Ora Davanti all'ennesimo femminicidio , il terzo femminicidio solo nelle ultime 24 ore, dopo quello di Romina Di Cesare, ho difficoltà , visto che essi sono come un copione che si ripete da sempre identico, straziante e uguale a se stesso , a scrivere \ commentare qualcosa senza cadere cose retoriche ed ovvie, ma soprattutto a scrivere senza usare la pancia .
Per questi motivi preferisco lasciare dunque la parola all'amica e compagna di strada più esperta,visto che per le sue le sue vicende personali ( trovate la sua storia nel blog ) lo ha ed o prova sulla sua pelle , di me su tali tematiche
Questa notte a Samarate, nel Varesotto, un mite e famoso architetto Alessandro Maja, ha preso un martello e ha ammazzato nel sonno la figlia Giulia, sedicenne, la moglie Stefania Pivetta, ha tentato pure di uccidere il figlio Nicolò 23 anni, ora in rianimazione con un trauma cranico. La banalità del mostro di casa.
È spesso un uomo affermato, mica uno zotico con la clava in mano: è un violento cresciuto tale ed educato peggio, un uomo sanissimo che per sadismo, sindrome del catso piccolissimo, deve infliggere dolore e miseria alla gente di casa sua.
Tanto, chi potrebbe credere che lui sia colpevole? Non scherziamo.
Poi del resto gli basterà accampare qualche scusa e scatteranno immediatamente le giustificazioni del caso.
"Lei voleva lasciarlo" "Era esasperato" "chissà cosa gli avranno fatto e così via".
Nel mentre, nel mentre che parliamo di questa storia, ci sono migliaia di donne che vivono spaventate, intimidite insieme ai loro figli, che soffrono il senso di colpa, e di cui domani leggeremo in cronaca come adesso. E quindi siamo tutti responsabili. Per essere disattenti, ignavi, irresponsabili, giudicanti e molto più sinteticamente perché non ce ne può fregare una mazza e lasciamo scorrere queste notizie e tutto quello che riguarda la prepotenza maschile in ogni sua declinazione come elementi di folklore. Invece sono fatti pubblici, su cui quasi nessuno si azzarda a fiatare.
Io non riuscirei a scrivere meglio
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