25.7.14

il destino e come una lotteria . Malata di cancro prepara il funerale ma .... la diagnosi si rivela errata la storia di Denise Clark

da  unione sarda  Venerdì 25 luglio 2014 14:39

A Denise Clark era stato diagnosticato un cancro in stadio terminale: lei aveva organizzato il suo funerale e scritto lettere d'addio ai suoi figli. In realtà la diagnosi era errata.
Le avevano dato pochi mesi di vita, quindi Denise Clark, 34 anni, di Aberdeen (Regno Unito), aveva pensato a tutto: organizzare il suo funerale, dire addio ai suoi figli con una lettera, godersi l'ultima estate con la sua famiglia.

Si è però scoperto che quella diagnosi, che parlava di un tumore in stadio terminale, era sbagliata. La donna quindi farà causa all'ospedale.
La storia, raccontata dal Telegraph, è iniziata 5 anni fa, quando era incinta del suo secondo figlio, Luca. Un esame aveva riscontrato un cancro al collo dell'utero e, per salvarle la vita, i medici avevano fatto nascere in anticipo il bambino e sottoposto la mamma a una serie di cure. La malattia, le avevano detto, era stata debellata. Due anni fa il problema si è ripresentato: nuovi esami e diagnosi devastante; il tumore si era riformato. Questa volta, però, le rimaneva poco tempo, perché era in stadio avanzato. La donna, che nel frattempo si era separata dal marito, che non aveva retto alla difficile situazione, era rimasta con i suoi due figli, aveva seguito delle terapie in diverse cliniche specializzate per "allungare" il periodo di tempo per stare in vita, spendendo oltre 10mila sterline.
Per quest'estate aveva preso delle ferie speciali dal lavoro per trascorrere le vacanze con i bambini (Harvey, 10 anni, e Luca, 4). Aveva scritto loro delle lettere, che avrebbero potuto leggere e conservare: "E' stato struggente mettere nero su bianco quelle parole", racconta Denise. Poche settimane fa, invece, il colpo di scena: quella diagnosi si è rivelata errata. "Nessuno potrà mai restituirmi la serenità persa in questi anni, i sorrisi mancati, i pianti devastanti ogni giorno e ogni notte", ma una cosa non dimenticherà mai: "Il viso dei miei bambini quando sono tornata a casa e ho detto loro: la mamma non se ne va più".

Nessun commento:

voleva rapire gianfranco zola ora la sua stria è un film . dal calcio alla mala la stroia spericolata del criminale redento fabrizio maiello

   chiedo scusa se   è in foto  non   ho     troppi impegni  e    non ho tempo  per  estrapolarne il testo  dal pdf