Giuseppe Perrone da trent’anni in carcere, proprio nel giorno della strage di Capaci ottiene il permesso per discutere la sua tesi di laurea magistrale nel nostro Ateneo in Scienze della informazione, della comunicazione della editoria. È il momento della riconciliazione attraverso lo studio e la cultura. Questa è la parola chiave del lavoro di tesi.”. Così Fabio Pierangeli, associato di Letteratura italiana e Letteratura di viaggio contemporanea della Facoltà di Lettere a “Tor Vergata” ha raccontato la straordinaria storia di riscatto di un detenuto di Rebibbia che finalmente corona un sogno: la laurea. Giuseppe si laurea il 24 maggio alle ore 15 con una tesi di laurea magistrale in Editoria dal titolo “Gli abissi della pena. A partire da Primo Levi”. Ha studiato sodo mentre era in cella grazie al progetto di “Tor Vergata” “Università in carcere”. L’attività formativa predisposta dall’Ateneo di Roma “Tor Vergata” all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, da oltre un decennio, va oltre la sola presenza all’interno del carcere: rende accessibile alle persone recluse un’offerta formativa universitaria e necessariamente apre un dibattito su questioni di ordine sociale, che vanno oltre la didattica. Interrogativi sul diritto allo studio, e di conseguenza sul diritto al lavoro.

La sua seduta di laurea avverrà nella sede dell’ateneo romano. Giuseppe infatti ha eccezionalmente ottenuto il permesso di discutere la tesi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. È un evento importante per l’ateneo, da momento che è la prima volta che viene rilasciato un permesso per una discussione di laurea presso l’università.

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