Ogni volta che leggo ognuna delle 200 storie ogni anno come quella di Claudia Cecconcello (una ogni due
giorni), ripenso a quelli che, il 27 ottobre scorso, in Senato, nel voto decisivo per il Ddl Zan, avevano l’occasione storica di stare dalla parte della vittima e hanno scelto di proteggere il carnefice. Tra gli applausi del pubblico pagato.Andatelo a dire a lei che ”non era una priorità”.Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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