Fischi all'inno, saluti romani e minacce alla partenza dei cortei della Cdl
Berlusconi: ecco il partito della libertà
Ma quanti sono in piazza? «Siamo di fronte alla più grande manifestazione dal dopoguerra a oggi». Il Comitato organizzatore della manifestazione romana della Cdl la spara così grossa da ridicolizzare una partecipazione comunque imponente. Sono tanti, non c´è dubbio, i sostenitori della Casa delle Libertà scesi in piazza per manifestare contro il governo Prodi. Centinaia di migliaia, giunti da tutta Italia con pullman e treni speciali.
«Silvio ci manchi», si legge su uno striscione attaccato all´aereo che ruota sopra piazza San Giovanni. Giornata di entusiasmi e spacconate: «Berlusconi non è solo carico, è caricatissimo», comunica il suo portavoce Paolo Bonaiuti. Per il leader di Forza Italia è il giorno del grande rientro ad una settimana dallo svenimento. Nessun dubbio anche su questo: Fini gira in scooter senza casco fra i manifestanti, ma la folla aspetta proprio Silvio. Chiaro il messaggio inviato da Umberto Bossi a Pierferdinando Casini che, disertando Roma, ha riunito l´Udc a Palermo: «L'unico leader è Berlusconi, dell'assenza dell'Udc non se ne accorge nessuno».
E Berlusconi arriva, poco dopo le 17, in piazza San Giovanni. Un discorso, il suo, costruito tutto sui sentimenti, le emozioni viscerali della piazza. Il «no alla mostruosa macchina fiscale messa in opera dal governo, per schedare tutti i cittadini», la richiesta di ricontare tutte le schede, la difesa della famiglia, l´amore per la libertà. Populismo messianico che travolge e porta con sé i suoi ascoltatori. Berlusconismo come religione: «La nostra idea di politica ha qualcosa di sacro – dice il leader di Forza Italia - il Papa nel suo ultimo viaggio ha detto che chi crede non mai solo. Ha ragione, siamo tantissimi a credere negli stessi ideali». È una serata di protesta e di autocelebrazione. Fini chiama Berlusconi «presidente del consiglio» e spiega: "Questo non è un lapsus ma un omaggio, un impegno, un reciproco giuramento di lealtà. Lo stesso Berlusconi, raccogliendo il plebiscito della piazza, sancisce il suo predominio sulla Cdl: «È il popolo che sceglie il leader non i leader che scelgono il popolo». Anzi, la Cdl non c´è più: ora «c´è un solo, grande partito della libertà».
E Berlusconi arriva, poco dopo le 17, in piazza San Giovanni. Un discorso, il suo, costruito tutto sui sentimenti, le emozioni viscerali della piazza. Il «no alla mostruosa macchina fiscale messa in opera dal governo, per schedare tutti i cittadini», la richiesta di ricontare tutte le schede, la difesa della famiglia, l´amore per la libertà. Populismo messianico che travolge e porta con sé i suoi ascoltatori. Berlusconismo come religione: «La nostra idea di politica ha qualcosa di sacro – dice il leader di Forza Italia - il Papa nel suo ultimo viaggio ha detto che chi crede non mai solo. Ha ragione, siamo tantissimi a credere negli stessi ideali». È una serata di protesta e di autocelebrazione. Fini chiama Berlusconi «presidente del consiglio» e spiega: "Questo non è un lapsus ma un omaggio, un impegno, un reciproco giuramento di lealtà. Lo stesso Berlusconi, raccogliendo il plebiscito della piazza, sancisce il suo predominio sulla Cdl: «È il popolo che sceglie il leader non i leader che scelgono il popolo». Anzi, la Cdl non c´è più: ora «c´è un solo, grande partito della libertà».
Slogan violenti e minacce fasciste nei cortei
M altre cose si sono viste e sentite nei cortei che da tre piazze di Roma hanno raggiunto San Giovanni. Al Circo Massimo, dove si radunano i militanti forzaleghisti del profondo nord, il dj lumbard mette sugli altoparlati l´Inno di Mameli. «È un vecchio gioco della Lega», spiega lì accanto il senatore azzurro Lucio Malan. Il gioco funziona così: le prime note di «Fratelli d´Italia» vengono subito sommerse dai fischi della piazza, si va avanti per alcuni minuti, poi l´inno viene sfumato fra il divertimento generale e sostituito con musiche più amate: «Va pensiero», «Forza Italia». «Comunque gli altoparlanti sono loro – chiosa Malan – quindi decidono loro cosa far ascoltare». E anche cosa cantare. Non manca un vecchio coretto: «Abbasso il terun»
Il centrodestra in piazza è anche questo. E non si tratta di gruppetti isolati o infiltrati dell´ultima ora. Fischi all´inno di Mameli, da una parte. A piazza della Repubblica si sono dati appuntamento i militanti della Fiamma Tricolore. E insieme al segretario Luca Romagnoli, alleato di Berlusconi alle ultime elezioni, inscenano il consueto spettacolo: l´inno d´Italia qui non viene fischiato, ma accompagnato da saluti romani e canzoni neofasciste. La bandiera con la celtica è ben visibile, nonostante l´ex ministro Gianni Alemanno avesse pregato di lasciarla sotto la camicia.
«Anticomunisti da sempre», gridano dal fondo del corteo dove sfila Gianfranco Fini. Ma non solo: chissà se il leader di An avrà sentito altri cori: «Prodi infame per te ci sono le lame»; «Governo stalinista ti abbatteremo a vista». E l´immancabile: «Prodi, Prodi, Prodi, boia, boia, boia».
Berlusconi è arrivato sul palco di piazza San Giovanni dopo le 17, in tempo per il comizio. Dalle 14,30 sfilano i tre cortei delle truppe organizzate da FI, An e Lega. Quasi contemporaneamente a Palermo la "contromanifestazione" dell'Udc: attese 15mila persone.
fonte: www.unita.it
Il centrodestra in piazza è anche questo. E non si tratta di gruppetti isolati o infiltrati dell´ultima ora. Fischi all´inno di Mameli, da una parte. A piazza della Repubblica si sono dati appuntamento i militanti della Fiamma Tricolore. E insieme al segretario Luca Romagnoli, alleato di Berlusconi alle ultime elezioni, inscenano il consueto spettacolo: l´inno d´Italia qui non viene fischiato, ma accompagnato da saluti romani e canzoni neofasciste. La bandiera con la celtica è ben visibile, nonostante l´ex ministro Gianni Alemanno avesse pregato di lasciarla sotto la camicia.
«Anticomunisti da sempre», gridano dal fondo del corteo dove sfila Gianfranco Fini. Ma non solo: chissà se il leader di An avrà sentito altri cori: «Prodi infame per te ci sono le lame»; «Governo stalinista ti abbatteremo a vista». E l´immancabile: «Prodi, Prodi, Prodi, boia, boia, boia».
Berlusconi è arrivato sul palco di piazza San Giovanni dopo le 17, in tempo per il comizio. Dalle 14,30 sfilano i tre cortei delle truppe organizzate da FI, An e Lega. Quasi contemporaneamente a Palermo la "contromanifestazione" dell'Udc: attese 15mila persone.
fonte: www.unita.it
1 commento:
llibertà di essere illiberali.
Che tristezza infinita.
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