La didattica dell’ascolto sa risvegliare l’orecchio di numerosissimi ascoltatori. È tempo di portare la musica di qualità al pubblico del Terzo Millennio di Antonio Deiara


E pensare che io e lui , quando lo avevo avuto come prof alle medie non andavamo d'accordo . Lo giudicavo un dittatore per la sua ( poi mi sono reso conto che aveva ragione perchè io ero troppo indisciplinato ) severità . Ed ora a distanza di 30 anni gli do ragione al 90 % specie sua musica d'oggi più precisamente in e lo chiamavano rap su quanto dice in questo post preso dal suo sito http://www.antoniodeiara.it/ in particolare su gli zanfaraioli ( ambulanti \ bancarellisti letteralmente dal gallurese secondo questo dizionario italiano -gallurese ) espressione con cui in senso figurato si definisce musica da quattro soldi quella che Guccini nella famosa ...... canzone : << colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po’ di milioni,voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni… >>


Immaginate 450 ragazzi seduti sulle panche dell’ultima fila di una chiesa, in silenzio, senza telefonini e Facebook, con gli occhi attenti ai movimenti dei piedi e delle mani dell’organista, e delle dita dei violinisti proiettati sullo schermo più vicino, con le orecchie protese verso il tema dell’orchestra d’archi. Novanta secondi, il brano si conclude ed esplode l’applauso. Cinquantacinque minuti e il “Concerto Politematico 3.0” ha termine, con un’imprevedibile richiesta di bis da parte dei giovani e giovanissimi ascoltatori. È accaduto a Sassari, nella Basilica del Sacro Cuore; si è ripetuto nella Chiesa di San Sisto, al Centro storico. Potenza della “Didattica dell’ascolto”! È tempo di portare la musica di qualità al pubblico del Terzo Millennio.
Parafrasando Franco Battiato, viviamo strani giorni, anche noi che procediamo sui sentieri pentagrammati, ritenuti sicuri fino a pochi anni or sono. Dilagano fenomeni paramusicali che avviluppano l’ascoltatore indifeso nelle spire di videoclip ammalianti nei quali, quasi come nel viaggio di Ulisse, sirene più o meno siliconate si trasformano ben presto in arpie bramose di denaro e followers. L’errore sarebbe quello di rinchiudersi nelle torri d’avorio dei talebani del pentagramma. Ben presto, gli zombies dei prodotti pseudo musicali, circonderebbero ed abbatterebbero le torri dei puristi della monocultura classica o jazz. I sopravvissuti, musicisti di grandissimo livello ma operatori culturali autoreferenziali, sopravviverebbero rimpiangendo un’Ètà dell’oro frutto della loro fantasia autoassolutoria.
La strada da percorrere è una quattro corsie: rispetto per il “vissuto musicale” di ogni persona, perché i gusti dell’ascoltatore non si modificano con le critiche ma con l’istruzione musicale; rispetto delle scelte vocali e/o strumentali e/o compositive proposte dagli allievi, a partire dalle Scuole Elementari e Medie, ai docenti pentagrammati vecchi e, soprattutto, giovani; applicazione dell’”Educazione Musicale Diffusa” a partire almeno dalla prima classe della Primaria; utilizzo costante della “Didattica dell’ascolto” verso le nuove generazioni di interpreti ed ascoltatori.
La “Didattica dell’ascolto” sa risvegliare l’orecchio di numerosissimi ascoltatori. Occorre proporre al pubblico brani molto brevi e marcatamente diversi fra loro; dato che viviamo nel Secolo dell’immagine, tutti i presenti al “Concerto Politematico 3.0” devono poter vedere da vicino le mani del musicista, l’agilità delle dita del violinista o la stupefacente fluidità del “tacco e punta” dei piedi dell’organista. Cinquantacinque minuti di emozioni spingono l’ascoltatore a ripetere l’esperienza e a farla vivere ad amici e parenti. Due ore di noia mortale allontanano, non di rado per sempre, anche l’orecchio più paziente. “Circuitiamo”, cioè portiamo anche nei quartieri cittadini, nei paesi grandi e piccoli, nelle comunità e, soprattutto, nelle Scuole di ogni ordine e grado, il patrimonio di musica di qualità prodotto ogni anno da Indirizzi strumentali, Licei musicali e Conservatori, da Scuole di musica civiche e private, Bande, Cori, Ensembles, Band e solisti. È tempo di portare la musica di qualità agli ascoltatori del Terzo Millennio, prima che sia troppo tardi.


e un altro artista che anche la pensa allo stesso modo è il mio amico e fidale ( lui d'aprile io di febbraio ) Giacomo spano






Diplomato in chitarra e in didattica della musica strumentale presso il Conservatorio di Sassari, da diversi anni affianca all'attività di insegnante presso le scuole medie a indirizzo musicale e scuole civiche quella concertistica come solista e in formazioni cameristiche, spaziando dalla musica classica a quella etnica e popolare


Ha inoltre collaborato con associazioni culturali per la realizzazione di lavori discografici rivolti al recupero e la valorizzazione del repertorio musicale popolare del nord Sardegna. E' autore di un metodo per chitarra classica dal titolo "La mia chitarra" edito da Casa Musicale Eco. Il quale << [...] la realizzazione di questo metodo è stata ispirata principalmente dall’idea di proporre un’opera didattica che si configurasse come “libro di testo” per allievi delle scuole medie a indirizzo musicale. Ritengo tuttavia che, per le sue caratteristiche e per quelle dei brani antologici in esso contenuti, il
testo possa comunque essere un valido strumento per principianti della chitarra di qualsiasi età. >> alla Prefazione. E che ha avuto ottime recensioni in ambito musicale infatti << [...] Il testo è utile e interessante sia per gli studenti delle scuole medie a indirizzo musicale, sia per chi desidera avvicinarsi allo studio della chitarra >> ( http://www.seicorde.it/ )  . Un  ottimo libro per  chi vuole avvicinarsi  allo  strumento in questione   . Infatti Il libro contiene:
  • le esercitazioni in ordine progressivo
  • una ricca antologia con oltre 120 brani
  • un CD con 50 brani per l'autoverifica

Il testo è suddiviso in quattro parti, che affrontano ciascuna le principali peculiarità dello strumento e le relative tecniche. In ogni parte si distinguono poi due momenti dello studio: uno dedicato all’acquisizione della tecnica e delle nozioni teoriche attraverso gli studi, e un altro riservato all’esecuzione e all’interpretazione dei brani antologici.



Commenti

Post popolari in questo blog

MA CHE C’ENTRANO QUESTI CODARDI CON NOI?

"Meglio in cella che testimone senza scorta" Ex pentito della banda di Is Mirrionis ruba un furgone e si autodenuncia in questura

la canzone preghiera dei cugini di campagna racconta di Jole ed Ettore, i fidanzatini sassaresi lei morì di leucemia, lui si uccise