12.11.06

Senza titolo 1497

Coccole!

 



immagineOggi al telegiornale parlavano dei motrimoni (in chiesa o in comune, la durata... insomma statistiche) e tra l'altro dicevano che ogni 4 minuti avviene un divorzio...
Personalmente vengo spesso a conoscenza di sposi "scoppiati" o famiglie che si stanno distruggendo, matrimoni in crisi... Questo mi dispiace davvero tanto perché assisto a dei veri e propri drammi, lacerazioni profonde, amore che si trasforma inspiegabilmente in odio... 
A volte,  mi verebbe da dire che se il fuoco dell'amore non è alimentato dalla fede... prima o poi rischia di spegnersi o di scaldare poco e non soddisfare più. Ma, certo, questo serebbe un discorso troppo di parte e allora lascio parlare questa storiella e auguro a tutte le persone che si amano di non abituarsi mai ad amare, di trovare sempre aspetti nuovi, di sapersi meravigliare e stupire sempre... NON SMETTETE MAI DI FARVI LE COCCOLE!!!


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Una giovane donna, nel giorno del suo matrimonio, fu convocata dall'anziana bisavola:
"Come dono di nozze", le disse costei, "ti voglio narrare una favola. Una giovane donna, il giorno dopo essersi maritata, pensò di fare cosa gradita al marito mettendogli un po' di betel accanto alla tazza di riso; il marito fu contentissimo di quel gesto, al punto da non sapere come ringraziarla. Il giorno seguente, la sposa preparò per lo sposo un paio di babbucce speciali; egli ne fu felice e profondamente grato. Il terzo giorno, la donna si cinse la testa con un serto di fiori; il marito la apprezzò e la ringraziò del pensiero. Il quarto, gli profumò la testa di lavanda; egli se ne compiacque e manifestò il suo assenso. Il quinto, gli massaggiò i piedi con un unguento di timo; egli sorrise. Il sesto giorno, il marito, tornando a casa e non trovando il betel accanto alla tazza del riso, le disse: "Donna, qui manca qualcosa; non vorrai per caso trascurarmi?". "Figlia", concluse la vecchia. "fidati della mia esperienza: con l'uomo sii parca di coccole; ne rimarresti schiava per sempre".
Nello stesso giorno, il giovane promesso fu convocato dall'anziano bisavolo.
"Come dono di nozze", gli disse costui, "ti voglio narrare una favola. Un giovane uomo, il giorno dopo essersi maritato, pensò di fare cosa gradita alla moglie mettendo una rosa accanto alla sua tazza di riso; la moglie fu commossa da quel gesto al punto da non sapere come ringraziarlo. Il giorno seguente, le portò in dono un vasetto di unguento; ella ne fu felice e profondamente grata. Il terzo giorno, le preparò con le sue mani un cestello di vimini; la donna lo apprezzò e lo ringraziò del pensiero. Il quarto, le scrisse una poesia d'amore; ella se ne compiacque e disse che l'apprezzava. Il quinto, le volle massaggiare le tempie con un balsamo di ramerino; ella sorrise. Il sesto giorno, infine, avendo dimenticato di porre la rosa accanto alla tazza del riso, si senti dire dalla moglie: "Mio signore, qui manca qualcosa; non vorrai per caso trascurarmi?". "Figlio", concluse l'anziano, "fidati della mia esperienza; con la donna sii parco di coccole; ne rimarresti schiavo per sempre".
E fu così che i due novelli sposi, fidandosi di un'esperienza troppo logora, si guardarono bene dall'aggiungere un tocco in più al vivere quotidiano.
Nel volgere di breve tempo, l'abitudine prosciugò il loro amore. Ma proprio un istante prima che questo morisse di sete, la sposa si alzò un mattino e decise di mettere comunque un po'di betel accanto alla tazza di riso del suo sposo. Grande fu la sua sorpresa nel vedere, accanto alla propria, una rosa.
A quella fonte inaspettata, il loro amore si rianimò.
Anche i bisavoli possono sbagliare. Perché la schiavitù delle coccole, quando è reciproca, è la schiavitù più dolce e appagante che ci sia.


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