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21.5.22
ludus in Tabula Rivivere il passato attraverso i giochi , la storia all'Archeologa Monica Silvestri e all'artigiano Gualtiero Tumolo .
"L'uomo non smette di giocare perchè invecchia, ma invecchia perchè smette di giocare" G. Bernard Shaw
Cercando materiale per ribattere ai miei genitori che mi rimproverano ( a volte a ragione perchè anziché lavorare mi distraggo troppo ) perchè gioco al cellulare ho trovato un articolo di come << [...] Grazie alla passione per il gioco da tavolo e al connubio fra archeologia e artigianato nasce il progetto “LUDUS IN TABULA!” con lo scopo di far conoscere i tanti giochi da tavolo dell’area del Mediterraneo antico che si perdono nelle maglie del tempo. È un modo diverso per viaggiare nel passato e per poter continuare a diffondere la conoscenza di questi giochi che fanno parte della nostra tradizione e che non devono essere dimenticati.
Il progetto ci ha portato a recuperare e ricostruire ben ventidue giochi da tavolo antichi, sviluppati in numerose varianti di forme e materiali, come vere e proprie riproduzioni archeologiche. Si tratta di una lunga ricerca sulle regole e le abitudini del mondo ludico antico, scovando fra gli scaffali di biblioteche e librerie, sbirciando con occhio vigile tanto nelle vetrine di grandi musei europei quanto nei piccoli musei locali o visionando reperti connessi col gioco nei magazzini archeologici, facendo ricognizioni nei siti archeologici vicini .[...] >> ( segue https://www.historygames.it/chi-siamo/ )
Tale iniziativa si deve all'Archeologa Monica Silvestri e all'artigiano ( foto a sinistra ) Gualtiero Tumolo .
I giochi sono realizzati dall’artigiano Gualtiero Tumolo che si occupa di tecniche artigiane sin dal 1998 come ragazzo di bottega in un laboratorio di restauro in Carnia su strumenti antichi a percussione su corda (pianoforti, armonium, clavicembali). Dal 2005 al 2010 studia all’istituto d’Arte A. Bertoni di Saluzzo e si diploma in restauro del legno e policromi. Finiti gli studi si applica per conseguire un secondo diploma in oreficeria presso lo stesso istituto d’arte. Nel tempo ha lavorato in vari laboratori come collaboratore e come titolare mantenendo sempre passione e competenze in svariati campi artistici e artigianali acquisendo così tecniche specifiche. Al momento ha un suo laboratorio attrezzato dove realizza opere artigianali e artistiche sia proprie che su commissione.Come artigiano realizza e dà corpo alle idee di Ludus in Tabula con sapiente manualità, sia per le lavorazioni in cuoio che per quelle in legno dei tavolieri, nella realizzazione delle pedine e dei dadi, per creare oggetti unici e che rispecchino la lunga storia che gli ha dato vita, senza dimenticare una vena più artistica che sa seguire la bellezza e la cura dei materiali più disparati. Invece Monica ha quarantatré anni, proveniente da Genzano (RM), probabilmente si è chiesta le stesse cose. Laureata in conservazione dei Beni Culturali con indirizzo archeologico, ha dato vita ad un progetto fantasioso, dai contorni fiabeschi e mitologici: History Games.
Si chiama così il progetto loro che, seguendo diverse tecniche dell'artigianato e dell'archeologia sperimentale, ha riportato in vita gli antichi giochi da tavola che utilizzavano i romani, i greci, i sumeri, gli etruschi e anche diverse civiltà in epoca medioevale.
Ma nulla è nato per caso. Infatti essa insieme a dallo studio di reperti e documenti, visitando e studiando nei musei siti archeologici nazionali e internazionali, Monica ha ricreato venticinque diversi giochi da tavola ricostruendo a mano la stessa di tipologia di oggetti che venivano utilizzati in quell’epoca: dadi, pedine, lancia dadi.
La cosa particolare, che rende unica la sua idea, è che ogni oggetto è ricostruito cercando di utilizzare gli stessi materiali di quelle antiche civiltà: il legno, la terracotta, il cuoio, la pasta di vetro, la pietra.
Il risultato è una sequenza di giochi da tavola handmade, archeologicamente certificati da studi e ricerche, riprodotti fedelmente. Una sapienza artigianale che Monica ha ereditato dal padre e che le ha permesso di unire un sapere pratico e teorico.
«Durante gli anni degli studi universitari ha avuto modo di conoscere due giochi da tavolo di epoca romana che si utilizzavano come intrattenimento nei campi scuola di archeologia sperimentale. Da
Monica silvestri frame dal secondo video citato di youtube
allora ha cominciato a cercare informazioni sui giochi da tavolo antichi e non si è più fermata. »
Recita così la sua biografia, sul suo sito.
Oggi espongono e vende i suoi giochi partecipando a fiere nazionali di settore, e utilizzando anche la pagina social. Qui, sul sito ufficiale, potete trovare l’elenco dei giochi che hanno realizzato.
In un’intervista al Corriere della Sera Monica ha dichiarato qual è l'obbiettivo:
«I giochi antichi oltre a sviluppare numerosi aspetti positivi, quali la logica e la riflessione – conclude l’archeologa – potrebbero insegnare ai piccoli le regole della condivisione, lo spirito di squadra ed il piacere della socializzazione».
Quelli di Monica[ e Gualtiero aggiunta mia ] non sono solo giochi,-- come dice l'articolo sopracitato a cura di Andrea Minciaroni \ redazione@roma-artigiana.it -- ma narrazioni, piccole storie di vita che emergono da epoche lontane, da antiche civiltà che possiamo solamente immaginare. Ma che oggi, forse, in piccola parte, possiamo anche provare a rivivere.
Grazie alla passione per il gioco da tavolo e al connubio fra archeologia e artigianato nasce il progetto “LUDUS IN TABULA!” con lo scopo di far conoscere i tanti giochi da tavolo dell’area del Mediterraneo antico che si perdono nelle maglie del tempo. È un modo diverso per viaggiare nel passato e per poter continuare a diffondere la conoscenza di questi giochi che fanno parte della nostra tradizione e che non devono essere dimenticati.
Il progetto ci ha portato a recuperare e ricostruire ben ventidue giochi da tavolo antichi, sviluppati in numerose varianti di forme e materiali, come vere e proprie riproduzioni archeologiche.
Si tratta di una lunga ricerca sulle regole e le abitudini del mondo ludico antico, scovando fra gli scaffali di biblioteche e librerie, sbirciando con occhio vigile tanto nelle vetrine di grandi musei europei quanto nei piccoli musei locali o visionando reperti connessi col gioco nei magazzini archeologici, facendo ricognizioni nei siti archeologici vicini e lontani… tutto per uno scopo preciso: giocare e far giocare come si faceva nel mondo antico!
Nel progetto di ricerca è confluita anche una serie di giochi di abilità praticati nelle varie epoche sia dagli adulti che dai bambini, constatando come l’uomo non abbia mai smesso di giocare. E oggi? Ci piacerebbe che si tornasse a giocare anche con i giochi antichi perché possono sviluppare numerosi aspetti positivi, quali la riflessione e la logica, ma soprattutto la socializzazione.
Il gioco è stato e sarà sempre un forte collante sociale e, se analizzato con approccio scientifico, può contribuire a fare luce su tanti aspetti della vita quotidiana, al pari di altri settori di ricerca. Seguendo la strada aperta da altri studiosi e appassionati che si sono occupati del gioco nell’antichità, è stata intrapresa questa ricerca topografica che s’intende proseguire con ulteriori studi, applicando tale tipo di approccio su altri siti archeologici, per poter fare dei riscontri e delle comparazioni fra le diverse aree.
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