Dialogo con un vecchio


                         

 

Musica  di sottofondo  Note di  Luce   dei Tamurita  /Claudia Aru “ Bentesoi


Lo  so che     quando    smetterò  d’inventarmi storie  per evadere  da   questo schifo di mondo  e da questa  c@ΏΏo di realtà che  non puoi cambiare  smetterò di  di farmi  le seghe mentali  . Ma  è  con la  fantasia ed  immaginazione   che  riesco a  raccontare  mie  vicende  , che  ovviamente  in parte modifico e rendo  più letterarie  perché come diceva  il mio prof   d’italiano  di letteratura  italiana   <<  la  letteratura ha  una ricchezza  di situazioni e  di linguaggio  >> . Quratti  esta  storia  per ironia  della  sorte  corrisponde  all’ultimo  n  di  dylan  dog  (  foto al centro )

….  Basta  veniamo a noi 
 Credevo che  gli  ambulatori medici fossero cosi  noiosi  e si parlasse solo di malattie,malasanità, pettegolezzi invece  a volte  trovi  dei vecchi  dispensatori di saggezza. Ma  andiamo con ordine 
Sono seduto che aspetto il mio turno , e  ne  approfitto  per pensare  e meditare  . Scelta azzeccata   visto che mi sono dimenticato)  di portarmi un libro o di comprare  i giornali  e  quelli  che si trovano nelle sale  d’aspetto  dei medici  o  dell’ospedale  sono  nella maggior  parte  dei  casi  un insulto  all’intelligenza o strumenti  per  non far pensare  la  gente   armi di  distrazione di massa  in quanto  contegno   (  contengono  solo  gossip  dello peggior  specie sullo spocchioso mondo dei vip  cioè quello  delle  riviste   che si trovano in edicola  o nello scandalo  o pseudo tale   di  valletopoli  , descritto  da  due  ottimi film :  1) scatti e ricatti di  e chi se  ne frega  se  è un film porno di  Silvio Bandinelli ., 2  )   videocraty  basta apparire  di  Erik Gandini  ) .
Avevo iniziato a leggere ed  ad  addentrarmi  nelle ultime pagine ,le  più oscure del il  giorno de  giudizio di Salvatore  Satta  ,  visto  che  il romanzo e postumo e  quindi  non rifinito  e lineare . Quando  ad  un certo punto  sbuffo senza  pronunciare  nessuna  parola   per  i soliti discorsi  d’interventi mal riusciti  di medici  pressappochisti  , di malattie ,ecc   di alcune  vecchie  carampane  , un vecchietto  affianco  a me  mi guarda  e  come se  mi leggesse  nel pensiero  esclama  : <<  non sono pensieri assurdi … sono  normali per la  sala  d’aspetto  di qualsiasi medico  …. Almeno che  voi  come mi sembra  di capire dl libro che state leggendo  non  consideriate assurda la normalità >> . Io  sottovoce , credendo  di non essere  udito , <<  credevo che  i filosofi di strada ,  dispensatori di saggezza  fossero estinti  >> . Il  signore  << --br-- non giudicatemi male , giovanotto , non sono un filosofo da strada . Semmai  consideratomi un filosofo di coda . Ce ne sono tanti  come me  in giro ,  soltanto   che pochissimi  allenati a viaggiare   o a volare  come  voi  riescono ad individuare  in genere  ci  chiamano  vecchi rimbambiti o vecchi rompicoglioni , nei luoghi più comuni ( poste , uffici pubblici  , ospedali  e  ambulatori medici , ecc ) dove   si formano  file d’attesa . Nessuno sa meglio di noi sa  come  va la  vita  ,  dato che  in coda il tempo trascorre più lentamente  e rimane  molto più tempo  per  pensare  . Mentre  per voi giovani  , ovviamene  senza  generalizzare , non accettate   che  il tempo passi normalmente   e  cercate oltre  che  a sprecarlo di    farlo passare  facendo o qualcosa d futile >> . Annuisco , e guardo l’orologio , ed ecco  che  il vecchio  vegliardo riprende  il  “ sermone “ << (... )  solo da vecchi   ci si rende  conto che il nostro tempo  non è infinito  e quel poco che   rimane  scorrere  sempre  più in fretta  e  cercare  di rallentarlo diventa  la  nostra  missione la nostra unica  ragione di vita .  e per  riuscirci che  c’è di meglio che metterci in coda  ? >>.
<<  Capisco >>, annuendo ed in parte   ricredendomi  perché credevo , esperienza personale con i miei  nonni  di  cui  quella  paterna  malata   d’Alzaimer,  fossero solo vecchi nostalgici  e prigionieri  di un passato ed estranei all’evolversi  dei costumi e delle  mentalità , <<  è un modo  per  esorcizzare la paura  della morte  , presente  con maggiore  frequenza  fra  voi  vecc… ehm … anziani  >> .Lui  ridendo  << non . non equivocare  e ben altro . E’ la paura  di non aver  vissuto abbastanza   d’aver sprecato la vita inseguendo  false aspirazioni e bisogni indotti  sacrificando cosi i nostri veri sogni o se preferisci le  illusioni giovanili  >> Poi mi fa  il  solo  discorso  tipico di tutti gli anziani  <<  la  vita è come una ruota  che gira    e giura >> e io  <<…  gira  su  se stessa  e poi ritorna  allo stesso punto >> .Lui  <<  no  carissimo  , cosi t’illudi . perché la ruota  della vita  gira  si , ma avanza in linea retta  sempre più velocemente  senza  tornare indietro \ al punto di partenza  , e  t’insegue  ovunque  e alla fine ti schiaccia . Poi  il medico  la porta dell’ambulatorio s’apre  chiamando  il numero prima  di me , ovvero  il signore  filosofo . Ricordo ancora le sue ultime parole  << perdonami se  ti ho tediato e ti ho distratto dalla lettura   del tuo romanzo , ma il  fatto  è che  sono vedovo  e i miei figli  non trovano mai il tempo per  venirmi a trovare  e cosi   non ho nessuno o quasi con cui parlare  >> . Non lo rividi mai più . Speravo  di rivederlo , avrei voluto continuare la discussione , ma l’ho ritrovato  qualche  giorno dopo in  un loculo del cimitero .

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