Dietro la splendida medaglia di bronzo alla Maratona ai Mondiali di Tokyo c’è una storia che merita di essere raccontata. È quella di Illias Aouani, italiano, italianissimo, lui che in Marocco è vissuto appena due dei suoi 30 anni da compiere tra qualche giorno. Commoventi le parole con cui ha raccontato la sua impresa, che arriva davvero dal basso, dalle difficoltà, dalle periferie, dalla dignità di una famiglia umile,
di lavoratori. “È uno di quei momenti che si sognano per tutta la vita. A chi mi dirà che non sono italiano, non me ne frega nulla. Questo bronzo arriva dal nulla, dalle case popolari di Ponte Lambro, a Milano e spero che la mia storia sia di ispirazione per tutti: quando ci credi abbastanza, i sogni si possono realizzare. Mio padre sta per andare a lavorare in cantiere e sarà fiero di me. In questa medaglia c’è di tutto: momenti di sconforto, lacrime versate in macchina da solo, ma ce l’ho fatta”. In tanti avrebbero molto da imparare da questo grande atleta.
Infatti secondo l'unione Sarda del
15 settembre 2025 alle 08:01aggiornato il 15 settembre 2025 alle 08:06
Mondiali di atletica, l’azzurro Aouani bronzo nella maratona: «Medaglia arrivata dalle case popolari»
Quarto podio per l'Italia a Tokyo. A fine gara: «Quando ci credi abbastanza i sogni si possono realizzare >>
Ancora una medaglia, la quarta, per l'Italia ai Mondiali di Tokyo.
Nella maratona Iliass Aouani si prende il bronzo con il tempo di 2h09:53
Vince il tanzaniano Alphonce Simbu al fotofinish con una volata mozzafiato, in rimonta sul tedesco Amanal Petros.
«È uno di quei momenti che si sognano per tutta la vita», dice felice l’azzurro, «Sono stato folle da sognare in grande. Una medaglia che mi rende orgoglioso ma non appaga la mia fame. Sono grato per chi ha creduto in me, felice di alzare il tricolore e di aver reso felici tante persone: la mia famiglia, il coach Massimo Magnani e tutto lo staff che mi segue», aggiunge il maratoneta nato in Marocco e trasferitosi in Italia a due anni.
«Al quindicesimo chilometro affioravano voci della mia parte oscura che mi vuole far mollare, però le ho messe subito a tacere», ha raccontato.
Intorno a metà gara, «a uno spugnaggio, ho perso una delle due lenti a contatto ma mi sono detto che me ne poteva bastare una. Sono entrato nello stadio ed è stato bellissimo, puntavo all'oro, ma gli altri stati più bravi di me. L'anno scorso ho vissuto la delusione di non essere stato convocato per le Olimpiadi, gli ultimi due mesi sono stati molto complicati anche per qualche infortunio». «Questo bronzo», conclude, «arriva dal nulla, dalle case popolari di Ponte Lambro, e spero che la mia storia sia di ispirazione per tutti: quando ci credi abbastanza, i sogni si possono realizzare. Mio padre sta per andare a lavorare in cantiere e sarà fiero di me. In questa medaglia c'è di tutto: momenti di delusione in cui volevo mollare, lacrime versate in macchina da solo, ma ce l'ho fatta».
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