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Ma improvvisamente è calato il buio. «Prima è apparsa la scritta “Il ricordo” – spiega Margherita – e poi è stata tolta la pagina, mentre è rimasto il profilo personale».
«Tutti i suoi sacrifici sono stati buttati via», dice la madre di Giada, che, però, non vuole darsi per vinta. Anzi. Insieme ai familiari si è recata dalla polizia postale e tramite la nipote Marzia, che fa l’avvocato, ha scritto a Facebook «ma non abbiamo avuto risposta. Noi, invece, pretendiamo una spiegazione».
E lo pretendono anche le oltre mille persone che si sono mobilitate sempre sul social network. È stata infatti aperta una pagina in cui si fa appello a ripristinare il profilo pubblico della giovane «altrimenti – avverte Margherita – inviteremo tutti gli amici di mia figlia ad abbandonare il social».
«La gente – aggiunge arrabbiata – vuole sapere ora. Non tra un mese». Anche perchè il 2 luglio nel locale gestito dal padre a Pradamano verrà organizzato un mega evento in ricordo di Giada « al quale saranno invitati tutti i suoi fan»..
«Ci hanno avvisato – conclude la madre – che cancellare la pagina e non rispondere è una prassi di Facebook, ma almeno potevano avvisarci. Così facendo è come se mia figlia fose morta due volte. Se è necessario dimostreremo anche che c’è un certificato di morte che attesta che mia figlia non c’è più e che abbiamo intenzione di raccogliere l’eredità. Vogliamo indietro i suoi dati personali. Le sue foto. È tutto quello che ci resta della nostra amata figlia».
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