Leggo su facebook mi pare Lorenzo tosa questa bellissima notizia
Questa mattina Matteo Salvini era a Galatone (provincia di Lecce) per il suo solito comizio in cui ha ripetuto quattro slogan, tre attacchi ai migranti, due ai giudici e uno a chiunque osi parlare di Covid.Il sindaco della cittadina, Flavio Filoni, Nato a Nardò il 2 marzo 1981, ha una lunga esperienza politica e amministrativa: prima come consigliere comunale, poi come sindaco dal 2017, riconfermato nel 2022.Egli Appartiene al Partito Democratico e guida una coalizione civica che include liste come La Meglio Gioventù, Galatone al Centro e Cambiamenti.È noto per il suo impegno nel valorizzare il territorio salentino e per una comunicazione diretta e incisiva, come dimostra sia la sua scheda sul siuto del comune Comune di Galatone - FILONI Flavio sia la lettera aperta al monologo di Salvini Matteo Salvini Egli ha dato al suo ospite un benvenuto indimenticabile in cui riassume letteralmente vent’anni di intolleranza e ipocrisia.
“Caro Matteo ho ascoltato, in diretta Facebook, il suo discorso questa mattina nella nostra Città. Impegni amministrativi mi hanno impedito di venire a salutarla direttamente e presentarle quella che è la nostra comunità che lei, per tanti anni ha definito terronia.È vero, lei viene qui in campagna elettorale ma io non voglio credere a quelli che dicono che lei dopo aver urlato stamattina “prima vengono i pugliesi”, a pomeriggio sia pronto ad urlare che, invece, “prima vengono i lombardi”.Si è complimentato con i salentini perché “esempio al mondo su come ripartire dopo una crisi.” Vede, lei ha ragione, vivere al Sud ed amministrare una Città del Sud non è facile e quella che lei definiva “gente senza cultura del lavoro” in realtà, sono invece, persone volenterose, grandi lavoratori ed amministratori ingegnosi che si danno da fare per fa crescere le proprie comunità, tutti i giorni, soprattutto ora dopo una pandemia globale.Lei, oggi, ha parlato di Italia, lei che nemmeno ai mondiali del 2006 ha tifato Italia e che con la nostra bandiera voleva pulirsi il deretano.Ha parlato di sanità dicendo che “la sanità (pugliese) è stata tagliata da qualcuno”, forse quelli che aveva accanto non le hanno detto che quel qualcuno ha un nome e si chiama Raffaele Fitto, che lei oggi sostiene come candidato Presidente.Lei ha fatto ammenda dei cori razzisti contro i napoletani. Ma deve fare ammenda anche su un’altra lunga serie di insulti contro il Sud, perché, sino a pochi anni fa, lei diceva frasi come queste sul nostro conto “sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce”.Forse lei, oggi, con la sua metamorfosi di facciata, finalizzata ad espandere il consenso oltre i confini padani e certo della cortissima memoria degli italiani, è pronto a difendere anche gli insegnati precari del meridione, proprio lei che, solo 6 anni fa, voleva “bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord”È vero, però, che la sua storia personale e politica è una lunga sequenza di insulti, allusioni, volgarità gratuite e vecchi pregiudizi che la maggioranza del Sud non dimentica, come quando voleva delle carrozze metro solo per milanesi, per paura di infettarsi di “terronite”. Per dimenticarsi di tutto questo bisogna avere la faccia con certi connotati tutti particolari, anche se piuttosto comuni.C’era un famoso meridionale che amava dire che “cca nisciuno è fesso”, mostrando un’incrollabile fiducia nell’umanità. Posso solo aggiungere che lo spero tanto.”Un Sindaco. Il Sud che non dimentica.
Nella sua lettera pubblica egli ha
Contestato l’ipocrisia di certi slogan elettorali.
Difeso con orgoglio la dignità del Sud e dei suoi cittadini.
Rievocato frasi offensive pronunciate da Salvini negli anni, smascherando la sua “metamorfosi di facciata”.

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