27.5.22

Il museo delle guerre che educa alla pace., Mollo tutto, per lavoro risolvo il cubo di Rubik ., A scuola di parkour per affrontare la paura


A Trieste oggetti e immagini raccolti per testimoniare l'orrore dei conflitti. Un progetto che va avanti dal 1941: lo avviò un soldato. Morto in modo misterioso qui  la  sua  biografia  e  il  perchè della  sua  strana morte  . Il museo DIEGO DE HENRIQUEZ non è un museo "di guerra" comunemente inteso, ma il museo della società del Novecento in guerra con i suoi demoni e i suoi orrori, nel lungo e contrastato cammino verso una pace che si spera duratura.


 

                      di Simone Modugno

Dopo aver  parlato    di  giochi (  ludus  in  Tabula   Rivivere il passato attraverso i  giochi  , la storia  all'Archeologa    Monica Silvestri   e  all'artigiano Gualtiero  Tumolo   .,   il paese dei giochi senza età Una ludoteca, dove anziani e bambini giocano insieme.  )   ho scoperto  la  storia  di  Carolina Guidetti  Classe 1999 e originaria di Bologna (non è dato sapere esattamente quando sia nata), Carolina Guidetti è conosciuta come campionessa italiana del Cubo di Rubik. Grazie al suo talento nel risolvere il famoso rompicapo ha raggiunto enorme popolarità anche sui social (e in particolare su TikTok), per questo ha deciso di mettere in pausa i suoi studi (presso il Liceo Classico) e dedicarsi totalmente a questa carriera. Ha partecipato ad alcune competizioni ufficiali di speedcubing (la disciplina in cui si risolve sempre più velocemente il cubo di Rubik).

dal suo istangram  https://www.instagram.com/carolina.guidetti/

Ed  io che  credevo che il  cubo  di rubix  fose    solo roba  da nerd  . Invece la  storia   di  Carolina Guidetti di 22 anni che  detiene il record italiano col celebre rompicapo: impiega meno di 10 secondi.


Tra gare e social, per lei è un'attività a tempo pieno 


Il Parkour è un movimento rivoluzionario. Nel senso che rivoluziona il modo di pensare, di agire, di vivere gli spazi. Sia quelli esterni che quelli interni alla persona.Come ogni rivoluzione deve affrontare le sue battaglie:
- contro il riduzionismo scientifico
- contro la superficialità di chi fa solo finta di comprendere
- contro l'anacronistico approccio agonistico alle attività motorie e sportive
- contro il mito della prestazione come priorità assoluta, a discapito della Salute
- contro un sistema strutturato, scavato, barricato nelle nostre menti, che ci impedisce di osservare al valore educativo e sociale del Parkour. E che invece si ferma superficialmente a guardare alle tecniche.
Ricordate che quando osservate un praticante allenarsi per strada, esso sta compiendo una grande battaglia.

Ed  è  questo    che Antonio "Shino" Calefato di Trani (  foito  a  sinistra presa  dal  suo  facebok   ) da oltre 10 anni insegna anche ai bambini lo sport che sfrutta gli spazi tra salti, arrampicate e sospensioni. Gestendo i propri limiti



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