sguardi in pieno stile Fairey.

Info utili
  • SHEPARD FAIREY #OBEY
Napoli, Pan Palazzo delle Arti Napoli - Palazzo Roccella (via dei Mille 60) Dal 6 dicembre 2014 al 28 febbraio 2015 Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 19.30; domenica dalle ore 9.30 alle 14.30.  Ingresso: € 8,00 intero € 6,00 ridotto (ragazzi dai 6 ai 26 anni; over 60; insegnanti; giornalisti non accreditati con tesserino; forze dell'Ordine non in servizio; T. C. I.; titolari di apposite convenzioni)  € 4,00 ridotto portatori di handicapGratuito per bambini fino a 5 anni, accompagnatore di disabile e giornalisti accreditati Biglietto famiglia valido per 4 persone: € 20,00  Ridotto scuole € 4,50 (Min 15/ Max 25) con due accompagnatori gratuitiRidotto gruppi € 6,00 (Min 15/ Max 25) con un accompagnatore gratuito  Informazioni: tel. 3315257660 - www.obeynapoli.com

Nessun commento:

perdono

  canzoni  suggerite PERDONO tiziano ferro lyric (official video) Caterina Caselli - Perdono come fai a perdonare tutto e tutti ? soprat...