N.b
ovviamente chiedo a tutti\e i miei 15 lettori fissi e non solo di leggere l'articolo e non basarsi solo sul titolo e dirmi : << ma come non eri anti razzista ? , anche tu sei passato con i Salvinisti e company ? , stai diventando anche tu come non sono razzista ma ..... , ecc . >>
infatti rimetto questo post fra ti potrebbe interessare \ per approfondire
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/07/io-italiana-povera-non-penso-che-i.html
infatti rimetto questo post fra ti potrebbe interessare \ per approfondire
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il mio pensiero razzista del giorno
- Un operaio Olivetti
- 14558
- 2 commenti
Ad avermi buttato in mezzo a una strada, a 50 anni, non è stato uno zingaro e nemmeno un africano. E' stato De Benedetti.
A far di me un peso morto è stata la Fornero.
A fingere di proteggermi intanto che si facevano i cazzi loro, non sono stati gli extracomunitari, ma i sindacati.
A prendermi per il culo dicendo una cosa e facendo l'opposto, è Renzi, non i rumeni.
A stravolgere la nostra Costituzione anzichè imporne il rispetto, è il parlamento italiano, non quello tunisino.
A distruggere sanità e istruzione, sono stati i governi italiani eletti da italiani, non i rom.
A vessare con metodi medioevali chiunque provi a campare con il poco che racimola, sono funzionari italiani, non libici.
A vendere o spostare verso altre nazioni tutte le principali aziende italiane, non sono stati i marocchini, ma Marchionne, Tronchetti Provera e quelli come loro.
A spingere al suicidio qualche centinaio di poveri cristi, sono stati i governanti italiani, non i profughi.
A sfruttare ogni disgrazia per guadagnarci milionate e distribuendo briciole, sono le grandi cooperative italiane, non quelle serbe.
Quando mi avanzerà abbastanza odio per persone provenienti da altre parti del mondo, forse sposterò il tiro. Per ora mi accontento di riversarlo interamente ai personaggi di cui sopra, miei connazionali e, piuttosto che altri, preferirei fossero loro a trovarsi finalmente nella condizione di dover salire su dei barconi per scappare. .....Scappare da qui...
A far di me un peso morto è stata la Fornero.
A fingere di proteggermi intanto che si facevano i cazzi loro, non sono stati gli extracomunitari, ma i sindacati.
A prendermi per il culo dicendo una cosa e facendo l'opposto, è Renzi, non i rumeni.
A stravolgere la nostra Costituzione anzichè imporne il rispetto, è il parlamento italiano, non quello tunisino.
A distruggere sanità e istruzione, sono stati i governi italiani eletti da italiani, non i rom.
A vessare con metodi medioevali chiunque provi a campare con il poco che racimola, sono funzionari italiani, non libici.
A vendere o spostare verso altre nazioni tutte le principali aziende italiane, non sono stati i marocchini, ma Marchionne, Tronchetti Provera e quelli come loro.
A spingere al suicidio qualche centinaio di poveri cristi, sono stati i governanti italiani, non i profughi.
A sfruttare ogni disgrazia per guadagnarci milionate e distribuendo briciole, sono le grandi cooperative italiane, non quelle serbe.
Quando mi avanzerà abbastanza odio per persone provenienti da altre parti del mondo, forse sposterò il tiro. Per ora mi accontento di riversarlo interamente ai personaggi di cui sopra, miei connazionali e, piuttosto che altri, preferirei fossero loro a trovarsi finalmente nella condizione di dover salire su dei barconi per scappare. .....Scappare da qui...
a questo aggiungo che io almeno per ora non scappo perchè
ma prima o poi se il declino italiano continua cosi faro come farina del film meditteraneo di Salvatores premiato agli Academy Awards nel 1992 come miglior film straniero, si conclude la cosiddetta "trilogia della fuga"[, composta da Marrakech Express del 1989 e da Turné del1990, ovvero il trittico di film diretti da Salvatores dedicati alla poetica della fuga verso una nuova forma di interiorità, di individualità, di impegno non condizionato da fattori ideologici, da miti collettivi, da figure guida carismatiche ma corruttibili.Il film è accompagnato dalla citazione di una frase di Henri Laborit («In tempi come questi la fuga è l'unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare») e si chiude con una didascalia significativa ed emblematica: «Dedicato a tutti quelli che stanno scappando».Mediterraneo è un film generazionale[ovvero un'opera che identifica, esprime e incarna la riflessione storica di una determinata generazione. La generazione alla quale il regista appartiene e alla quale si rivolge è quella che agli inizi degli anni novanta si ritrova orfana di un impegno politico «in bilico tra una utopia che sfuma e un realismo che incombe»[
fuggire o non fuggire
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