È morto Enzo Biagi a Milano Raccontò l'Italia per 60 anni
Tutta la famiglia al suo capezzale
Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi di Biagi. Contrariamente a quanto accaduto nelle sere passate, le due figlie avevano trascorso la notte nella propria abitazione.
Testimone del secolo che come pochi altri ha saputo declinare la sua vocazione al giornalismo in tutti i media - dalla carta stampata, ai libri, alla tv, Enzo Biagi nasce a Lizzano in Belvedere, un paese dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, il 9 agosto del 1920. Figlio di una famiglia non abbiente, inizia la carriera giornalistica appena diciottenne al Resto del Carlino, senza per questo interrompere gli studi. A 21 anni diventa professionista, poi viene richiamato alle armi e l'8 settembre 1943, per non aderire alla Repubblica di Salò, si unisce ai gruppi partigiani. Il 21 aprile del '45 entra a Bologna con le truppe alleate e annuncia dai microfoni della Pwb la fine della guerra.
Nel 1952 viene chiamato al settimanale «Epoca», di cui diventa direttore e in questi anni inizia la sua collaborazione con la Rai. Nel 1961 va a dirigere il Tg e l'anno seguente fonda il primo rotocalco televisivo. Lasciata la direzione del Tg passa a La Stampa come inviato dove rimarrà una decina di anni, poi in seguito la sua firma comparirà tra l'altro su La Repubblica, Il Corriere della sera e Panorama. Ma non abbandona la Rai a cui collabora dando vita a numerose trasmissioni - Dicono di lei, Proibito, Film dossier, Linea diretta, Spot, Il caso, per citarne solo alcune - in cui è soprattutto stato a colloquio con grandi personaggi del secolo.
Dal 1991 dà vita ad un programma ogni anno: il suo lavoro per la radiotelevisione pubblica si conclude il 31 maggio del 2002 con l'ultima puntata del programma 'Il Fattò, appuntamento quotidiano di grande ascolto in onda per oltre 700 puntate dal 1995. La trasmissione chiude dopo le polemiche legate alle accuse di faziosità che gli vengono rivolte dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi per l'intervista a Roberto Benigni.
Sino a quest'anno le sue apparizioni televisive sono state soltanto due su Raitre, come ospite a "Che tempo che fa" da Fabio Fazio e a "Primo piano". Quindi torna per l'ultima volta a avere una trasmissione in Rai nel 2007, che emblematicamente ha il titolo della sua prima: "Rt-Rotocalco televisivo".
È autore di una enorme bibliografia di carattere storico e documentaristico ma anche tra memoria e narrazione, che comprende oltre 80 titoli.
fonte: www.unita.it
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Un ricordo particolarmente sprezzante va a chi, umiliandosi, lo umiliò cacciandolo dalla TV pubblica come l'ultimo dei pivellini, lui che era il maestro del giornalismo italiano da più di mezzo secolo...
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