Cagliari, il medicinale per il Parkinson lo fa diventare un giocatore d'azzardo e la scelta del comune d'oristano per ridurre senza proib izionismo il gioco delle slot machine

a  chi dice  questa  storia  è  una  ..   purtroppo tutto  vero   facebook smiley grumpy  si legga   questo  articolo  che  parla di storie  simili    proveniente  da  un sito serio  come   http://www.parkinson-italia.it Se invece di commentare a vanvera vi informaste un pò.... Molti medicinali, sul bugiardino, riportano tra gli effetti collaterali quello di essere propensi al gioco d'azzardo. Non è una cavolata. Ed è vero quello che c'è scritto sull'articolo  <<  Nel mio paese c'è un uomo affetto dal parkinson. Ai tabaccai  >>  da un commento alla news  sulla pagina facebbok  dell'unione  sarda  <<è stato proibito di vendergli i gratta&vinci. Lui scappa addirittura da casa per andare a comprarseli nei paesi limitrofi. >> .
Ma  ora  basta polemiche   ed  ecco la storia  .

 Il calvario di Mauro Sainas e le pericolose controindicazioni di un farmaco

Dal Parkinson all'azzardo

Maniaco del gioco a causa delle medicine, ora è guarito









   Paolo Mauro Saias  dalla  pagina facebook dell'unione  sarda del 27\10\2013


La somministrazione giornaliera di un medicinale per curare il Parkinson e dà qui il calvario del gioco d'azzardo. Storia di un cagliaritano.
Il calvario di Mauro Sainas, cagliaritano, inizia nel 2009 con un tremolio alla mano: ha 42 anni quando gli viene diagnosticato il Parkinson.
Inizia la terapia con il Mirapexin e nella sua vita arriva un altro terribile problema: la voglia disperata di giocare. A qualunque cosa. Poker online, schedine, gratta & vinci, lotto. Un patrimonio andato in fumo.
Mauro si rivolge al centro delle dipendeze della Asl e qui scopre che è il farmaco prescritto per il Parkinson ad aver innescato in lui la ludopatia.Dal Parkinson al vizio del gioco, un legame subdolo e paradossale che passa attraverso un farmaco e regala conseguenze da incubo. La malattia invalidante di un corpo sempre più lento e affaticato si trasforma nella fame di scommesse e azzardo per colpa di un sistema di cure certificato dagli «effetti indesiderati».Il calvario di Mauro Sainas, cagliaritano, comincia nel 2009, con un tremolio alla mano. «Lì per lì non gli ho dato troppa importanza», racconta con la consapevolezza di chi sa che la sua storia è già scritta. Passano i giorni ma il tremolio non si ferma. Anzi, si fa più insistente. A febbraio del 2010 decide di rivolgersi a uno specialista. La visita dal neurologo segna l'inizio del suo primo incubo. «Mi disse che c'erano tre possibilità, una peggiore dell'altra: Sla, tumore o Parkinson». Gli esami approfonditi sgomberano il campo e danno l'amara certezza: è il morbo di Parkinson. Mauro a quel tempo ha 42 anni.IL MIRAPEXIN Inizia la terapia col Mirapexin: prima un dosaggio leggero per tre volte al giorno, poi un'unica somministrazione. Passa appena una settimana e si apre un altro scenario inquietante: la voglia pazza di gioco d'azzardo. «Sono sempre stato un uomo parsimonioso, non avevo mai comprato nemmeno una schedina. E invece mi son ritrovato a passare notti intere attaccato al computer.COME UNA DROGA Mi collegavo ai siti di poker online, attirato in un vortice senza ritorno». Migliaia di euro buttati via. «Era come una droga, non riuscivo a farne a meno». Poi sono arrivati i gratta & vinci e il dieci e lotto istantaneo.Giocare, giocare, giocare: il tarlo nel cervello non va via. Intanto il conto si prosciuga. Arriva la chiamata della banca. «Il direttore era un mio amico, mi chiese cosa mi stesse succedendo e mi bloccò la carta di credito». Ma il vizio è difficile da controllare. «Lavoravo alla Seruis automobili, sono arrivato a prendere ottocento euro dall'azienda. Dovevo giocare». L'incontro con una psicologa riporta un po' di luce, Mauro si rivolge al centro per le dipendenze della Asl. Lì la rivelazione: è il farmaco prescritto per curare il Parkinson ad aver innescato in lui la ludopatia. «Riandai dal neurologo su tutte le furie, nessuno mi aveva informato di questo effetto collaterale. Ho cambiato cura, e ho frequentato per sei mesi la terapia di gruppo a Senorbì. Oggi non gioco più».IL BUGIARDINO L'effetto collaterale è tanto incredibile quanto reale, tanto che dal 2005 compare tra le avvertenze del bugiardino. «Sino a qualche anno fa il problema non era ricollegato all'assunzione del farmaco. Oggi si conosce bene», spiega Giovanni Cossu, responsabile del centro Parkinson del Brotzu. «Tutti i farmaci anti Parkinson possono indurre a comportamenti compulsivi, alcuni più di altri. Il Mirapexin ha un rischio maggiore, ma i benefici sulla malattia sono tanti». Sono mille i pazienti in cura nella struttura di via Peretti, la disavventura di Mauro capita a pochi. «I casi di ludopatia dovuti alla somministrazione del farmaco non sono frequenti, ma nemmeno rari. Possono essere l'uno o il due per cento».
Sara Marci



il secondo articolo ed  il terzo  sempre dall'unione sarda del 27\10\2013


«Se eliminate tutte le slot machine Imu e Tares saranno meno care»  Il dato: spesi 20 milioni all'anno   





ORISTANO La strategia del Comune per debellare re la dipendenza da videogiochi Mentre in Parlamento si discute su una nuova proposta di legge per combattere il fenomeno, la città di Eleonora fa da apripista in Italia.Mentre in Parlamento si discute su una nuova proposta di legge per combattere il fenomeno, la città di Eleonora fa da apripista in Italia.Mentre in Parlamento si discute su una nuova proposta di legge per combattere il fenomeno, la città di Eleonora fa da apripista in Italia.
Ti piace vincere facile? , solo per lo slogan. Perché è più facile restare al verde inseguendo la dea bendata. Giochi d'azzardo e lotterie sono ormai un caso sociale tra aspettative di guadagni rapidi e dipendenze patologiche. Una vera emergenza a cui Oristano intende porre rimedio con una serie di sgravi fiscali per quei locali pubblici che mettono al bando le slot machine. La lotta di contrasto al fenomeno del gioco d'azzardo parte dal Consiglio comunale che ha previsto vari incentivi come sconti su Imu, Tares o imposte sulle insegne. 
L'ALLARME C'è chi si è indebitato per tentare la fortuna, padri di famiglia che si sono giocati l'intero stipendio. Casi estremi, ma non certo isolati: negli ultimi due anni il fenomeno è più che raddoppiato. «Una situazione da non sottovalutare assolutamente - commenta il consigliere comunale di maggioranza Roberto Martani - Il gioco d'azzardo crea dipendenza, sono sempre più numerosi gli adolescenti che rimangono vittime di questo sistema». Il problema è stato affrontato anche in Parlamento (decreto Balduzzi che prevede misure restrittive), ma adesso si parla di una nuova proposta di legge. E nell'attesa Oristano fa da apripista. 
LA PROPOSTA L'idea del gruppo consiliare Insieme, sposata dall'intera assemblea civica, è quella di puntare sulla prevenzione. «Nessun terrorismo verso gli esercizi commerciali che vendono i giochi su carta oppure coloro che ospitano le slot machine, ammessi dalla legge - va avanti Martani - però è un sistema che va regolamentato e in qualche modo scoraggiato». 
LE AGEVOLAZIONI L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di mettere in piedi una campagna di informazione, rivolta soprattutto ai più giovani, per far conoscere i pericoli legati al gioco d'azzardo. Ma non solo: anche incentivare gli esercizi disposti a eliminare dal proprio locale i vari giochi con incentivi economici come sconti sulle imposte comunali, dal suolo pubblico alle insegne passando per la Tares e l'Imu. Nelle prossime settimane si lavorerà anche a un regolamento comunale che preveda ordinanze sulle sale da gioco per prevenire abusi. Si ipotizza una sorta di censimento dei locali per conoscere meglio la realtà e controllare il fenomeno. «Il problema è molto serio - ribadisce l'assessore ai Servizi sociali, Maria Obinu - ce ne siamo occupati diverse volte per casi isolati, ma adesso è indispensabile trovare adeguate soluzioni». Agli uffici comunali si sono rivolte persone che chiedevano contributi economici straordinari per situazioni di estremo disagio «salvo poi scoprire che i soldi servivano per giocare alle slot machine e comprare gratta e vinci». 
LE REAZIONI Per proprietari e gestori sarà un bel dilemma. Scegliere tra un mancato guadagno e un gesto di solidarietà (con sgravi fiscali). «La questione è molto complessa, anche perché questi giochi sono legali - commenta il presidente della Confcommercio Nando Faedda - per qualche locale sono lo strumento che consente di tenere in pedi l'attività». I dati della dipendenza da gioco sono allarmanti. «È ovvio che servono controlli e una maggiore regolamentazione. Ma non colpevolizziamo i proprietari dei locali". 


Valeria Pinna






è una bella iniziativa che serve a ridurre e forse anche sconfiggere senza crociate e proibizionismo un fattore a rischio molto grave specie in Sardegna . Infattti sempre dall'unione




Scatta l'allarme, cento pazienti in cura dai medici del Serd







ORISTANO In cura ci sono anche ragazzini di tredici anni. Un esercito di pazienti che soffre di "ludopatia", una delle nuove e più preoccupanti dipendenze. Al Serd di Oristano i casi sono in netto aumento negli ultimi tempi. Colpa della crisi economica, dicono gli esperti, e paradossalmente sono i più deboli a cercare alternative nel gioco d'azzardo e a tentare di racimolare qualche soldo. In media ogni cittadino spende milleduecento euro all'anno, in tutto l'Oristanese si giocano 20 milioni di euro.


Attualmente al Serd della Asl 5 sono in cura oltre 100 pazienti, di questi un quinto sono ludopatici puri cioè non sono affetti da altre dipendenze. Sotto osservazione degli specialisti anche una trentina di minorenni. Il fenomeno recentemente è finito sotto la lente d'ingrandimento di psichiatri, psicologi, educatori, assistenti sociali in un seminario organizzato dalla Azienda sanitaria locale. Gianfranco Pitzalis, responsabile del Serd, ha fatto sapere che «l'obiettivo è stato cercare di fornire gli strumenti per fronteggiare un fenomeno recente, ma dalle dimensioni allarmanti».


Nel centro di via Michele Pira arrivano pazienti da ogni angolo dell'Oristanese, l'età media è tra i 40 e i 44 anni, spesso i disturbi sono legati ad altre forme di dipendenza, come l'alcol. Nel tunnel finiscono sia gli insospettabili professionisti che persone con reddito basso. Secondo la Asl «il fenomeno è esploso in misura direttamente proporzionale al proliferare dei siti on line dedicati al gioco d'azzardo, dei "gratta e vinci" e dei tagliandi distribuiti negli spazi pubblici - fanno sapere - è stata registrata un'impennata con la crisi economica e infatti la dipendenza dal gioco ha implicazioni economiche, familiari e sociali devastanti».


Gli specialisti del Serd organizzano percorsi di cura specifici, che prevedono terapia psichica e farmacologica. E spesso vengono coinvolti anche i familiari del paziente. Il servizio di assistenza è stato dunque potenziato per far fronte alla nuova emergenza.
V. P.

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