3.11.06

Senza titolo 1493

Molti miei cdv sia iscritti ( passivi e attivi ) non iscritti e non telematici mi prendevano e miprendono in giro in giro quando affermavo che ogni azione di ciascuno di noi è un 'opera d'arte , e che con la propria vita le proprie azioni creaiamo un opera d'arte ( non necesariamente una canzone , una poesia , un film , un quadro , ecc ) .ovvero come dicevo in uno dei priimissimi post : << Uno che cerca , anzi fa lo scopo della sua vita od opera d’arte come la chiama la branca della psicologia detta sophianalisi ecco un sito di riferimento per chi ne volesse sapere di più (...)     qui l'intero post >>   ed in particolare la sophia art . Ebbene tale mia concezione è stata ( una dellle poche cose giuste che dice ) confermata da “ ciccio bello “ Alias Francesco Rutelli in questo articolo \ intervista del quotidiano la repubblica di mercoledi 1\11\2006 :


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ROMA - Francesco Rutelli cita Giulio Carlo Argan [ qui delle   news su di lui che indipendemente dalla sua ideologia politica i suoi studi sull'arte italiana insieme a quelli del critico matteo Marangoni ( firenze 1876 – Pisa 1958 ) qui potete trovare  qualcosa  su  di lui e suoi studi nel campo dell'arte e della museologia   ] Quale che sia la sua antichità l'opera d'arte è sempre qualcosa che accade nel presente". La cultura è cioè "materia viva", è fruizione, conservazione, passione, sono la storia e la realtà che si fondono. Parte da qui, ricordando le parole di uno dei più grandi critici d'arte del Novecento, il vicepremier e ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, per spiegare e raccontare cosa vuol dire oggi amministrare un paese, l'Italia, che ha il patrimonio artistico più ricco del mondo, un'industria cinematografica che celebra grandi maestri e scopre nuovi talenti, la straordinaria tradizione dell'opera lirica, il teatro, antico e moderno, ma dove spesso musei, compagnie e orchestre hanno le casse vuote e i conti in rosso. Un territorio stretto e lungo, dove ogni cosa si intreccia all'altra, i lavori della metropolitana con i ritrovamenti archeologici, gli antichi borghi con l'alta velocità, la necessità di tutelare con quella di conservare, gli interessi del turismo e l'usura delle opere d'arte.(...)Francesco Rutelli parla di arte e pittura, di cinema e di teatro. Con dichiarata passione. E affida a Repubblica l'annuncio di un grande evento. "Nel 2011 festeggeremo l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, un appuntamento fondamentale per confrontarsi sul senso di identità nazionale". Cosa vuol dire concretamente "cultura come missione pubblica"? "Faccio subito un esempio. Bisogna tornare ad insegnare la storia dell'arte nelle scuole, è incredibile che in un paese come l'Italia questa materia sia ridotta a pochissime ore di lezione nei licei classici, e sia del tutto assente in molti indirizzi scolastici. Ho già parlato con i vertici del ministero dell'Istruzione, e credo ci siano le possibilità per dare un seguito concreto alla proposta. I ragazzi devono poter capire il contesto culturale in cui vivono e crescono". Un insegnamento della storia dell'arte quindi che esca dalle aule e si sposti fuori, nelle piazze, nei musei, nei luoghi dell'arte ? "Sì, ma per questo non bastano le tradizionali gite scolastiche. Penso, invece, a un nuovo tipo di "regionalismo", all'insegnamento della cultura alta e di quelle del territorio, che porti i giovani a scoprire prima di tutto il patrimonio artistico che li circonda. Un ragazzo che vive a Spello deve saper leggere la piazza di Spello, un giovane calabrese deve conoscere Sibari e sapere che cos'è stata la Magna Grecia. Essere cioè consapevoli di dove si vive e si cresce, chi ha disegnato le strade che percorriamo e che cosa era il contesto oltre il palazzo che vediamo tutti i giorni. Questo è una necessaria "formazione alla fruizione", che deve passare anche attraverso un altro veicolo fondamentale, e cioè la televisione".
Un'impresa non facile, a giudicare dagli orari impossibili nei quali la televisione pubblica relega i programmi culturali...
"Proprio per questo stiamo rinegoziando il contratto di servizio con la Rai, perché venga assicurato più spazio e più qualità alla cultura. Del resto per anni ci siamo battuti perché la fruizione dell'arte diventasse "per tutti", oggi che questo obbiettivo viene raggiunto, dobbiamo prenderci più cura di chi spende il proprio tempo e il proprio denaro per andare ad una mostra o entrare in un museo".
Scusi ministro che voto darebbe alla tv di oggi ? "C'è stato un degrado crescente, negli ultimi anni, una rincorsa a programmi più uguali e più poveri. Di notte c'è qualche occasione che merita otto, ma oggi la media la darei sul cinque. Ho fiducia, tuttavia, che nei prossimi anni si inverta la rotta".(---) l'articolo in questione continua qui http://snipurl.com/1122z


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E proprio mentre commentavo questo articolo una collega del turno della bottega cittadina del commercio equo e solidale mi suggerisce Ode on a Grecian Urn ( ode su un urna greca ) di JOHN KEATS che qui riporto la prima strofa  che trovate qui nella Traduzione di Marco Vignolo Gargini

Tu ancora intatta sposa della quiete,
Tu figlia adottiva del silenzio e del tempo lento,
Narratrice silvestre, che puoi così esprimere
Un racconto fiorito più dolce della nostra rima:
Quale leggenda ornata di foglie sovrasta la tua forma,
Di divinità o di mortali, o di entrambi,
A Tempe o sulle vallette dell'Arcadia?
Quali uomini o dèi sono questi? Quali vergini restìe?
Quale folle inseguimento? Quale lotta per fuggire?
Quali flauti e tamburelli? Quali estasi selvagge?


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L'intenzione di Rutelli è giusta perchè dagli anni 80\90 salvo qualche barlume di spirito critico : << L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo >> ( Pier paolo Pasolini 1963 ) . Infatti , in base alla mia esperienza personale nei miei studi superiori ( perchè alle medie avevo una bravissima insegnante e cosi pure all'università infatti a tale esame ho preso 30 ) non ho avuto prof che prediligevano solo il disegno tecnico e solo vicino al quadrimestre interrogano storia dell'arte . Quindi mi sono dovuto arrangiare da solo e ciò che invito a fare cosi anche voi . Infatti : Stefano Zuffi nell'introduzione alla collana storia dell'arte edita dal quotidiano al repubblica afferma che l'arte è << uno strumento utile e duttile , dove la forza comunicativa delle immagini (... ) attraversa i secoli culture , ambiti geografici , narra le vicende di interi popoli e degli uomini . La sua linea fondamentgale è dettata dalla storia , che indica un preciso percorso e ben scandito , dove fatti , date e personaggi definiscono il perimentro entro il quale muoversi (...) >> è insomma la nostra identita nazionale e patrimonio dell'umanità . Ed proprio la sua conoscenza che ci dovrebbe far smuovere davanti a tali disastri che la colpiscono come l'alluvione di Firenze del 1966 di cui quest'anno si celebra il 40 anniversario o . Ed sempre grazie alla sua conoscenza possiamo fare qualcosa di serio e non solo la semplice indignazione quando molti tombaroli o ladri d'opere d'arte su commissione rubano o dagli scavi archeologici o dai musei e fanno si che le nostre opere finiscono nei musei internazionali o in collezioni private di qualche parvenù .
E credo , voglio essere ottimista anche se ho i miei forti (visto che sono libertario e refrattario ) dubbio la futura classe dirigente , apprenderà dal su studio a cuirare meglio il nostro patrimonio artistico .




 sempre vostro  cdv

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