Quando ci libereremo di persone ,intendendo a scampito d’equivoci e fraintendimenti in senso non violento e pacifico ,di persone e di mentalità e vecchie ideologie come queste due sotto riportate la prima
in cui , niente di nuovo se non fosse che chi dice tali corbelliere ( per usare un eufemismo ) è un politico del partito di Governo
Mario Borghezio sogna di buttare via Napoli e i napoletani. «Buttiamo Napoli: dobbiamo stare lontani da quello schifo di città. Mi domando se le condizioni in cui versa Napoli non siano un motivo sufficiente per essere indipendentisti e separatisti da questa parte del Paese. I napoletani e Napoli non fanno parte dell'Europa civile. Bisogna scappare da questo schifo... Noi vogliano essere liberi da questa Napoli che puzza di rifiuti e camorra. Bisognerebbe fare una pulizia radicale». E meno male che l'europarlamentare leghista non evoca la pulizia etnica... Il politico ha espresso i suoi alti concetti a KlausCondicio. Così Mario Morcone, Pd, candidato sindaco per il Centrosinistra, non può fare a meno di sottolineare «chi sono gli amici del Pdl e delle forze che sostengono a Napoli il candidato sindaco di centrodestra. E ieri Roberto Maroni, ministro dell'Interno, è venuto a sostenere Gianni Lettieri». Il titolare del Viminale è – per ricordarlo – dello stesso partito di Borghezio.
«Vorrei sapere in quale altra città del mondo civile la raccolta dei rifiuti sia militarizzata; il governo è di nuovo costretto a mandare l'esercito per liberare Napoli dall'immondizia, visto che evidentemente i cittadini non lo fanno, non si assoggettano alla raccolta differenziata, non riescono a far funzionare gli inceneritori, con conseguenti rischi di contagio e di epidemie». Tutta colpa dei napoletani, per Borghezio. «Gli insulti e le volgarità non si commentano - insiste Morcone - ma ci terrei a ricordare alcune cose: la camorra è nelle liste del centrodestra e i rifiuti sono lasciati nelle strade di Napoli dalla Regione Campania e dalla Provincia entrambe amministrate dalla coalizione di cui fa parte Borghezio. Il ricorso all'Esercito per la raccolta dell'immondizia è una squallida manovra elettorale che svilisce anche i nostri militari. Da uomo delle istituzioni mi domando come sia tollerabile che un membro italiano del Parlamento europeo parli con questi toni razzisti del proprio Paese a maggior ragione oggi in cui si celebrano i 150 anni dell'Unità d'Italia».
«Vorrei sapere in quale altra città del mondo civile la raccolta dei rifiuti sia militarizzata; il governo è di nuovo costretto a mandare l'esercito per liberare Napoli dall'immondizia, visto che evidentemente i cittadini non lo fanno, non si assoggettano alla raccolta differenziata, non riescono a far funzionare gli inceneritori, con conseguenti rischi di contagio e di epidemie». Tutta colpa dei napoletani, per Borghezio. «Gli insulti e le volgarità non si commentano - insiste Morcone - ma ci terrei a ricordare alcune cose: la camorra è nelle liste del centrodestra e i rifiuti sono lasciati nelle strade di Napoli dalla Regione Campania e dalla Provincia entrambe amministrate dalla coalizione di cui fa parte Borghezio. Il ricorso all'Esercito per la raccolta dell'immondizia è una squallida manovra elettorale che svilisce anche i nostri militari. Da uomo delle istituzioni mi domando come sia tollerabile che un membro italiano del Parlamento europeo parli con questi toni razzisti del proprio Paese a maggior ragione oggi in cui si celebrano i 150 anni dell'Unità d'Italia».
La seconda
dall'unità del 7\5\2011
Una minorenne rivela i palpeggiamenti del sacerdote e i genitori si rivolgono alla Procura
Il prelato non risulta indagato e nega tutto. Il paese si divide: in molti «isolano» la ragazza
«Quel prete mi ha molestata» Denuncia choc a Milazzo Il fatto risalirebbe ai giorni precedenti
la Pasqua. Padre Nunzio Abbriano, qualche anno fa eletto «il più bello di Salina», nega
tutto.Su di lui voci di «eccentricità»
la Pasqua. Padre Nunzio Abbriano, qualche anno fa eletto «il più bello di Salina», nega
tutto.Su di lui voci di «eccentricità»
(...) Una storia tutta da verificare. Il prete, non ancora raggiunto da avviso di garanzia, nega tutto. La vicenda spezza la comunità, divisa tra chi crede alla minorenne. E chi, come in un Sicilia che si pensava ormai superata,non solo non crede alla ragazza e alla famiglia, ma li rinchiude nel più triste isolamento. Don Nunzio non è invece, nuovo alle polemiche,sul suo operato, sebbene di tutt’altro spirito, e in altro contesto: «Appaiono del tutto prive di fondamento la serie di contestazioni e di presunte “ostilità” nei confronti dell’Associazione “Il Giglio”», scrive lui stesso dimettendosi dalla Fondazione Lucifero,
di cui era presidente, fino alle dimissioni annunciate alla stampa, che precedevano una seduta
delCda della Fondazione nella quale sarebbe stata presentata una mozione di sfiducia nei suoi confornti.
E proprio l’associazione “Il Giglio”, - un’associazione no-profit che tra le attività annovera centri di ascolto per bambini - indirizzava, una lettera al presidente di Libera, don Luigi Ciotti, chiedendo «un autorevole intervento in difesa dell’associazione ». Nella lettera, inviata lo scorso luglio pure alla Corte d’appello di Messina, e al Prefetto, denunciavano: «Don Nunzio Abriano, un
prete, nominato dall’Arcivescovo di Messina, dimostra uno straordinario accanimento persecutorio nei
confronti della nostra associazione».
di cui era presidente, fino alle dimissioni annunciate alla stampa, che precedevano una seduta
delCda della Fondazione nella quale sarebbe stata presentata una mozione di sfiducia nei suoi confornti.
E proprio l’associazione “Il Giglio”, - un’associazione no-profit che tra le attività annovera centri di ascolto per bambini - indirizzava, una lettera al presidente di Libera, don Luigi Ciotti, chiedendo «un autorevole intervento in difesa dell’associazione ». Nella lettera, inviata lo scorso luglio pure alla Corte d’appello di Messina, e al Prefetto, denunciavano: «Don Nunzio Abriano, un
prete, nominato dall’Arcivescovo di Messina, dimostra uno straordinario accanimento persecutorio nei
confronti della nostra associazione».
saremo veramente e veramente ITALIANI
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