Ed è qui che interviene il conducente del bus. Che si accorge della violenza, ferma il mezzo, chiama immediatamente la polizia e chiude le porte per impedirgli di fuggire. È finita così, con l’uomo arrestato in flagranza di reato, la donna sotto shock ma sana e salva. Tutto grazie al sangue freddo di un autista che ha fatto la cosa giusta, nei tempi giusti e nel modo giusto, riuscendo a sventare uno stupro.Poco importa se sia eroismo o “solo” un grande gesto di coraggio e umanità, di sicuro è un esempio che merita di essere raccontato. E premiato.
E a tutti\e quelli che dicono “dovrebbe essere la normalità, altro che premio” hanno la più vaga idea di cosa voglia dire trovarsi di fronte a un tentato stupro? Il tutto mentre stai lavorando e hai la responsabilità di tutte le persone all’interno del mezzo (compreso, paradossalmente, il carnefice)? Hanno una vaga idea dell’assoluta straordinarietà della situazione (senza per giunta neanche sapere se l’uomo è armato)? Di come nulla ti prepari ad affrontarla e di quanto sia difficile decidere in una frazione di secondo cosa fare per non mettere a rischio sé stesso, la vittima e infine tutti i passeggeri? È tutto “normale”, tutto “ordinario”, tutto “ovvio”, certo. Davanti a una tastiera.Infatti ecco il mio titolo ad effetto
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