Nord

Amministrative: il centrosinistra vince quasi dappertutto


E' anche centro, anche Sud. Napoli, per esempio. Però lasciatemelo godere, adesso, il Nord. Lasciatemi amare Milano. Il "mio" Milano (al maschile, come usava tra gli antichi abitanti).

Lasciatemelo amare da oriunda. Da una che ci è piovuta a caso, e non sa come. Mica facile, da amare, questo Milano. Lasciatemelo amare con le sue guglie d'oro antico, carolingio, squillante e rasserenato. Oro di guazza e di cieli meno ingombri.

Adesso lasciatemelo solo amare. Forse per la prima volta, da quando ero bambina, accompagnata da mio padre in piazza Duomo a comprare il settimanale "Il Milanese" e a sostare al Camparino. Io ero scura e mediterranea, poi ne sono seguiti altri, più scuri e mediterranei di me.

Sarebbe sbagliato affermare che "ha vinto Pisapia". E, forse, nemmeno (solo) la sinistra, com'è accaduto a Napoli e altrove. Un pochino, abbiamo vinto noi. Un pochino. L'inizio. Laura, Roberto P., Miriam, Rita, Giovanna e tanti altri, quel programma l'hanno stilato insieme, per la prima volta hanno assaggiato quella democrazia partecipativa propugnata per anni dagli umanisti.
Nell'elaborazione grafica, la Madonnina "arancione", colore dei sostenitori di Pisapia in questa tornata elettorale.

Nell'elaborazione grafica, la Madonnina "arancione", colore dei sostenitori di Pisapia in questa tornata elettorale.

Hanno già vinto, perché un barlume d'arcobaleno è per noi fierezza e vento. Ci ha commosso, Giovanna, la scorsa settimana, quando l'abbiamo udita affermare: "Per me Pisapia è anche una persona buona. La bontà non dovrebbe essere una categoria politica. Ma non mi vergogno a menzionarla. Perché in tutti questi anni, siamo stati governati dalla cattiveria". Cattiveria verso le minoranze, i diritti civili, i deboli, gli sconfitti, ma anche e soprattutto, semplicemente, i cittadini onesti. Nella legalità, nel rapporto con gli altri, nella diuturna resistenza nei confronti del "libero mercato" spersonalizzante e inumano.

Hanno vinto, con noi, Gina, Roberto, Luz: amici vissuti solo nella speranza, amici scomparsi nella fede, aspettando un domani che non hanno fatto in tempo a vedere. Amici che hanno lasciato i loro corpi in un(a) Milano all'apparenza distratta, affaccendata e indifferente; amici annoverati tra i mille morti giovani, catalogati da una fredda burocrazia. Corpi sepolti, ma anime salve, che hanno creduto senza aver veduto.

Mi piace vedere Pisapia a Niguarda (cfr. la sottostante foto). Abito nelle immediate vicinanze di questa periferia. Proprio alle spalle del neosindaco si staglia la lapide di un'altra Gina: la Galeotti Bianchi, partigiana, femminista, nome di battaglia Lia. Poco più in là ha sede un teatro popolare, ricordo dei tempi in cui la cultura andava alla ricerca dei poveri, li prendeva a braccetto, li accomodava sulle panche di legno e... forniva loro gli strumenti per raccontar/si.

Anche questo è Nord. Qui noi viviamo. Qui, ci apprestiamo non al potere, ma alla voce.

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