Durante queste vacanze ,oltre ad ascoltrare l'ultimo cd dei MCr ( vedere la recensione ) le prime senza dover studiare per l'esame e ad aver dato l'esame dis toria dela filosofia , mi sono letto il bellissimo graphic novel “ Palestina “ di Joe Sacco ( fotro al centro ) edito dal quotidiano la repubblica .
Tale opera di letteratura (perchè per me certi fumetti sono e vanno considertati tali) racconta il viaggio fatto da Joe Sacco ( foto a sinistra ) . lk'autore celebre fprima di questo scritto solo per aver raccontato sempre a fumetti le tourne di gruppi rock ,tra il 1991 e il 1992, decide di andare a visitare Israele e i Territori occupati . Alla domanda : << Come mi sono ritrovato a fare il viaggio in Palestina ? >> l'autore ha risposto : << Diciamo che mi sono sentito spronato a farlo perch� ero sconvolto e lo sono ancora � da quel che succedeva in Medio Oriente; e per come vanno le cose,probabile che tra dieci o quindici anni sar� ancora sconvolto.>> Egli , e lo si capisce leggendo l'opera , viaggia senza una meta precisa, facendosi spesso guidare dalla casualità, incontrando la gente del luogo e condividendone la difficile vita quotidiana. In quei giorni intervista uomini e donne dalle storie diverse, alla ricerca di esperienze e drammi personali e collettivi. Il suo bloc notes , la sua macchina fotografica, il suo registratore, si riempiono di scenografie, volti, parole, racconti. Tornato a casa, a Portland,nell'Oregon, trae da tutto il materiale raccolto . Creando quello che la critica ha etichettato \ chiamato come reportage a fumetti e che ha classificato l'opera come graphic novel ( qui la definizione da wikipedia italia e qui in inglese da wikipedia internazionale ) .
Esso è un volume unico e straordinario, un reportage in leggera differita,ma tremendamente attuale, da Gaza e da varie altre città dell'Autonomia e dai campi profughi. E' molto schietto,efficace e netto nel linguaggio e nelle descrizioni degli eventi e dele storie . Pubblicato in mezzo mondo, che ha ricevuto il prestigioso American Book Award nel 1996 e che molti hanno definito come l'erede del Maus di Art Spiegelman. In queste pagine Joe Sacco riesce a raccontare la sua inchiesta, inserendo anche se stesso come personaggio ( trovate qui affianco il suo autoritratto ) e usando uno stile particolarissimo,in cui sembra di sentire gli modori,i suoni, d'esere praticamente sul posto quando gli eventi accadono . In tale opera , infatti , è una contaminazione fra reportage e fumetto in quanto accosta il dramma a frammenti d'umorismo, considerazioni personali e testimonianze dirette. Palestina riesce cosi ad essere una delle più� ricche inchieste sulla realtà del popolo palestinese. Un documentario unico , un reportage a fumetti. Anche se fermo al 1992 si è ancora sconvolti ed indignati . Mi è piaciuto perchè J.S rappresenta e mette in evidenza la desolazione di chi osserva l'infelicità altrui senza potyer fare niente per cambiarla . Neppure scrivendo un libro a fumetti di tale portata venduto in mezzo mondo e atttirandosi l'etichetta d'essere filo palestinese cosa che secondo me non esiste proprio , in quanto ha raccontato quello che ha visto e di cui è stato testimone In più di un punto esprime le sue perplessità sul fatto dell'obbiettività ( se lo leggete ve ne accorgerete ), domandandosi e rispondendosi che non vuol essere nulla: ma racconta con la cura e la particolarità di un vvero cronista quello che ha visto, e questo per me non significa esserlo . Infatti neppure raccontando quello che di solito nessuno racconta , almeno qui in Italia , salvo i gruppi della sinistra extra parlamentare o sinistra estrema ; cosa che invece all'estero raccontano molto bene come ad esempio la tv satellitare franco- francese www.arte-tv.com e il documentario israel et les arabes 1948-205 qui per acquistarlo . L'autore in queste pagine s'immedesima con l'imbarazzo e il disagio del lettore . Il suo senso di colpa , anche .Riporto qui , tratto da un post del Ng it.cultura.ebraica in cui c'era un polemico scambio sul quest'opera . Ecco alcunio stralci del post in questione che trovate qui
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Da : Liang Rongfa
Data: Mar 18 Giu 2002 19:42
Orbene, ora giudicherai il frutto di Joe Sacco :
Prefazione dell'autore all'edizione integrale di Palestina Questo libro raccoglie per la prima volta tutti i nove numeri di una serie a fumetti intitolata Palestina. In precedenza la serie e' stata raccolta in due volumi. Ho scritto e disegnato Palestina dopo aver trascorso due mesi nei Territori Occupati quasi dieci anni fa, nell'inverno tra il 1991 e il 1992. Dopo quel soggiorno, venne iniziato un "processo di pace", culminato in una serie di accordi e di quasi accordi, alcuni dei quali propagandati a gran voce come "decisivi", e con l'installazione di un'Autorita' Palestinese guidata da Yasser Arafat in alcune zone da cui Israele si e' ritirato. Malgrado i premi Nobel per la Pace, nessuno dei principali problemi rimasti, il ritorno o il risarcimento dei profughi palestinesi, gli insediamenti ebraici, lo status di Gerusalemme, e' stato risolto. (Mentre invece gli insediamenti proseguono, e hanno proseguito a infoltire le proprie schiere a decine di migliaia). Ma anche sorvolando su questi difficili punti, e non e' proprio possibile, il "processo di pace" non ha procurato alla popolazione palestinese che vive nei territori occupati da Israele nel 1967 benefici tangibili. Difatti la loro terra e' ancora espropriata, le loro abitazioni vengono ancora rase al suolo, i loro uliveti vengono ancora sradicati. Hanno ancora a che fare con una truppa di occupazione cosi' come con i coloni degli insediamenti, che spesso sono il supplemento armato alle truppe di occupazione (ma a volte e' difficile capire se non sia viceversa). Grazie alle chiusure e agli effetti permanenti dello strangolamento dell'economia palestinese operato da lungo termine dagli israeliani, la vita dei lavoratori palestinesi e delle loro famiglie e' diventata ancor piu' misera di quanto non fosse al tempo in cui quest'opera e' stata pubblicata per la prima volta. A questa miscela deprecabile vanno anche aggiunti il malgoverno e la corruzione dell'Autorita' Palestinese. Questo libro parla della prima Intifada contro l'occupazione di Israele, che stava raffreddandosi proprio durante il mio soggiorno. Mentre scrivo queste parole, sta prendendo il via una nuova Intifada perche', in breve, l'occupazione di Israele e tutte le conseguenze della dominazione di un popolo a opera di un altro, non si sono fermate. Palestinesi e israeliani continuano a uccidersi in un conflitto a bassa intensita' o con violenza diffusa (con uomini bomba, fuoco dagli elicotteri, bombardamenti aerei) fino a che il nodo di tutto, cioe' l'occupazione israeliana non si porra' come un elemento da risolvere nella legge internazionale e come principio di diritto umanitario. Joe Sacco, Luglio 2001.
Qui finisce la prefazione, che vi permette di giudicare Joe Sacco. E' un grandissimo artista ed il suo libro va letto, ma sarebbe un offesa al suo onore negare che egli sia filopalestinese.
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Concludo : 1) con quanto dice Paolo interdonato nela scheda dell'edizione di reppubblica : << (...) Il punto non è l'apparente semplicità del raccontare per immagini , ma le idee che vi passano e le opinioni anche poliche [ non politike ho già spiegato in altri post tale differenza tra politica e politika ] che vi vericolano . La strada per la prossima generazione di giornalisti a fumetti e spianata . >> ; 2) con le paole di Joe Sasso tratte da una intervista fattagli da Paul Karasik ( insegnante alla school of visual arts di Nw e all’adattamento del racconto Città di Vetro (City of Glass, tratto dalla Trilogia di New York di Paul Auster), realizzato in coppia con David Mazucchelli.) . contenuta sempre nella sudetta introduzione : << per me l'obiettivo principale è presentare le loro parole , qualunque cosa dicano , che si tratta di un'analisi ponderata della situazione o di un rovente accesso odio
>> .
con questo è tutto Buon anno a tutti\e voi a voi decidere se tale opera e filo palestinese o meno
P.s
per i link ed approfondimenti sulla questione palestinese e sul conflitti arabi -israeliani rinvio oltre a quel dvd citato e ai link presenti nel post in cui criticavo la sinistra extraparlamentare per aver bruciato le bandiere d'israele
P.s
Mentre finisco questo post mi ritornano in mente le parole scritte da Maria Novela Oppo sul trafiletto quotidiano " fronte del video " pubblicato sull'unità del 31\12\2006 sulla condanna a morte di Saddam :
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La vendetta
Maria Novella Oppo
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2 commenti:
grazie per questo contributo. Trovo la situazione incredibile. C'è tanto odio tra loro e non ragionano più con la testa, ma con l'odio per chi gli ha ucciso qualcuno...
trovo incredibile anche l'occidente che guarda , come ieri..
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