N.B
a causa dei problemi tecnici e d'incompatibilità fra ubuntu e splinder i siti in neretto sono dei collegamenti ipertestuali
visto il ripetersi ad ogni manifestazione pro palestina di bandiere briuciate e di slogan vergognosi ed insultanti verso i morti di nassyria ho deciso di scrivere una lettera a quelli dle movimento
Cari compagni \e
Capisco il vostro scendere in piazza per contro vostro e din non unirvi alla sinistra di governo ( quella che un tempo --- e alcuni sia a destra sia [sic ] a sinistra continuano ancora oggi --- veniva chiamata sia in senso ironico , sia in quello dispregiativo sinistra parlamentare ) per le sue ambiguita sulla questione palestinese vedere in merito il precedente post di Solaria da parte dei nostri politica post tangentopoli o manipulite . Ora Condivido quelo che dite sull'occupazione dell'Iraq da parte delle truppe Americane e Inglesi ed [SIC ] Italiane, e sulla questione palestinese perchè è giusto protestare e manifestare contro m'arroganza d'israele che non consente al popolo palestinese di poter raggiungere l'obbiettivo di costruirsi uno stato automo ed occupa territori che in base alle risoluzioni dell'Onu in merito non gli appartengono Infatti non bisogna dimenticare che quando dopo la seconda guerra mondiale fu deciso di dare ( giustamente dopo quella che avevano passato in Europa con pogrom e persecuzioni \ leggi razziali sia naziste che fascite ) fu deciso che in quella terra la palestina sorgessero due stati uno ebraico e uno arabo . Lo stato ebraico è sorto forte ed ha occupato territori non siuoi . Quello arabo non è mai stato costituito un affronto al popolo arabo insomma,dovrebbe è nell'interesse d'israele e della sua sicurezza, ma anche e soprattutto per riportare la pace in una zona martoriata da 60 anni di guerre e repressioni legate direttamente o indirettamente al conflitto arabo -israeliano che si detterini la realizzazione delllo stato palestinese
Ma quello che non condivido è il metodo con cui lo esprimete Infatti neanche pensando a questo ci si comporta in questo modo contro producente e autolesionista . Tale comportamento non è nè civile netanto meno democratico ( sia che per democrazia s'intenda democrazia diretta [ popolare \ ploretaria ] = il potere è amministrato direttamente dal popolo, come avveniva nell'antica Grecia, dove i cittadini si riunivano nell'agorà (piazza) ; sia democrazia indiretta [Borghese] = il potere è amministrato da rappresentanti del popolo (il parlamento). L'Italia è una repubblica parlamentare ( quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum e l'iniziativa popolare ) 1) bruciare la bandiera di uno stato anche se esso una dittatura o poco democratico Israele e Usa. Anche e ciò puo sembrare catarchico : << Se date fuoco a una cartolina di porecetto date fuoco ad un pezzo di carta .Se date fuoco ad una bandiera , date fuoco ad un pezzo di stoffa . >> come scrisse nella sua "lettera ai soldati americani in vietnam " del 1967 divenuta poi uno dei punti di rifermento del pacifismo di quel periodo David McReynolds << Ma se buttate una bomba al napalm,voi date fuoco ad un esere umano . Sente forse male una cartolina quando la bruciate ? Sete forse male una bandiera quando la bruciate ? Ma un bambino sente male quando lo bruciate . Cosa è peggio bruciare una cartolina di precetto o bruciare un bambino (... ) >> ( tratta da voci degli Hippies di J.Hopkins Laterza in C.Salinari, C.Ricci " storia della letteratura italiana Laterza ) Infatti concordo con quanto dice in una intervista sul quotidiano l'unita di oggi 20 novembre 2006 Sari Nusseibeh, presidente dell'Università Al Quds di Gerusalemme Est, uno dei più autorevoli intellettuali palestinesi. palestinese che, nella prima Intifada, ha conosciuto per il suo impegno anche le carceri israeliane.
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No, di quella "solidarietà" che istiga l'odio ed esalta i kamikaze non abbiamo proprio bisogno. Chi scende in piazza per bruciare le bandiere israeliane, simbolo di un popolo e non di un governo, fa solo del male alla causa palestinese. Non è con la cultura dell'odio che vedremo riconosciuti i nostri sacrosanti diritti. Vorrei invece abbracciare uno per uno i partecipanti alla manifestazione di Milano: lì sì che ho trovato saggezza, solidarietà quella vera, propositiva. Non bisogna mai dimenticarsi che stiamo lottando per uno Stato in più in Medio Oriente e non per la cancellazione di uno già esistente».
Professor Nusseibeh, cosa vuol dire oggi essere solidali con il popolo palestinese?
«Significa battersi per favorire il dialogo dal basso, tra le due società civili, e al tempo stesso premere sulla comunità internazionale perché rimetta in movimento il processo di pace indicandone da subito lo sbocco finale e calendarizzandone l'attuazione. Solidarietà è anche chiedere la fine delle punizioni collettive che Israele sta infliggendo da mesi alla popolazione civile della Striscia di Gaza. Solidarietà è costruire davvero una cultura del rispetto delle ragioni dell'altro».
È quanto espresso dalla manifestazione di sabato a Milano. Ma in Italia la discussione si è polarizzata attorno all'azione di un gruppo di estremisti nel corteo di Roma. Tra gli slogan gridati: «Israele brucerà» e «"La pace in Medio Oriente si fa così, armi, armi ai feddayn»…
«No, la pace non si fa così. Non la si fa esaltando l'uso della forza, terreno su cui saremo sempre e comunque perdenti. Non abbiamo bisogno di armi, ma di sostegno politico. La pace non si costruisce istillando l'odio verso il "Nemico". A Milano so che sono state espresse critiche, che io condivido, sulla politica unilateralista adottata dal governo israeliano e si è denunciata la drammatica situazione in cui sono costretti a vivere 1milione e 400mila palestinesi nella Striscia di Gaza. Ma nessuno si è sognato di bruciare bandiere israeliane perché la bandiera rappresenta un popolo e non una politica, e il popolo palestinese non ha mai dichiarato guerra a quello israeliano. Noi lottiamo per ottenere i nostri diritti e non per cancellarne quelli di altri. E questi diritti possono essere realizzati solo attraverso la politica. Non esistono scorciatoie militariste. E questo vale anche per Israele».
Vorrei tornare agli slogan di Roma. A chi possono giovare nel campo israeliano?
«Certo non a persone che si battono con coraggio per il dialogo, come il mio amico David Grossman. Quei gesti, quelle frasi rafforzano invece quanti in Israele diffidano dell'Europa, considerandola pregiudizialmente ostile alle ragioni di Israele. Gli estremismi si alimentano a vicenda. A chi possono giovare quelle frasi, mi chiede. Beh, la prima persona che mi viene in mente è Avigdor Lieberman (vice premier israeliano e leader del partito di estrema destra Israel Beitenu, ndr.), aperto sostenitore della deportazione in massa dei palestinesi oltre il Giordano. Oggi può usare quelle immagini e dire: vedete questi sono gli amici dei nostri nemici…».
Tra coloro che hanno sfilato a Milano, e non solo tra loro, è ancora impressa nella memoria la strage di Beit Hanun. «Non si è trattato di un errore, ma dello sbocco di una politica che fonda la sicurezza di Israele sull'uso della forza»: è quanto affermato dal ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema in una recente intervista a l'Unità a scatenato polemiche. Qual è in merito la sua opinione?
«Ho incontrato D'Alema e so che è decisamente impegnato nella ricerca di un accordo di pace globale tra Israeliani e Palestinesi. Considerarlo per questo un "antisemita" piu' che ingeneroso mi sembra profondamente stupido. D'altra parte, le sue critiche sono le stesse avanzate dall'Unione Europea. E mi viene difficile pensare al premier britannico Tony Blair come ad un "amico di Hamas"».>>
2) Insultare i morti , perchè per i morti qwualunque sia la causa \ il motivo dela loro morte anche nell'analizzare le cause \ origini dela loro morte bisogna averne rispetto e voi con il vostro becero slogan non lo avete avuto . Infatti concordo per una volta tanto con cossutta che sempre sull'unità di oggi dice : << ( bruciando le bandiere e gridando slogan assurdi hanno creato u grave danno ala causa del popolo palestinese .
>>
Ecco dunque che i media anzichè parlare ( chi in maniera faziosa chi no ) di quello che avviene nei territori occupati parlano dei vostri gesti \ mascalzonate . Mi chiedo ignorate forse che la pace passa anche per il rispetto dei caduti qualunque sia la causa perchè i morrti come dice i nostri anni film sulla resistenza ( qui maggiori dettagli ) i morti sono tutti uguali e come taloi vanno rispettatati sono solo le cause o le scelte che li diffeenziano . Inoltre voi sapete ( o almeno cosi credo ) che molto spesso come in questo caso essi stessi vengono mandati ( o ci sono anche quelli che lo scelgono per sfuggire , visto i grandi stipendi che le missioni di " pace " offrono , per sfuggire alla dissocupazione o per avere ulteriori soldi per potersi costruire un futuro ) dai vari governi fra cui il nostro [sic] sapendo di mentire allo sbaraglio nascondendone le vere cause e facendogli credere che è una solo una missione di pace . Quindi concludo che con il vostro comportamento verso tali vittime la vostra << "Pietà l'è morta" proprio coe la famosa canzone della II guerra mondiale qui iltesto e le note storiche eil file midi sotto riportato
Cordialmente un compagno
P.s
scometto che ci saranno email che mi chiederanno news sulla questione palestinese sotto a fine post troverete i link di wikipedia sulla questione palestinese . Qualcuno di voi sostiene che invece le provocazioni si riesce a parlare di tale causa . Invece sono proprio queste che che fanno regredirte la battaglia per questa causa .
N.b Alcuni dei link riportati in lingua inglese riportano punti di vista palestinesi, altri punti di vista israeliani. Poiché l'argomento è uno dei massimi problemi politici mondiali, talvolta le informazioni non sono imparziali e hanno carattere propagandistico.
La "Questione palestinese"
- Per una sintesi storica: Progetto Novecento
- (EN) Una timeline riassuntiva : Palestine-Israel timeline
Collegamenti filo-palestinesi
- Electronic Intifada
- B'Tselem
- The Palestine monitor
- Palestine Solidarity Campaign
- Islamic Association for Palestine
- 50th anniversary of the Nakba (Palestinian cataclysm) Website
- The Khalil Sakakini Cultural Center of Palestine
- Israel/Palestine Center for Research and Information
- Palestine Ministry of Information homepage
- Palestinian National Authority
- Hizbollah
- Website of Al-Awda: The Palestine Right To Return Coalition
- "Welcome to Palestine"
- Honor Killings in Palestine
- Gush Shalom - A left wing peace movement
- PEACE NOW - an Israeli Peace Movement
- Documenti sul Sito del Torino Social Forum
- News journal - Updated daily
- The Palestinian Human Rights Monitoring Group
- The Union of Palestinian Medical Relief Committees
Collegamenti filo-israeliani
- Israeli Government Main Page - English
- Israeli Defence Forces Main Page - English
- From "Occupied territories" to "Disputed territories" - Israel's legal perspective
- Grassroots organization dedicated to counteracting the myth of Palestine
- Arutz 7 news service
- Palestinian Media Watch
- "Backgrounders" from The Committee for Accuracy in Middle East Reporting in America
- Middle East Media and Research Institute
- Myths and Facts Guide to the Arab Israeli Conflict
- Honest Reporting - claims to expose anti-Israel media bias
- Palestine Facts
- Final Status Proposal designed by Israeli tourism minister Binyamin Elon
Collegamenti ONU
- Questione della Palestina presso le Nazioni Unite
- Missione Permanente di Osservazione della Palestina presso le Nazioni Unite
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