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Kaif morto a 4 anni per una malattia rara: abbandonato dai genitori, l’addio della sua madre adottiva Chiara Fossombroni

Una  storia  quella che   ho  trovato   https://www.thesocialpost.it/  talmente triste  che    mi ha  sconvolto  e spiazzato  tanto  da  :  non trovare  parole   per  commentarla  ne per  criticare o quanto modo  provare a  comprendere la  scelta  dei genitori  naturali 

Kaif morto a 4 anni per una malattia rara: abbandonato dai genitori, l’addio della sua madre adottiva Chiara Fossombroni  
DI SILVIA NAZZARENI // CRONACA ITALIA

04 MAGGIO 2022, 12:45

Kaif aveva una rara malattia ed era stato lasciato solo in ospedale: Chiara aveva immediatamente deciso
di tenerlo con sé, e così è stato fino alla fine.
Kaif è morto il primo maggio, a soli 4 anni, per una malattia rarissima: nella sua breve vita, però, ha avuto la fortuna di essere stato molto amato dalla sua mamma adottiva, Chiara, che lo ha conosciuto quando era solo in un letto d’ospedale, abbandonato dai suoi genitori.
La loro è una storia d’amore e di tenerezza: un’avventura che termina con un addio di dolore, ma Chiara Fossombroni non si è mai pentita neanche un attimo di aver adottato Kaif: è lui ad averle donato i momenti più belli degli ultimi anni.
Chiara ha incontrato Kaif due anni fa: era su un letto dell’ospedale Meyer, a Firenze, solo e abbandonato.
Gli avevano diagnosticato una sindrome rara che conterebbe solo 170 casi in tutto il mondo ed i suoi genitori biologici, a quanto pare, non se l’erano sentita di affrontare una situazione tanto drammatica. A La Nazione, lei ha raccontato il suo primo incontro: “Quando ci siamo incontrati era sdraiato su un letto a guardare il soffitto. Non era mai uscito dall’ospedale, per i primi due anni non ha potuto mangiare né bere, nutrendosi tramite un sondino. Si è appoggiato sul mio seno e io sono diventata sua madre”.
Kaif alla scoperta del mondo, con Chiara come “manico di scopa”
Negli anni in cui Kaif e Chiara sono stati insieme, lei ha fatto di tutto per fargli conoscere il mondo e le bellezze della vita: gli ha mostrato il mare, la montagna, il divertimento e soprattutto gli ha fatto conoscere amore e protezione.
Quando lo ha incontrato, il piccolo Kaif era desideroso di ricevere un contatto ematico, come gli aveva spiegato in ospedale: “Il professor Massimo Resti che lo aveva in cura, – ricorda – mi disse che aveva tanto bisogno di affetto che si sarebbe attaccato anche a un manico di scopa pur di trovarne.
Quel manico di scopa sono stata io”.
Negli ultimi mesi le condizioni di Kaif si erano aggravate e, fino all’ultimo, sua madre aveva sperato che migliorassero. Sulla sua pagina Facebook, lo scorso 30 aprile, aveva scritto: “Solo una preghiera per Kaif adesso. Forza ! Sei l’essenza dell’amore e devi vincere”. Il giorno dopo, purtroppo, il tristissimo annuncio: “Alleluia Kaif è in cielo felice e la sua mamma continuerà ad essere sempre con lui. TI AMO e saremo sempre insieme”.

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